Buongiorno a tutti e buon inizio di settimana!

Finalmente si parte con la maratona su Tess!!!

Perciò aprite i libri (o gli ebook reader) e leggete leggete leggete.

Man mano che proseguite quando vi va venite qui a commentare così ne discutiamo insieme.
"L'ironia di Hardy non è diretta contro l'egocentrismo umano o la disparità tra valori reali e valori fittizi, ma contro la condizione stessa del vivere umano. Collocando i suoi personaggi in quell'angolo meridionale dell'Inghilterra che egli chiamò Wessex (regione in gran parte agricola imbevuta di storia e lenta a emergere dal ritmo patriarcale di vita e di lavoro rurale per adeguarsi al mondo industriale moderno) Hardy li rappresentò come figure elementari, le cui passioni erano destinate a seguire il corso che l'umana condizione fissava per loro; figure che, contemplate sullo sfondo di una natura immemore e indifferente, del passaggio ricorrente delle stagioni, di suggestive e misteriose memorie del passato - ruderi romani, Stonehenge, o eredità storiche meno tangibili, come il protrarsi di usanze e superstizioni popolari - vivevano i loro drammi, per lo più a conclusione tragica, con una dignità imposta loro dalla semplice necessità di sopportare l'umano destino." (Storia della letteratura inglese - David Daiches)
"I romanzi di Hardy si sviluppano a partire da piane narrazioni di 'tragedie, commedie, farse', relativamente semplici, per giungere a quelle che, alcuni potrebbero vedere come delle stratificazioni complicatissime nelle sue opere più tarde. Sia Tess of the D'Urbervilles che Jude the Obscure trattano di personaggi strappati alle proprie radici e alle comunità che avrebbero potuto accettare, o almeno tollerare, la loro diversità. Lo sradicamento per Hardy non è tuttavia legato semplicemente al personaggio e all'ambiente. Entrambi i romanzi hanno anche una densità narratologica che mescola citazioni letterarie e bibliche, riferimenti e allusioni scientifiche, speculazioni filosofiche, accenni superstiziosi all'infernale e al folcloristico, e oscuri accenni a condizionamenti genetici e perfino all'animismo. [...] In tutta la narrativa di Hardy le donne non sono né intellettuali metropolitane né femministe di formazione universitaria, tuttavia spesso risultano più determinate e certamente più raffinate dei personaggi maschili. Variano inoltre molto per classi sociali e modi di vedere. Tess Durbeyfield, la 'Donna Pura' - secondo il sottotitolo del romanzo - ha molta dell'inerzia propria di una fatalista, ma la sua nativa 'purezza' è rafforzata da una gran forza di volontà che, alla fine, sa sfidare sia la prepotenza maschile sia la condanna borghese. Tuttavia i suoi tentativi per ottenere la libertà sono tutti destinati al fallimento." (Storia della letteratura inglese - Andrew Sanders)
Buona lettura a tutti!