SINOSSI
A due anni di distanza dall'inizio dell'"emergenza sanitaria", in Italia e nel mondo, cominciano finalmente a vedersi le profonde trasformazioni politiche che la "lotta" contro il virus ha determinato nelle nostre democrazie occidentali. In queste pagine, in modo agile e provocatorio, Paolo Becchi fornisce al lettore gli strumenti teorici necessari per orientarsi nelle principali questioni dell'attualità politica. Attraverso un approccio filosofico, il libro ripercorre le diverse tappe che hanno portato, progressivamente, all'adozione di provvedimenti sempre meno legati all'effettivo contrasto della pandemia e sempre più, invece, diretti ad assicurare le esigenze di una nuova società del controllo totale.
RECENSIONE
È uno dei libri meglio riusciti di Paolo Becchi. Dopo l'incubo di Foucault, il professore genovese ci prospetta l'incubo di Montesquieu, il teorizzatore della separazione dei poteri. Negli ultimi due anni, evidenzia Becchi, il potere esecutivo ha fagocitato quello legislativo e quello giudiziario. Ma c'è pure di peggio. Anche la intellighenzia ha finito per cedere alle ragioni del "pandemicamente corretto". Tutti allineati alla narrazione dominante, altrimenti si rischia di finire nel tritacarne mediatico, con la sola possibilità salvifica di chiedere scusa. Ma scusa di cosa? Di pensarla diversamente? Le stesse università "prendono le distanze" dai propri docenti che la pensano diversamente dalle logiche di potere, in alcuni casi chiedendo pure l'abiura. Nei casi peggiori senza neppure adottare nei confronti dello sventurato "malpensante" provvedimenti disciplinari perché giuridicamente inconsistenti, ma prendendone le distanze sol perché la mail dell'università è stata inondata di "prese di distanza". La logica del pensiero unico che schiaccia il pensiero libero. Poi la questione vaccini, con la gogna mediatica contro chi si è permesso di sollevare il dubbio, che peraltro è l'essenza stessa della scienza. Ma in questi due anni la "Scienza" si è fatta "dogma", e chi non si è adeguato al dogma è finito come Giordano Bruno, arso vivo. Stavolta non fisicamente (per fortuna) ma moralmente e talvolta professionalmente. Il prof. Becchi pone altresì l'accento sulle crepe del sistema democratico, dove i diritti "naturali", dal momento che sono stati costituzionalizzati, sono divenuti "positivi", finendo in tal modo nella disponibilità della censura dei giudici costituzionali, che li hanno relativizzati e consegnati nella disponibilità del governo. L'incubo di Foucault e quello di Montesquieu non potevano che creare il terzo incubo, quello di vedere Kant con la mascherina o col green pass, ligio e silenzioso osservante delle disposizioni governative. Si sarà risvegliato dai tre incubi in un bagno di sudore, il povero Becchi. Già, proprio il green pass è uno degli argomenti sui quali il prof. Becchi pone l'attenzione: uno strumento governativo di segregazione, adottato su presupposti privi di basi scientifiche, che ha posto padri di famiglia nella condizione di fatto di sottoporsi a vaccinazione pena la perdita del lavoro e dello stipendio. La negazione stessa dello stato di diritto. Anche i deputati della Repubblica sono stati silenziati, come accaduto a Vittorio Sgarbi che, sottolinea Becchi, è stato prelevato fisicamente e portato fuori dall'aula di Montecitorio perché non finisse di esprimere il proprio libero pensiero. Non in tempo di dittatura, quella la si riconosce e la si può anche avversare, ma di democrazia fasulla, molto più difficile da riconoscere e dunque da contrastare. La separazione dei poteri, nelle intenzioni di Montesquieu, avrebbe dovuto consentire ad un potere di controllare l'altro, impedendo gli abusi dell'uno sull'altro. Ma quando il potere legislativo e quello giudiziario si pongono in una situazione subalterna rispetto a quello esecutivo, peraltro sganciato da ogni forma di controllo, si torna inevitabilmente al sistema assolutista, ma stavolta nella menzogna del travestimento democratico. Un libro unico nel suo genere, si può infatti leggere anche a ritroso, dall'ultimo capitolo fino al primo. Cambiando l'ordine dei capitoli, il risultato e la logica non cambiano. Non so se Becchi lo abbia fatto apposta (conoscendolo non credo), ma il risultato è ben riuscito. Conclude Becchi: "In un ambiente saturo di pensiero unico, alla fine all'intelligenza mancherà l'aria". Libro scorrevole di cui consiglio la lettura.
[RECENSIONE A CURA DI LOUISBLANC]
| Autore | Paolo Becchi |
| Editore | Gruppo Albatros Il Filo |
| Pagine | 186 |
| Anno edizione | 2022 |
| Collana | Albatros. Gli speciali |
| ISBN-10(13) | 9788830656512 |
| Prezzo di copertina | 12,00 € |
| Prezzo e-book | 9,48 € |
| Categoria | Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia |


Commenti
Io non credo che le democrazie stiano in piedi o cadono o traballano per l'introduzione, che doveva essere obligatoria del vaccino contro la SARS/Covid. Credo invece che le democrazie facciano sempre più acqua e gli individui poveri e di ceto medio basso, vengano sempre più controllati da un folto gruppo di migliardari che hanno tutto l'interesse che la democrazia non ci sia, quindi è necessario un controllo stringato. Controllo e persuasione. La persauasione l'hanno già ottenuta mediante beni di consumo inutili (smart fon, più altri apparecchi per cantare tutti assieme visti in pubblicità). La finta cultura, altro che Kant, e la mancanza di capacità critica vera dei cittadini dei vari stati.