SINOSSI

Una madre, un figlio. Una straordinaria storia d'amore e coraggio. Emily ha vent'anni e non si aspettava di diventare madre così presto. Con Will, conosciuto per caso in un pub, ha un rapporto tiepido, troppo timidi entrambi, forse, troppo poco innamorati. Ma la notizia della gravidanza, per quanto giovanissimi, li unisce in un progetto grande e nuovo, e decidono di provare a essere una famiglia. Quando il loro bambino, Matt, ha quattro mesi, però, qualcosa cambia inesorabilmente. Un ritardo cognitivo, dicono, un disturbo della crescita, un problema cerebrale. Sono parole che lentamente iniziano a farsi spazio nella vita della giovane coppia. Due bambini disperati accanto a un bambino di pochi mesi. È qui che la loro storia si intreccia a quella di Nadia, pediatra di successo, donna bella, carismatica, decisa, il senso di onnipotenza di chi ha sempre avuto tutte le risposte, come in questo caso, di fronte a Matt. Comincia una battaglia prima tra le mura della camera d'ospedale poi sui social network, sulle pagine dei giornali e, infine, in tribunale. È lo scontro tra l'occhio della scienza e quello dell'amore, tra due donne che sembrano così distanti, avvicinate solo dalla tenacia irriducibile di uno scricciolo di pochi chili che cambierà per sempre le loro esistenze. Questo romanzo, liberamente ispirato alla storia vera di Alfie Evans, è un inno alla vita, un racconto profondo e indimenticabile sulla paura e sul coraggio che hanno forme inaspettate. Un romanzo struggente e delicatissimo che cambia il nostro modo di vedere le cose.

RECENSIONE

Il libro prende spunto dalla vicenda giudiziaria di Alfie Evans, un bambino di Liverpool affetto da una malattia degenerativa. Il caso ha dato il via a una durissima battaglia legale tra i genitori e l'equipe medica per decidere se mantenere il supporto vitale al piccolo Alfie oppure no. L'autrice riscrive la storia del caso aggiungendo una parte romanzata e così il piccolo Alfie diventa Matt, i cui genitori lotteranno con tutti i mezzi che hanno a disposizione per proteggere la sua debole vita. L'autrice è molto brava a far entrare il lettore in empatia con i personaggi, sia con i genitori di Matt che con Nadia - il personaggio che rappresenta l'equipe medica e che ci mostra il lato scientifico/medico della storia. Il libro è spaccato in due, da una parte le ragioni dell'amore che vogliono tenere in vita Matt, incarnate dai genitori, dalla fede e da tutte le persone che venute a conoscenza della storia di Matt si schierano dalla parte dei genitori; dall'altra le ragioni della scienza, che dimostrano come la vita di Matt non possa continuare. È stato doloroso leggere di questi due genitori giovanissimi che fanno di tutto per dimostrare a un giudice il valore della vita del proprio bambino, nonostante siano consapevoli della gravità della situazione "Io so che morirà, lo accetto... Ma non accetto che siano altri esseri umani a ucciderlo"; oppure leggere che il direttivo amministrativo ospedaliero guarda "ai costi che il nostro ospedale deve sostenere per dare un respiro artificiale a una vita già morta" e che si interessa più della figura che farà la struttura ospedaliera piuttosto che accompagnare, nel modo migliore possibile, i genitori in un processo di morte così delicato. Non è un libro semplice, non per il modo in cui è scritto ma per i temi trattati con cui il lettore dovrà fare i conti. Temi complessi a cui molto spesso è difficile dare una risposta, soprattutto quando il protagonista è un minore che non può decidere per se stesso.

[RECENSIONE A CURA DI BIBI]

Autore Elena Premoli
Editore Piemme
Pagine 297
Anno edizione 2022
ISBN-10(13) 9788856684179
Prezzo di copertina 17,90 €
Prezzo e-book 9,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico