SINOSSI

La città di frontiera, la Nizza austriaca, il salotto dell'Impero: tante definizioni hanno accompagnato Gorizia fino ai giorni nostri, ma nessuno ha ancora compreso quale possa essere il ruolo e il destino di questa città, spesso ferita dalla Storia, ma sempre ricchissima di fascino. Il rapporto tra sloveni e italiani, tra Nova Gorica e la città, tra la Prima guerra mondiale e il ruolo mitteleuropeo, tra occasioni mancate e ferite ancora aperte: una città sempre in bilico, in perenne contraddizione dove spesso sono i morti sepolti nel cimitero a raccontarci come sono effettivamente andate le cose.

RECENSIONE

La lettura di questo libro è stata una piacevole passeggiata tra le vie familiari di Gorizia, alla scoperta di vicende che non conoscevo e di conferme su altre che conoscevo bene, a braccetto con la storia e l'attualità. Trovo che l'autore sia stato molto abile a raccontare le ragioni storiche che hanno portato all'attuale Gorizia, con la sua aura apatica. Purtroppo la mia già vaga, seppur più volte approfondita conoscenza del territorio del Goriziano, è stata ulteriormente confusa e complicata dalla narrazione, e a ragione, perché non si può trovare la risposta assoluta in un territorio dove la danza singhiozzante della linea di confine ha causato sofferenze per lungo tempo, dove non c'è una distinzione netta tra chi è di qua e chi è di là, tra chi è nemico e chi è amico in tempi di guerra, tra chi ha vinto e chi ha perso in tempo di pace. Un luogo dove non era possibile fidarsi di nessuno (eccetto a Natale con un buon spumante a cavallo della cortina di ferro) e dove, dopo essere stati al centro della storia, si è finiti nel dimenticatoio. Lo sviluppo culturale, commerciale e industriale, gli artisti, i premi Nobel, le colossali scritte patriottiche sui monti, le madonne rubate, i night club, il fiume di smeraldo, tintosi molte volte di rosso, ci accompagnano in una lettura mai pesante anche se importante. Molto toccante il racconto della Domenica delle Scope, giorno in cui improvvisamente aprono i confini, e la gente corre a riabbracciare i "congiunti" rimasti in Italia, e a comprare... Lievito? Carta igienica? No, scope di saggina! Al di là di una curiosa passeggiata nel tempo e nello spazio, è una lettura che può avvicinarci a eventi della storia ancor poco approfonditi, e in generale a saggiare ciò che penso si viva, più o meno severamente, in una città di confine. Al centro della mia visione di Gorizia c'è sicuramente la Piazza Transalpina o Europa che dir si voglia, simbolo di un'unione imprescindibile in questi territori.

[RECENSIONE A CURA DI MARGARETHE]

Autore Roberto Covaz
Editore Bottega Errante Edizioni
Pagine 176
Anno edizione 2018
ISBN-10(13) 9788899368241
Prezzo di copertina 13,00 €
Categoria Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia