SINOSSI
Lisario Morales è muta a causa di un maldestro intervento chirurgico, ma legge di nascosto Cervantes e scrive lettere alla Madonna. È poco più di una bambina quando le propongono per la prima volta il matrimonio: per sottrarsi a quest'obbligo cade addormentata. Quando non può opporsi alla violenza degli adulti, infatti, Lisario dorme. E addormentata da mesi, come la protagonista della più classica delle fiabe, la riceve in cura Avicente Iguelmano, medico fallito giunto a Napoli per rifarsi una reputazione. Tra mille incertezze, pudori, paure, la terapia, al tempo stesso la più prevedibile come la più illecita, sarà coronata dal successo, e però spalancherà davanti alla mente del dottore, fragile, superstiziosa, supponente - in una parola, seicentesca -, un vero e proprio abisso di fantasmi e di terrori, tutti con una radice comune: il mistero abissale, conturbante, indescrivibile del piacere femminile, l'incontrollabile ed eversiva energia delle donne. L'affresco della Napoli barocca, fra Masaniello e la peste, riassume la sua forma rutilante, fastosa e miserabile, fosca ed eccessiva, grazie alla scrittura della Cilento, capace di creare sia gli effetti miniaturistici delle folle di Micco Spadaro, sia la potenza dei chiaroscuri caravaggeschi.
RECENSIONE
Lisario Morales, figlia di un potente signore feudale nella Napoli del '600, non è una ragazza come tutte le sue coetanee: amante della letteratura e dei libri, impara a leggere e a scrivere, in un'epoca in cui alle donne era vietata qualsiasi forma di istruzione. In seguito, a causa di un intervento malriuscito, diventa muta, e quindi completamente impossibilitata a comunicare col mondo. La giovane infatti tiene nascosta a tutti la sua capacità di scrivere per timore che il padre disapprovi la sete di conoscenza di una donna, dato che l'unico compito di queste, come al tempo si riteneva, era quello di fare figli. Proprio per adempiere a questo suo dovere di donna, il padre decide di darla in sposa a un uomo, vecchio e ripugnante, ma la ragazza reagisce cadendo in un sonno profondo da cui non si sveglierà più. La famiglia della ragazza, disperata, tenta di tutto per far riaprire gli occhi alla giovane, ma senza risultato. L'ultima speranza a cui ricorrono i genitori però arriva ben presto dalla Spagna: un giovane medico, di nome Avicente, viene chiamato al castello per capire la causa del suo stato comatoso. Tuttavia nessuno sa che Avicente è un medico fallito, incapace e che aborre la sola vista del sangue. Nonostante la sua totale inettitudine nell'ambito medico però, il buon principe azzurro, che così buono e così azzurro non è, proverà a svegliare la sua bella principessa, anche se per farlo non userà il classico espediente del bacio, ma ne proverà un altro altrettanto stimolante... Romanzo malizioso e libertino, Lisario o il piacere infinito delle donne ci offre uno spaccato sulla Napoli del '600 molto realistico e dettagliato: l’autrice tratteggia con maestria gli abitanti del luogo, che spesso si esprimono nel dialetto locale, gli ambienti, che sono permeati costantemente da un fetore nauseabondo, e la mentalità dell'epoca, arretrata e antiquata, rivendicando con coraggio la forza del genere femminile in tutti i suoi aspetti, anche quelli più scottanti e licenziosi, che sono sempre stati e sono tutt’ora vittima dei giudizi della società. In definitiva: una lettura da godersi tutta d'un fiato.
[RECENSIONE A CURA DI PATTYY]
| Autore | Antonella Cilento |
| Editore | Mondadori |
| Pagine | 297 |
| Anno edizione | 2015 |
| Collana | Oscar contemporanea |
| ISBN-10(13) | 9788804649793 |
| Prezzo di copertina | 10,50 € |
| Prezzo e-book | 6,99 € |
| Categoria | Classico - D'ambiente - Storico |

