SINOSSI
Sposata all'avvocato Torvald Helmer, che la coccola come una bambola, Nora è una creatura lieta e piena di vita. Custodisce però un segreto: per poter curare il marito malato ha falsificato la firma del padre e si è così garantita un prestito, ma non è riuscita a ripagarlo. La scoperta del suo errore dà avvio a un dramma familiare. Finalmente consapevole della farsa che è stato il suo matrimonio, Nora prende una decisione scandalosa e irrevocabile. Testo celeberrimo e molto rappresentato, Casa di bambola fece scalpore e fu giudicato un manifesto del femminismo. In realtà, al di là di ogni polemica contingente, ciò che Nora con la sua scelta rappresenta è il distacco del poeta da una società in cui non si riconosce, il dramma dell'uomo di fronte al proprio destino e alla propria coscienza.
 RECENSIONE
Casa di bambola è, forse, il testo teatrale più famoso e conosciuto di Henrik Ibsen. È strutturato in tre atti e viene affrontata una tematica ancora molto attuale: il ruolo della donna in una società fortemente patriarcale.
 La protagonista dell'opera è Nora, che ci appare fin da subito come una donna frizzante e apparentemente frivola. Vive in un mondo in cui alle donne non è permesso, senza il consenso del marito, ottenere un prestito e, in linea generale, fare qualcos'altro oltre a impersonare il ruolo di angelo del focolare. Non solo Nora riesce a ottenere il prestito che le serve per curare il marito Torvald, ma lo ottiene falsificando la firma del suo garante e custodisce questo segreto per anni. Torvald, ormai guarito, fa carriera e ottiene un prestigioso posto in banca. Tutto sembra andare per il meglio finché un giorno Nora incontra la sua amica Kristine e, per aiutarla, intercede con il marito affinché le trovi una posizione in banca. La nostra protagonista non sa che questo significa far licenziare Krogstad, l'avvocato dalla dubbia moralità che le fece ottenere il prestito… 
 A partire da questo momento, assistiamo al cambiamento di Nora perché guarda con nuovi occhi al suo matrimonio, al marito che non è così tutto d'un pezzo come pensava, alla società maschile che considera le donne solo come bambole. Nonostante sia ambientato in una cittadina norvegese e scritto alla fine dell'Ottocento, il testo è incredibilmente attuale e vicino a noi. I personaggi sono delineati molto bene e credo sia difficile per qualsiasi donna tollerare i comportamenti, le frasi e la personalità di Torvald. Le tempistiche di tutta la vicenda potrebbero risultare un po' veloci per quei lettori non abituati al teatro, sinceramente per me non è un difetto perché mi sembra sia un elemento imprescindibile per questo genere letterario. La storia ha un finale inaspettato per quei tempi e non stupisce che abbia destato scalpore e critiche, Ibsen colpisce al cuore l'istituzione sacra del matrimonio. Ho letto questa pièce teatrale insieme agli amici del mio gruppo di lettura e ne è venuto fuori un confronto intenso e interessante, quindi mi sento di consigliare la lettura a tutti.
 [RECENSIONE A CURA DI MULAKY]
| Autore | Henrik Ibsen | 
| Editore | Mondadori | 
| Pagine | 104 | 
| Anno edizione | 2016 | 
| Collana | Oscar classici | 
| ISBN-10(13) | 9788804672487 | 
| Prezzo di copertina | 9,50 € | 
| Prezzo e-book | 2,99 € | 
| Categoria | Altri generi | 

                        
                        
                        
                        
	
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