SINOSSI
Laurence Barraqué è nata nel 1959, il padre, medico, dopo la prima figlia, sua sorella Claude, sognava un maschio, tanto da darle il nome dell'attore Laurence Olivier. La madre, invece, fa la casalinga, è brava a cucinare e a giocare a tennis. Una famiglia normale della piccola borghesia di Rouen, nel nord della Francia. Fin da bambina Laurence capisce che il ruolo di una ragazza nella vita e nella società è diverso e inferiore rispetto a quello dei ragazzi: alla domanda per il censimento del 1964 se avesse figli, suo padre rispose prontamente: "No. Ho due figlie." Quando Laurence negli anni novanta diventa lei stessa madre deve fare i conti con cosa significhi essere una femmina, una donna, un genitore e quali lezioni dovrebbe cercare di tramandare o evitare. Nella sua analisi dei modi sottili e consueti in cui le donne sono mortificate da una società sessista, Camille Laurens, in questo libro toccante e potente, racconta in forma di romanzo le sue esperienze di donna che ha vissuto i grandi cambiamenti della società francese negli ultimi decenni. "Figlia femmina" è allo stesso tempo intimo, coinvolgente e travolgente nella sua rappresentazione delle grandi sfide che dobbiamo affrontare, come la parificazione del sistema educativo e la trasmissione dei valori femministi alle generazioni più giovani.
RECENSIONE
Figlia femmina è un romanzo della scrittrice francese Camille Laurens, in Italia è stato pubblicato da La nave di Teseo nel 2022. L'autrice ha già fatto conoscere al pubblico diversi romanzi e con uno dei quali è stata vincitrice del premio Prix Femina. In questo libro, con la consueta cifra di scrittura femminista, la Laurens delinea un racconto intimo e coinvolgente, che fluisce in una narrazione avvincente e appassionante. Appaiono chiari sin da subito gli stati d'animo della protagonista che, come per errore e assonanza, finisce per richiamare il cognome della scrittrice, essendo battezzata all'anagrafe Laurence. Doveri e ingiustizie, soprusi e angherie costituiscono, sin dai primi anni, il mondo del sesso femminile del romanzo. Questa realtà appare permeata da una scarsa attenzione allo stato d'animo della donna e, addirittura, da una evidente prevedibilità nel suo esito positivo di fronte alle difficoltà. Dubbi e strani i rapporti con i genitori: un padre poco presente dal punto di vista affettivo, come in seguito il marito, ma quasi imponente come medico. È la madre della "figlia femmina" a rispondere ai suoi problemi adolescenziali, ma è il padre a rispondere alle sue domande mediche e sarà anche l'unico genitore ad avere dialoghi importanti con il genero. La particolare forma narrativa si struttura su un dialogo iniziale, o lettera, rivolta a questa figlia femmina che, si scopre in seguito, non ha portato le gioie sperate. Successivamente, diventa un racconto quasi autobiografico, per ritornare subito a una forma impersonale perchè gli eventi della vita sono troppo forti e segnano la protagonista in maniera indelebile. Solo nell'ultima parte, quella in cui interviene Alice, personaggio di un'importanza indiscutibile, si ritorna ad un'esposizione personale. L'ingenua e innocente bambina delle prime pagine ha l'ardente passione di cercare sui vari dizionari le parole a lei sconosciute, un po' per scoprire la vita, un po' per dare la possibilità di riportare alla semplicità concetti diventati ormai retorici. Emerge anche l'importanza della lettura, stratagemma, per la ragazza che cresce, per esplorare il proprio corpo in divenire, ma anche per sottolineare le differenze anatomiche tra maschi e femmine e la diversità, anche sessuale, della "femmina". Sembra che la scrittrice ci voglia dire più e più volte che la donna nasce dopo, inizialmente esiste la femmina. Tuttavia, è nel finale che ci viene mostrato il vero messaggio del romanzo: come Alice, chiamata così per l'allusione al Paese delle meraviglie, la femmina è una meraviglia di per sé. Il personaggio di Alice, inoltre, offre uno spunto per la scrittrice di inserire un grande elemento di tenerezza, che emoziona e commuove il lettore. L'autrice inserisce diversi dialoghi tra madre e figlia, ma anche la difficoltà di crescere una figlia femmina, che tale non si vuole sentire. A sua volta, anche lei, nel crescere un'altra bambina, si sente oggetto dei giudizi della madre e della realtà troppo stretta con la quale si è da subito confrontata. La ragazzina, poi donna, dovrà affrontare dolori e momenti faticosi, incoraggiata dalla parte femminile a non cercare l'appoggio altrui, a lasciar passare come se la vita non ci riguardasse. Appare un mondo disilluso, pieno di cattiveria, in cui tutto è più difficile per una donna, che deve sempre indietreggiare rispetto all'uomo, anche nei momenti peggiori. Non viene, in ogni caso, mai enunciato il termine "donna" o "uomo". La prima viene sempre e soltanto appellata come "femmina" e può solo sognare posizioni migliori, mentre il secondo arriva ad avere ruoli come "marito" o "padre" o, ancora, "medico". La protagonista fa compromessi con il suo compagno quando si scopre incinta, mentre lui è assente ad entrambe le gravidanze. Gli atteggiamenti maschili sono addirittura giustificati, mentre quelli femminili condannati anche in caso di innocenza; il racconto della società difficile è del tutto reale. L'unica speranza viene data dalla giovane Alice e, quindi, dalle generazioni piene di solidarietà e di unione, non di distinzione. Nelle ultime pagine trovano posto sentimenti positivi come l'amore, il senso di appartenenza a un unico genere e l'idea che la diversità non ci appartenga perchè nessuno nasce diverso.
[RECENSIONE A CURA DI PLAISIR94]
Autore | Camille Laurens |
Editore | La nave di Teseo |
Pagine | 208 |
Anno edizione | 2022 |
Collana | Oceani |
ISBN-10(13) | 9788834608616 |
Prezzo di copertina | 19,00 € |
Prezzo e-book | 9,99 € |
Categoria | Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico |