SINOSSI
La relazione tra James Joyce e Nora Barnacle iniziò il 16 giugno del 1904, giorno del loro primo appuntamento: una data che oggi coincide con il "Bloomsday", la festività istituita in onore dell'autore irlandese. L'appassionato legame con Nora, destinata a diventare amante, musa e moglie, fu fonte di ispirazione per innumerevoli dettagli descritti nelle opere dello scrittore dublinese. In questo volume viene riportata una selezione della loro corrispondenza; attraverso le missive è possibile ripercorrere alcune tappe di un rapporto intenso e senza tabù. Piccole e grandi gelosie, frammenti di vita condivisa, nostalgie e attese; e l'amore, naturalmente, declinato nelle prospettive che oscillano tra la dimensione eterea e l'erotismo spinto.
RECENSIONE
Le lettere a Nora, pubblicato quest'anno da Alter Ego Edizioni, è il libro in cui il curatore Andrea Carloni mostra l'audace legame carnale di James Joyce e sua moglie Nora Barnacle, attraverso un intenso scambio epistolare dalle passionali sfumature erotiche. Se tanto si sa di James Joyce, molto poco si sa sulla figura che è stata fonte di ispirazione dello scrittore irlandese; l’incontro fra Nora e James risale al 10 giugno 1904, ma la relazione fra i due inizia il successivo 16 giugno. Questa data, in seguito, è stata scelta dallo stesso Joyce per ambientare il suo più celebre romanzo Ulisse, che si svolge, appunto, in una sola giornata a Dublino. La data ha poi raggiunto una certa notorietà tanto da esser celebrata in tutto il mondo come "Bloomsday". Il copioso scambio epistolare fra Nora e James permette al lettore di entrare nell’intimità di un rapporto controverso e sopra le righe ma, soprattutto, di captare al meglio chi, davvero, possa essere stata Nora Barnacle nonostante le informazioni su di lei siano esigue. Nora non è una donna amante delle faccende domestiche, non è Estia la dea del focolare e della famiglia; eppure è una buona moglie e una buona madre che, all’occorrenza, sa farsi bramare da Joyce e divenire l’oggetto dei suoi desideri. Una delle prime lettere riportate nel libro, datata fine luglio 1904, sottolinea come la mescolanza di emozioni contrastanti, l’erotismo e un viscerale senso di appartenenza imbevuto da una evidente connessione mentale legasse Nora e James:
‘’[Fine luglio 1904] 60 Shelbourne Road, Dublino
Mia particolarmente imbronciata Nora, ti avevo detto che ti avrei scritto. Ora scrivimi tu e dimmi che diavolo avevi l’altra sera. Sono sicuro che qualcosa non andava. Mi sembrava tu fossi dispiaciuta per qualcosa che non era accaduta – che sarebbe cosa molto da te. Ho cercato di consolare la mia mano da allora ma senza riuscirci. Dove sarai sabato sera, domenica sera, lunedì sera, dato che non potrò vederti? Adesso, adieu, carissima. Ti bacio quella fossetta miracolosa sul collo, il Tuo Cristiano Fratello di Lussuria.
J.A.J.
Quando tornerai di nuovo lascia i bronci a casa – pure i corsetti’’
Qui Joyce utilizza l’appellativo ironico e allo stesso tempo moderno ‘’Fratello di lussuria’’: un linguaggio estremamente contemporaneo e intimo, riflesso di una relazione sfaccettata ed eclettica. Nell’agosto del 1904, invece, Nora scriverà al suo James:
‘’[…] Mi sembra di essere sempre in tua compagnia nelle più svariate circostanze possibili parlare con te camminare con te incontrarmi con te improvvisamente in posti differenti finché inizio a chiedermi se il mio spirito se ne vada dal mio corpo nel sonno e vada a cercarti, e per di più trovarti o forse questa è solo una fantasia[…]’’
Una passionalità concreta che si riconosce nella visione carnale, angelica ed erotica, al contempo, che Joyce ha della sua donna e che si scorge anche nelle descrizioni che lo scrittore fa di Nora, come in questa lettera dell’agosto 1909:
‘’Ti ricordi i tre aggettivi che ho usato ne I morti per parlare del tuo corpo? Sono questi: “musicale e strano e profumato”.
Sono trascorsi 120 anni da queste lettere, ma il libro curato da Andrea Carloni appare come la fotografia di un amore senza tempo: nonostante il fluire dei giorni, le difficoltà della vita e la lontananza imposta questi due amanti - quasi come eterni bambini - continuano a giocare al gioco dell’amore; un amore passionale, tenero, energico, erotico, eclettico trasmesso attraverso la maestria dell’autore, la cura, la traduzione e l’utilizzo di un linguaggio contemporaneo che racconta un’esistenza libera e un rapporto conteso fra dimensione eterea e passionalità.
[RECENSIONE A CURA DI SERE100]
Autore | James Joyce |
Pagine | 176 |
Anno edizione | 2024 |
Collana | Doppelgänger |
ISBN-10(13) | 978-8893332620 |
Prezzo di copertina | 18,70 € |
Categoria | Altri generi |