SINOSSI
Iniziare una quindicenne appena uscita dal convento ai piaceri e al crimine, conducendola di buon passo lungo la strada della depravazione, della blasfemia e della scelleratezza. È il piano messo a punto da tre libertini di lungo corso che attirano nel loro covo la giovane Eugénie per impartirle lezioni teoriche e pratiche di immoralità. Pubblicato anonimo nel 1795, il romanzo, subito violentemente osteggiato, piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico agli scopi del progetto libertino: nella reclusione del boudoir, i personaggi sadiani mettono in scena il rovesciamento della morale comune, in una tensione costante tra il passato che sovvertono e il nuovo ordine che aspirano a creare. Una tensione che si rispecchia nella sorte di Sade stesso, condannato alla galera dall'ancien régime e al manicomio dalla Rivoluzione, salutato ora come l'ultimo dei classici ora come il primo dei moderni.
RECENSIONE
La filosofia nel boudoir è un libro del Marchese de Sade inizialmente ritenuto un'opera pornografica ma considerato in seguito un dramma socio-politico. Il romanzo, che si dispiega attraverso i dialoghi tra i vari personaggi, narra l'iniziazione alla sessualità della giovane Eugénie ad opera di Madame de Saint-Ange e del libertino Conte de Dolmancé. I due impartiscono alla giovane, con lezioni teoriche e pratiche, precetti immorali che, nell’intento dell’autore, anche i lettori dell’opera dovrebbero emulare. Tra una lezione e l’altra Sade mette in bocca ai suoi personaggi digressioni filosofiche che rispecchiano i suoi pensieri: egli biasima la religione, lo Stato, la morale sessuale e familiare e tutte le consuetudini del suo tempo, esaltando solamente il libertinismo. Secondo la sua visione, il piacere sessuale è il solo obiettivo da raggiungere durante un rapporto e pertanto condanna la pseudo-motivazione della riproduzione. Inoltre sostiene che tutti tabù criticati dalla società, come l’incesto, l’adulterio, la sodomia e il sadomasochismo siano del tutto leciti, e anzi, ritiene che siano da praticare in quanto funzionali al raggiungimento del piacere. Egli dunque celebra le passioni, gli istinti, l’Eros, precipitando però irrimediabilmente in una sorta di nichilismo ateo. Inoltre, per quanto riguarda il suo pensiero politico, Sade sostiene che l'unica corrente di pensiero che possa rafforzare la nuova forma di governo nata con la Rivoluzione Francese è il libertinismo: nel testo è presente infatti un capitolo intitolato “Francesi, ancora uno sforzo se volete essere Repubblicani” che è una sorta di richiamo alle armi in cui Sade riprende i temi dei suoi "Opuscoli politici". In definitiva, nonostante un libro del genere susciti scandalo e sconcerto, penso che possa risultare una lettura interessante per chi è appassionato di storia francese, in quanto mette in luce diversi aspetti del pensiero politico e filosofico di quell'epoca.
[RECENSIONE A CURA DI PATTYY]
Autore | François de Sade |
Editore | BUR Biblioteca Univ. Rizzoli |
Pagine | 212 |
Anno edizione | 2012 |
Collana | Classici |
ISBN-10(13) | 9788817054911 |
Prezzo di copertina | 10,00 € |
Prezzo e-book | 2,99 € |
Categoria | Classico - D'ambiente - Storico |