EmilyJane ha scritto: Tess non mi piace particolarmente, Hardy ogni tanto la fa sembrare una donna indipendente, cosa che tutto sommato non è affatto, non mi piace il suo modo di fare, così pronta a dichiararsi vittima, così pronta ad essere plasmata salvo poi avere degli scatti improvvisi di ribellione che in realtà non portano a nulla di utile.
C'è un momento verso la fine in cui dice "vittima una volta, vittima per sempre" ma mi sono persa qualcosa?
bibbagood ha scritto: Concordo non solo per il fatto che Tess non mi piaccia, ma anche sul fatto che è Tess a voler passare sempre per vittima, a piangersi addosso, e a voler ostentare una fragilità secondo me contraddittoria. Sembra che tutto il peso del mondo sia sulle sue spalle, e lei, da donna forte e indipendente, deve portarlo, ma alla fine è un peso che in buona parte si è scelta lei. Infatti secondo me Tess è ben più indipendente della ragazzina sfortunata sempre in lacrime che vuol far credere di essere. Perchè è lei che si è scelta questo destino, tutte le cose che le sono accadute sono conseguenza delle sue scelte ...
Posso non essere d’accordo?
Ricordate il detto: “la Fortuna è cieca, ma la Sfiga ci vede benissimo”? Ecco: Thomas Hardy aveva una visione fatalistica della vita. E il Fato spesso è crudele, perché si accanisce contro chi è più debole. Poi ci sono gli uomini, che possono essere ancor più malvagi e spietati, negli atteggiamenti e nelle parole.
E’ da questo pessimismo di fondo che Hardy trae il personaggio di Tess: una donna pura, com’è scritto nel sottotitolo. Pura, cioè innocente e dunque indifesa. E infatti, sin dalla prima scena, ci viene presentata come una giovane adolescente appena sedicenne, vestita di una virginale veste bianca.
Su di lei dovrebbero vegliare i genitori, che invece sostanzialmente la usano, finendo per mandarla allo sbaraglio per un assurdo e improbabile progetto di riscatto sociale.
Poi c’è Alec, che dovrebbe avere 10 anni più di Tess, ricco, viziato, subdolo e cinico: vogliamo pensare che sia lui, quello sedotto e abbandonato?
Infine c’è Angel, che chiede anticipatamente scusa per un’orgia cui avrebbe preso parte, giustificandola come un errore giovanile, ma che è poi incapace di perdonare – salvo tardivo ripensamento - la confessione del sopruso patito in passato dalla sua novella sposa. E dunque l'abbandona.
Nel frattempo Tess si prende cura prima dei fratellini, poi del bimbo frutto dello stupro, e infine dei poveri genitori; lavora duramente nei campi e nelle fattorie, per un misero compenso. Nemmeno il clero e i predicatori mostrano pietà per lei; e d’altra parte, in quel mondo rurale disegnato da Hardy, non si scorge la minima traccia della presenza di Dio.
Infine, il destino di Tess si compie a Stonehenge, là ove i pagani erano soliti offrire sacrifici agli dei.
Se questa non è una vittima …