SINOSSI

Dal rito delle presentazioni, alle campagne comunicative, dall’ossessione della prima pagina, alla ricerca della benevolenza del critico, dalla concorrenza tra editori, alle abitudini degli uffici stampa, all’incubo dei manoscritti, questi racconti sono tutti scritti con un sarcasmo al limite del grottesco. Non a caso la morte, la rovina, la caduta sono presenti in tutte le storie, quasi che il successo sia frutto di un patto col diavolo e si sia davvero disposti a vendere l’anima pur di raggiungere la pubblicazione, il successo, la vetta delle classifiche. È una corsa che non risparmia nessuno, né l’autore che vuole essere consacrato ai posteri, né l’editore a caccia del best seller, né il critico la cui fama è pari alla sua purezza, né il libraio che punta sull’ospite importante da esibire, e neanche il lettore disposto a mettersi in fila per ore per un autografo. È il mondo della comunicazione quello che più interessa e diverte Manzini, con i suoi miti, le sue prigioni, gli immancabili riti; anche il sesso finisce per farne parte come un ingrediente indispensabile con cui condire il successo.

RECENSIONE

Manzini si cimenta fuori dal giallo e decide di descrivere, da dentro, il mondo dell'editoria ed i suoi personaggi, e lo fa con la storia di sette donne ed uomini. Racconti che seguono un filo conduttore che parte dalla prima fase, la più dura in assoluto: quella della ricerca della prima pubblicazione ed arrivando fino alla fase delle presentazioni dei libri, con tutte le sue estenuanti consuetudini editoriali. Sette racconti che narrano di personaggi orbitanti attorno al mondo dell'editoria. Sette storie con protagonisti che vivono o vorrebbero entrare in questo mondo, storie raccontate in prima persona e che spesso sfociano nel paradossale spingendosi fino al surreale. Lost in presentation: racconta di Samuel e di come, dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, riesca a pubblicare un romanzo con una grande casa editrice. Il protagonista entra finalmente nel grande giro, ma qui inizia anche la sua odissea: le presentazioni, le rassegne, i festival letterari e quant'altro ruota attorno alla gestione della promozione del suo romanzo. Inizia così un anno pieno di 143 incontri programmati dalla sua casa editrice. Un viaggio pieno di solitudine, ripetizioni estenuanti, spostandosi quasi ogni giorno da un piccolo albergo ad un altro, senza soluzione di continuità, per tutti gli incontri programmati, al limite dello sfinimento. Critica della ragione, racconta di Curzio, affermatissimo critico letterario, le cui recensioni sono prese in grande considerazione da parte di quotidiani, rubriche letterarie e da tutto il mondo che ruota attorno alla letteratura ed al relativo marketing. Si narra del bisogno di una casa editrice, sempre più in affanno nel far quadrare i bilanci, di pubblicare il libro scritto da un ex calciatore datosi alla scrittura ma di come però sia necessario, al fine di vendere più copie possibili, avere delle ottime recensioni e critiche da parte di esperti del settore. Chiedono a Curzio, il quale dovrà affrontare il dilemma morale di recensire in maniera entusiastica, un testo da lui giudicato "spazzatura auto referenziata, lana dell'ombelico, deiezioni". Racconto andino: si parla di Gabriella, addetta stampa di una casa editrice, la quale deve organizzare il tour editoriale di presentazioni per lo scrittore premio Nobel Javier Alvarez, il quale sta venendo in Italia per la presentazione del suo ultimo libro, e di come la stessa debba gestire il personaggio, con tutte le varie idiosincrasie e stranezze finto caratteriali, che porteranno la storia ai limiti del surreale. È tardi: qui troviamo lo scrittore Gavino e del suo eremitaggio nelle campagne di un isolato paese della barbagia sarda. Gavino, vincitore del premio Campiello in un lontano 1980, vive oramai solo in un casolare senza luce né acqua corrente e lontano da ogni modernità. Solo il postino passa saltuariamente ed alcuni pastori si premurano di portargli del cibo ogni qualvolta transitano nei paraggi della sua casa con le loro greggi. Gavino da tanto non riusciva a farsi pubblicare un libro ed era sempre in febbrile attesa di risposte da parte di qualche casa editrice, alle quali continuava a inviare testi. Risposta che un giorno comunque arriverà e lui sognerà di ripubblicare finalmente un suo libro. La parete azzurra: racconta di Amedeo, il quale ha un sogno: aprire una libreria! Il problema è che lui vive in una cittadina di circa 130.000 abitanti, dove non c'è nemmeno una libreria e questo dovrebbe essere un forte segnale di attenzione, ma Amedeo, pur contro il parere di tutta la sua famiglia e di gran parte degli amici, apre la sua agognata libreria. Cercherà con tutta l'immensa passione che può metterci chi ama libri e librerie di portare avanti questa impresa, al limite dell'impossibile. Ringraziamenti: uno scrittore, il suo libro ed arriva alla fase dei ringraziamenti; davanti a lui l'ultimo sforzo, che si tramuta anche questo in una piccola impresa, che spesso loda solo chi li riceve. L'arringa finale: dove troviamo Gregorio, scrittore con l'incubo del firma copie. Costretto a dedicare qualcosa a tutti i lettori che presenziano alle presentazioni dei suoi libri e che desiderano avere una copia firmata dall'autore. Ne ha scritte ormai migliaia, sempre le stesse, tutte uguali. Oramai agisce in maniera meccanica e con fare sincopato, ma deve agire dando l'impressione che ogni dedica sia unica e quindi speciale, cosa ovviamente impossibile. Tutti e sette racconti rasentano (e in parte superano) i limiti del surreale e dipingono un quadro abbastanza desolante e disarmante del mondo dell'editoria a tutto tondo; di come spesso i vari ruoli, vengano sopravalutati da chi non fa parte di questo particolare ma comunque affascinante mondo.

[RECENSIONE A CURA DI KUIPERVANOORT]

Autore Antonio Manzini
Editore Sellerio Editore Palermo
Pagine 288
Anno edizione 2019
Collana Il divano
ISBN-10(13) 9788838939471
Prezzo di copertina 13,00 €
Prezzo e-book 8,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico