Il 30 agosto 2024, il Club del Libro di Piacenza si è riunito presso "La baita" del parco della Galleana alle 18.30, per discutere Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson, in un incontro particolarmente intenso e coinvolgente. La serata è stata animata da un dibattito ricco di spunti psicologici e sociali, che ha portato i partecipanti a riflettere su temi profondi come l’ombra junghiana e le critiche alla società vittoriana, insite nel romanzo.Uno dei punti centrali della discussione è stato proprio il concetto di "ombra" introdotto da Carl Gustav Jung. Molti hanno notato come il personaggio di Mr. Hyde rappresenti una perfetta incarnazione dell’ombra: quella parte nascosta, primordiale e spesso oscura di noi stessi, che tendiamo a reprimere. Il dibattito si è concentrato sull’idea che, secondo Jung, l’ombra non dovrebbe essere semplicemente allontanata o scissa dalla personalità, ma piuttosto riconosciuta e integrata per raggiungere una vera completezza del sé. Alcuni partecipanti hanno sottolineato come Jekyll abbia invece tentato di separare completamente il lato oscuro di sé, creando Hyde, con conseguenze tragiche. Questo ha suscitato riflessioni su quanto sia pericoloso negare le nostre ombre interiori, che potrebbero, proprio come accade nel romanzo, prendere il controllo e distruggerci dall'interno.Altro tema discusso è stato il legame tra il libro e la società vittoriana. Stevenson, attraverso la sua narrazione, sembra criticare la rigida moralità e il perbenismo dell'epoca. Il personaggio di Jekyll incarna le ipocrisie di una società che cerca disperatamente di mantenere le apparenze, mentre nasconde sotto la superficie desideri repressi e pulsioni oscure. Mr. Hyde è proprio l'espressione di questa repressione e il riflesso di una società che finge di essere pura e perfetta, ma che, dietro le quinte, è piena di segreti inconfessabili.Alcuni hanno fatto notare interessanti parallelismi tra la pozione che Jekyll beve per trasformarsi in Hyde e la dipendenza dalle droghe, tema estremamente attuale ai tempi di Stevenson e ancora oggi. Come molte dipendenze, la pozione sembra offrire a Jekyll una via di fuga dalle sue frustrazioni, ma a lungo andare finisce per renderlo schiavo. In questa luce, il romanzo può essere visto come una metafora della lotta contro la dipendenza e dell'illusione di poter controllare ciò che alla fine ci consuma.Non è mancato un collegamento con la psicologia freudiana e junghiana. Alcuni hanno osservato come Stevenson, in modo quasi profetico, abbia anticipato alcuni concetti che sarebbero poi stati esplorati da Freud e Jung. L'idea di una personalità divisa, con un lato conscio e un lato inconscio che lottano per il controllo, è infatti un tema centrale sia nel romanzo che nella futura psicologia. I partecipanti hanno discusso di come Stevenson, pur non essendo psicologo, avesse una profonda intuizione della psiche umana, in particolare dei conflitti interni tra ragione e istinto.In conclusione, l’incontro si è rivelato ricco di spunti e riflessioni, portando i partecipanti a guardare Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde non solo come un semplice racconto gotico, ma come un’opera di grande profondità psicologica e sociale, capace di parlare non solo alla sua epoca, ma anche alla nostra.