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Nonostante le congiunture astrali avverse, anche quest'anno il raduno nazionale è stato un successo! Primo sciopero dei mezzi della storia ad essere indetto di sabato? Ce lo abbiamo. Manifestazione nazionale con corteo? Abbiamo anche quella. Nubifragio, che puntuale a ogni raduno scoppia tra le 10 e le 11 impedendo di iniziare in orario? Presente! Tutte queste condizioni avverse non hanno scoraggiato un gruppetto di circa venticinque lettori incontratisi sabato 5 ottobre in quel dell'Infernetto, amena località "non distante dal centro di Roma" (cit. Vanessa, organizzatrice dell'evento, che probabilmente dopo aver passato il raduno in macchina cambierà la frase in "non distante dal centro di Roma quando non c'è sciopero").

Fatte le squadre in modo rigorosamente casuale, abbiamo aperto le danze con il tradizionale Cruciverbone letterario! Per il primo anno tutte e tre le squadre sono riuscite a finirlo, una persino correttamente! Ci stiamo forse migliorando? Assolutamente no, semplicemente dato il livello, Emiliano si è rassegnato a mettere più incroci e ad aggiungere indizi anche di cultura generale, oltre che relativi al Club del Libro e alla letteratura. Dopo esserci riscaldati così, siamo passati agli altri giochi, e se Le relazioni pericolose ha creato scompiglio tra i partecipanti per via dei numerosi indizi da mettere velocemente in sequenza logica tra loro (soprattutto quando l'organizzatrice del gioco se ne dimentica qualcuno per strada), con L'identikit letterario è emerso il meglio dell'agonismo dei partecipanti, tanto da ricevere ben due richiami dal convegno di medicina che si teneva nella stanza accanto. Onde evitare che tra qualche anno qualche medico uccida qualcuno per sbaglio e si giustifichi dicendo che a causa del Club del Libro si era perso dei passaggi fondamentali della sua formazione, ci siamo spostati all'aperto, dove tra l'altro Emiliano poteva essere usato come pulsante umano molto più soddisfacentemente. Tra chi si lamentava che le soluzioni erano sbagliate, chi correva a caso senza avere idea della risposta da dare, e chi, quatto quatto, veniva a dare suggerimenti sussurrati, abbiamo portato a casa senza troppi danni (tranne il disprezzo dei medici, ovviamente) anche questo gioco. Abbiamo quindi sfruttato gli ultimi minuti della mattina per parlare delle nuove iniziative del Club, prima fra tutti il Podcast che, con l'aiuto della Community, speriamo di riuscire a produrre nei prossimi mesi. Il progetto è stato accolto dai partecipanti con un generale apprezzamento ed entusiasmo, speriamo che l'entusiasmo spronerà anche a collaborare. Oltre al Podcast, abbiamo parlato dell'iniziativa de Il Maggio dei libri, a cui alcuni dei partecipanti al raduno avevano preso parte e che speriamo di ripetere il prossimo anno!
Ci siamo quindi avviati verso il ristorante "I Gladiatori", nella speranza che nel frattempo Vanessa fosse di ritorno con Giulia Ciarapica, la scrittrice ospite di questo raduno. E invece no, trovarsi alla stazione Tiburtina richiede almeno un post-dottorato e anni di esperienza sul campo, quindi il pranzo si è protratto a oltranza. Poco male, per la prima volta dopo vari raduni siamo stati accolti da camerieri e personale evidentemente consapevoli di cosa andavano incontro e siamo riusciti a non farci né buttare fuori né adebbitare costi extra salatissimi: ebbene sì, era questo il vero traguardo del raduno! Quindi complimenti ad Alessandro che si è occupato dell'organizzazione dei pasti!
Più o meno in fretta siamo tornati in struttura per iniziare la discussione con Giulia Ciarapica, la quale dopo poco sarebbe dovuta partire di nuovo. L'incontro infatti è stato veloce e gli spunti per ulteriori approfondimenti sono stati tanti, tra i gossip sul mondo della televisione e una sessione di oroscopo e l'altra. Giulia ci ha aperto gli occhi su come Casette d'Ete, il suo paese d'origine e ambientazione di alcuni suoi romanzi, potrebbe regalare materiale a Beautiful per almeno altre cinque stagioni, ma anche su alcuni retroscena interessanti del mondo letterario italiano, dove spopola l'interesse per lei saghe famigliari basate su storie vere.
Finito il tempo a disposizione, è dovuta scappare via, accompagnata dalla fedele Vanessa che non vedeva l'ora di vedere come si era evoluta la situazione traffico. Volendo dare la possibilità a quest'ultima di partecipare almeno a una delle attività principali del raduno, ovvero la discussione del libro scelto per l'incontro, abbiamo impiegato il tempo in chiacchiere, in giochi e soprattutto a farci uccidere dalle zanzare. È stata comunque un'occasione per scoprire in Federico non solo l'Uomo Gatto del Club del Libro ma anche il pollice più veloce di WhatsApp, visto che ha sbaragliato tutti gli altri venti partecipanti in una gara senza competizione.
Tornata la nostra autista di fiducia, siamo passati a discutere "Yellowface" di Rebecca F. Kuang, un libro che ha decisamente diviso nei giudizi. Se Antonella vi ha trovato un'opera pressoché perfetta, tenendo in mente il probabile obiettivo dell'autrice, con temi originali e ben argomentati e uno stile riuscitissimo, Lodovico e Davide hanno invece espresso un pacatissimo giudizio su come sia di gran lunga il peggior libro mai letto da tempo, sotto ogni aspetto, tanto da riuscire a finirlo solo perché adottando la lettura veloce si era andati avanti di trenta pagine trovando spoiler apparentemente interessanti, rivelatisi altrettanto deludenti una volta recuperate le suddette pagine. Federico ha spostato la discussione sullo sconforto di come lui, che conosce tutti gli autori di titoli a caso che gli si propone incluse le copertine delle edizioni italiane, non guadagnerà mai come Rebecca F. Kuang, secondo tutti noi una vera e propria ingiustizia. Dal punto di vista contenutistico, abbiamo potuto fare vari paralleli con gli argomenti discussi con Giulia Ciarapica poco prima, ritrovando anche qui le critiche ad alcuni aspetti del mondo letterario che avevamo discusso, oltre al tema dell'appropriazione culturale che ci ha un po' divisi, perché affrontato per alcuni in modo troppo superficiale, per altri invece specchio di una tematica centrale del contesto socio-culturale statunitense. Nonostante alcuni momenti in cui la discussione ha acceso gli animi di più partecipanti, abbiamo assistito e partecipato a uno scambio sempre rispettoso delle idee altrui, segno di come la maggior parte dei partecipanti abbia ormai una vasta esperienza in fatto di gruppi di lettura! Senza esserci quindi creati nemici, abbiamo fatto la tradizionale foto di gruppo prima di perdere qualche pezzo prima di cena.
Il ristorante ci ha accolto con gioia come a pranzo e abbiamo dovuto constatare che l'Infernetto è il nuovo centro della movida romana, tanta era la gente. Ci siamo goduti la cena tra varie chiacchiere, un po' libresche, un po' più lavorative, ma in ogni caso cercando di non pensare a quello che ci sarebbe toccato dopo cena, momento che arriva sempre troppo presto: il bookcrossing! Date le lamentele degli ultimi anni, Guido ha ceduto creando un gruppo di libri "normali" portati dai partecipanti e un gruppo con i suoi libri, di cui nessuno di noi avrebbe bisogno. Il problema è che i partecipanti aspettano con trepidazione un anno per vendicarsi e sbarazzarsi di questi ultimi al raduno successivo, quindi tranne qualche eccezione anche del primo gruppo di libri avremmo fatto volentieri a meno: se state cercando senza sosta una copia di "Scusa ma ti chiamo amore", potete anche smettere di stressarvi e venire semplicemente al prossimo raduno! Siamo sicuri che il vostro desiderio sarà esaudito (chissà quanti Km in giro per l'Italia si è fatto tra un raduno e l'altro). E così si è conclusa la prima giornata, con i vari saluti a chi non si sarebbe unito il giorno dopo.
Domenica mattina infatti il programma prevedeva una visita esattamente all'altro capo di Roma, alla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, ovvero il cuore del Premio Strega. L'intenso programma del sabato ha fatto più vittime del previsto, ma i partecipanti superstiti erano sufficientemente agguerriti e pieni di domande e critiche da poter occupare senza problemi tutte le energie della povera guida. È stata una visita molto interessante, sia che si apprezzi il Premio o meno e sia che piaccia o meno la letteratura contemporanea italiana, perché la visita alla Fondazione principalmente ripercorre un pezzo di storia della cultura italiana, con tanti dettagli e gossip (volete saperli? Eh, dovevate partecipare!). Ci dirigiamo quindi al ristorante per un'ultima dose di carboidrati e di pettegolezzi sul Club, prima di salutarci con l'augurio di rivederci al prossimo raduno e/o a una delle molte  altre attività del Club!

Resoconto a cura di Beatrice Prozzo