SINOSSI
La famiglia Ahrens è protagonista di una stagione magnifica nella storia di Palermo: la "Palermo felicissima" del primo Novecento. Albert, il patriarca arrivato nel 1875 dalla Germania, diventa un entusiasta imprenditore di successo e sposa Johanna Benjamin, che sarà la madre dei suoi otto figli. Fra campagna e città fa costruire una superba villa sulla cui facciata spicca la scritta "LIK DÖR" ("La luce è là"), e sono anni di prosperità, di successo, di unità. Poi il terremoto di Messina e la Prima guerra mondiale portano via i due figli maschi, poi le leggi razziali restituiscono gli Ahrens alla loro identità ebraica. Lo sfacelo economico conduce a un declino che non impedisce a Marta, Vera, Berta e Margherita di portare innanzi la "luce" dei valori che hanno sempre ispirato la famiglia: coraggio, dignità, rigore, speranza.
RECENSIONE
La luce è là è un romanzo di Agata Bazzi, pubblicato da Mondadori nel maggio del 2019. L'autrice siciliana è stata a lungo architetto a Milano, mentre è recentemente tornata a Palermo, dove svolge la professione di assessore al territorio. Scrive una sorta di diario della famiglia Ahrens, strutturato in quattro parti ed affidato alla voce di una delle figlie, Marta, ed intrecciato ai pensieri personali del padre Albert. Ne segue un romanzo sulla storia di una delle più importanti famiglie di Palermo, amica delle famiglie Florio e Raja, e della fondazione di una delle ditte tessili che hanno contribuito allo sviluppo della città. L'origine della famiglia, tedesca ma soprattutto ebrea, hanno reso possibile che il genere dell'opera fosse non solo diaristico, ma anche storico, in quanto si intreccia con la Prima e la Seconda guerre Mondiali, e con lo sviluppo del fascismo. Attraverso questi elementi viene delineato un senso di indignazione davanti ai fatti, veri, narrati con una linearità ed una verità quasi distaccate, tali da intendere una quasi felicità per la morte dei cari ormai defunti. La storia si colloca alla fine dell'800, in concomitanza con l'antisemitismo in Europa e con l'Affaire Dreyfus in Francia. Qui, la Sicilia si riscatta, viene ammirata ed è socialmente evoluta, specialmente per quanto riguarda Palermo che ha un valore emblematico rispetto alla storia di quegli anni, di costruzione e di ambizioni, ma anche un luogo ben preciso nella memoria e nel cuore. La via di maggior risalto era Via Roma, in evidente contrasto con la zona della città meno sviluppata, dove prendevano piede i "catoi", come Via Terra delle Mosche. Viene menzionata anche Piazza Meli o Piazza San Domenico, anche queste modernizzate. A proposito della "vucciria", invece, viene introdotta una lunga riflessione sul tempo e sul futuro, tramite cui si delinea un approfondimento sul contrasto tra le generazioni, una futuro dell'altra. Tramite la storia di come Albert si afferma in città grazie al suo lavoro, viene approfondita la storia delle stoffe, dei vestiti, come il tailleur femminile, "creato dal sarto Redfern", e dei mobili. Ampio spazio viene dato all'introduzione nei negozi di accessori, come guanti e cappelli, che sottolinea la nascita di una nuova borghesia. Il romanzo non è solo la storia di come Albert, tedesco, si afferma a Palermo. È la storia della villa Ahrens, "intesa come casa, femmina" in cui si celebrano e si sviluppano matrimoni, il primo dei quali quello con la splendida ed importante Johanna, nascono bambini e si vivono vite. Iniziano, quindi, racconti di ricette, delle tradizioni culinarie, tedesche e siciliane, di antichi modi di passare il tempo. Sono "ricordi senza età", tuffi nel passato, nell'infanzia, nei ricordi, di giochi all'aperto e di letture ad alta voce. Compare una non celata malinconia di tempi felici, tra giochi da tavolo o di società, e di carezze, ma evidente è la descrizione di come giochi, come Shanghai o Monopoly, divenuti oggi quasi sorpassati, siano stati importati dalla già moderna Germania. Non mancano racconti della tradizione del Natale tedesco, reso più ricco da un grande albero e da prelibate leccornie. Anche la grande attenzione per le arti e per i viaggi sono un evidente segnale dell'educazione forte e rigida data agli otto bambini, e successivamente ai nipoti, che dovevano rispettare orari ed età. Viene inserita la descrizione delle rigide regole tedesche, impartite anche ai figli, come educazione per il corpo e la mente. La madre, Johanna, assume un controllo e una presenza fondamentali, in casa, tanto da essere chiamata "condottiero"; si sviluppa, così, una figura di riferimento, quasi una guida che al momento dell'assenza lascia un vuoto, non affettivo, ma di vertice. La Grande Guerra viene spiegata analiticamente; non vengono tralasciate le cause, economiche soprattutto, che portano a un cambiamento visibile della percezione da parte degli italiani, ma non solo, nei confronti dei tedeshi. Viene descritto il sentimento di un uomo in trincea, costretto a combattere contro un nemico, uomo anche lui e come lui. In questo contesto, la Seconda Guerra Mondiale appare come una conseguenza anch'essa e come un evento quasi obbligato. Vengono, inoltre, riportati approfonditi cenni storici sia della Prima che della Seconda Guerra Mondiale, come la marcia su Roma, che porta sconvolgimenti all'interno degli animi, o il delitto Matteotti, o ancora la deportazione nei campi di Mathusen o di Auschwitz. La campagna sviluppa una grande importanza in quanto fu il primo elemento di importanza per il fascismo, soprattutto per quanto riguarda l'arricchimento dello Stato. Svolge anche un'azione salvifica e di riparo: la villa si sviluppa in periferia e, quindi, in campagna, e la dimora per sfuggire ai bombardamenti che distruggevano Palermo si trova a Sant'Onofrio, in campagna. Questo luogo, inoltre, durante le Guerra è l'unica zona coltivabile e da cui si poteva ricavare il frumento, nonostante i soldati tedeschi fossero soliti fare razzia anche dell'unico cibo rimasto. La scrittura è scorrevole, anche durante la descrizione di questi orrori, e rende la narrazione di tutti gli eventi ancora più drammatica e commovente. I "cento anni" di narrazione appaiono quindi veloci e dinamici.
[RECENSIONE A CURA DI PLAISIR94]
| Autore | Agata Bazzi |
| Editore | Mondadori |
| Pagine | 365 |
| Anno edizione | 2019 |
| Collana | Scrittori italiani e stranieri |
| ISBN-10(13) | 9788804709268 |
| Prezzo di copertina | 19,00 € |
| Prezzo e-book | 10,99 € |
| Categoria | Classico - D'ambiente - Storico |

