SINOSSI

Dici Acapulco e pensi a spiagge di sabbia finissima, mare cristallino e palme accarezzate dalla brezza. Ma l'immagine della città si sta incrinando sotto i colpi dei cartelli della droga, sempre più presenti, ed è in questa Acapulco che vive Lydia, divisa tra il lavoro in libreria e la famiglia: il marito Sebastián, giornalista, e il figlioletto Luca, otto anni e un'intelligenza fuori dal comune. Nonostante la violenza si faccia largo nelle strade, Lydia non si aspetta che la sua esistenza venga sconvolta improvvisamente. Eppure un commando di uomini armati irrompe alla festa di compleanno della nipote e stermina i suoi cari. Nascosti in bagno, solo Lydia e Luca si salvano dalla carneficina, e per loro inizia una fuga estenuante. Rimanere in Messico equivale a morte certa, per non farsi rintracciare dal boss che ha ordinato il massacro bisogna evitare le strade più battute e i normali mezzi di trasporto. Così, a madre e figlio non resta che prendere la via dei migranti. Questo significa anche salire sulla Bestia, il treno merci su cui montare al volo, rischiando di finire stritolati. Sempre braccati, durante la difficile traversata del deserto conoscono altri migranti, alcuni disposti ad aiutarli, altri pronti ad approfittarsi di loro. Conservare la propria umanità in un'esperienza che di umano ha ben poco sarà difficilissimo.

RECENSIONE

Jeanine Cummins è una scrittrice americana, originaria della Spagna, che ha già scritto un'autobiografia e tre romanzi, l'ultimo dei quali si intitola Il sale della terra. Best sellers da subito, il libro descrive con estrema sensibilità una realtà trattata prima soltanto in grandi film come Loving Pablo, biopic del più grande narcotrafficante Pablo Escobar. Il romanzo parla, infatti, della fuga compiuta da una donna di nome Lydia e di suo figlio Luca, per colpa delle azioni compiute da Javier Crespo, capo della banda dei Los jardineros, il quale si rivela "innamorato" della donna, per lui "la reina de mi alma", che è sposata con il suo rivale Sebastiàn, giornalista d'assalto e contro i narcotrafficanti, ormai padroni della città di Acapulco. Sebastiàn era solito scrivere articoli riguardanti "La lechuza" e le sue attività, che Javier teneva nascoste alla figlia Marta, da lui definita "mi cielo mi luna y todas mis estrellas", la quale decide di togliersi la vita dopo la lettura dell'ultima inchiesta dove viene svelata l'identità del padre. Per questo motivo, dopo aver assassinato il giornalista, i sicari di Javier gli appendono al collo il cartello "Toda mi familia esta' muerta por mi culpa". Yemi, Alex, Yenifer, Adriàn, Estèfan, Nico, Joaquìn, Diana, Vicente, Rafael, Lucìa, Rafaelito e Mamà, oltre al già citato Sebastiàn, costituiscono l'intera famiglia di Lydia e Luca, uccisi tutti durante il compleanno della nipote e i cui nomi, ripetuti in serie, sono per la donna un modo per rimanere con i piedi per terra durante le disavventure che deve compiere e far vivere al figlio di soli 8 anni. A tal proposito, la donna utilizza spesso anche un altro espediente: Lydia si ripete quasi meccanicamente il ritornello "non pensare, non pensare, non pensare", come per farsi forza. Subito dopo tale massacro, momento dal quale verrranno contati giorni e chilometri di distanza, madre e figlio, salvi grazie ad un nascondiglio di fortuna, capiscono che per loro non c'è vera salvezza finchè non riescono ad arrivare in America e, per farlo, prendono la strada dei migranti. Salgono sulla Bestia, treno merci che non si ferma mai e sul quale devono saltare per poter salire, rischiando anche di finire stritolati. Affrontano la polizia dei migranti e dei confini, la costante paura di essere trovati e, infine, la traversata del deserto. Compiono un viaggio non facile, descritto dall'autrice con una dovizia di particolari tale da far sentire lo stesso lettore un migrante, obbligato ad una difficile riflessione sulle persone costrette ad abbandonare le loro terre per porsi davanti a sfide disumane. Così, Il sale della terra diviene un romanzo attuale per i lettori di tutto il mondo costretti, in un modo o in un altro, a relazionarsi con persone definite, appunto, migranti. Durante il viaggio, Lydia e Luca conoscono due ragazze, Soledad e Rebeca, quest'ultima si rivela per Luca una benendizione in quanto, ogni tanto, lo aiuterà psicologicamente ad evadere e sentirsi cosciente della propria età. Con loro condivideranno le sfortune e gli imprevisti ma anche le gioie, seppur poche, dell'attraversamento di un paesaggio sconfinato e aperto davanti a loro. Incontreranno altri migranti con le loro storie, capiranno che è meglio non fidarsi di nessuno e, insieme al lettore, vivranno emozioni sconvolgenti, passando dalla paura alla determinazione, dalla rassegnazione alla voglia di vivere, dalla disperazione alla sorpresa. Il romanzo è stato definito da John Grisham "il furore della terra" e "un viaggio che è testimonianza della paura e della speranza". Ha ricevuto attestazioni positive e molte recensioni che si soffermano sulla potenza delle pagine, inducendo il lettore a sfogliarle velocemente e a immedesimarsi, conoscendo Lydia, volendo abbracciare Luca o le due ragazze diventate troppo presto adulte o, ancora, sperando che storie simili non vengano più raccontate.

[RECENSIONE A CURA DI PLAISIR94]

Autore Jeanine Cummins
Editore Feltrinelli
Pagine 416
Anno edizione 2021
Collana Universale economica
ISBN-10(13) 9788807895630
Prezzo di copertina 13,00 €
Prezzo e-book 3,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico