Caro Simone, come ti ho già risposto in un lunghissimo vocale di 10 minuti e rotti (per la tua gioia), riporto anche qui la risposta sperando di ingraziarmi tuo fratello perché andare contro le tue idee è sempre divertentissimo
ALLORA
Per quello che è la mia (piccola-media) esperienza di lettrice di gialli classici, il "mistero" del giallo è ben diverso dal "mistero" del fantasy. Nel giallo, il mistero è prevalentemente deduttivo, devi cioè usare il cervello e capire chi è l'assassino, perché l'ha fatto, insomma devi fare i collegamenti. Nel fantasy, invece, devi usare l'immaginazione perché è tutta una cosa fantastica, c'entra spesso la magia, lasci spazio a costruzioni mentali, vuoi o non vuoi la componente "irreale" ha il suo peso che per ovvi motivi non esiste nel giallo.
1) In linea generale, gli omicidi si compiono per avidità, passione, gelosia, rabbia, invidia, per avere la strada più facilitata... che mi pare siano un po' gli stessi motivi degli omicidi che troviamo anche nei fantasy (non ho letto Martin, ma la serie l'ho vista e le morti di cui ho memoria rientrano tutte in questi casi). Ciò che cambia è l'ambientazione e la costruzione della trama. Nei fantasy, si batte su altro ed è inutile dire di più visto che già sai; nei gialli il punto focale è proprio l'omicidio: chi è il morto? perché è stato ammazzato? chi è l'assassino? come si collegano tutte 'ste cose?
Nei casi di serial killer, i motivi possono essere anche diversi ma comunque parliamo di psicopatici con alcune credenze (tipo religiose o varie follie).
Quindi le motivazioni, di norma, sono banali (la natura umana) in TUTTI i generi, ma cambia l'ambientazione e il focus.
2) Di Stephanie non frega niente a nessuno, sono d'accordo. Intanto ce la presentano già un po' antipatica e comunque scompare troppo presto per poter empatizzare con lei. Ad ogni modo qui l'errore è dell'autore che non ti fa "attaccare" alla sua vicenda. Si capisce subito che scompare perché ha scoperto troppo dell'omicidio precedente e che è stato quindi l'omicida a rapirla. Non ci vuole un genio per fare 1+1.
3) Secondo me è difficile provare empatia nei gialli, però io ho letto solo classici. E' anche vero che in un libro di 700 pagine mi aspetto una costruzione dei personaggi più profonda, mentre ho meno pretese in 2-300 pagine di "giallo" ma, ripeto, il focus del giallo è un altro e l'importante è non tradire le basi su cui si regge il genere.
Infine, l'8% su un libro di 700 pagine è TROPPO POCO per poter valutare se il libro ti piace e se ti piace un genere che per te è nuovo.
Siccome sei molto abituato al fantasy, secondo me ti è più difficile apprezzare altri generi che si discostano da esso, quindi il mio consiglio è di insistere un po' di più nella lettura perché ti devi abituare a nuovi schemi narrativi
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Adesso Dicker magari non è esattamente consigliato per scoprire un nuovo genere che non conosci perché si perde nell'ABC per quanto mi riguarda... sono dell'idea che è meglio iniziare con gli autori ritenuti "capisaldi" di un genere prima di vagare su autori contemporanei per una motivazione anche banale: i nuovi autori hanno perso qualcosa rispetto al passato. Talvolta è la proprietà di linguaggio troppo banale/elementare, altre volte vogliono far vedere di essere troppo bravi e poi cadono nelle basi (vedi Dicker), altre volte vogliono reinventare un genere. Meglio "poco ma meglio". Questo discorso ovviamente non regge per i generi recenti, ma il giallo è vecchio quanto Matusalemme...
Quindi, ti consiglio la Christie e Arthur Conan Doyle. Con la Christie puoi provare "empatia" leggendo Assassinio sull'Orient Express e "mistero" con Dieci piccoli indiani, per motivazioni che non ti starò certo a spiegare altrimenti ti faccio spoiler.
E' comunque difficile provare empatia con i personaggi dei gialli/noir perché credo siano costruiti in questo modo per non farti arrivare subito alla soluzione dell'omicidio. Difficilmente capirai Poirot e alcune domande che fa, così come è quasi impossibile entrare nella testa di Sherlock Holmes. Anche l'unico noir che ho letto, Il grande sonno, non ti faceva provare empatia per l'investigatore Marlowe.
Probabilmente, però, se ti serve una profonda caratterizzazione, empatia, il tuo filone potrebbe essere quello del criminal profiling, cioè i romanzi dove si deve creare il profilo psicologico del serial killer di turno, entrare nella sua mente, capirlo, ecc. Non è genere mio, quindi non so consigliarti neanche un titolo
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La mia missione sarà quella di romperti le palle ogni mese, quando ci sarà un genere diverso dal fantasy, così da spronarti alla lettura integrale di cose diverse (=prenderti per stanchezza). Del resto, mi hai fatto assuppare "Lo straniero" di Camus, devi pagare pegno a vita.