SINOSSI

Un matrimonio finisce. La vita di un uomo all’improvviso precipita e viene misteriosamente a coincidere con quella di altre due persone: l’io narrante, redattore di una rivista letteraria, e un giardiniere pazzo. Una storia che è mille storie, come spesso succede nella realtà. Un’opera sfaccettata, come l’occhio di una mosca, che è anche un trattato di nostalgia. Uscito in Bulgaria nel 1999, torna in libreria il primo romanzo di Georgi Gospodinov.

RECENSIONE

Se state cercando un romanzo dalla linearità schematica, non è questo il libro giusto. Romanzo naturale è particolare, per me bello, ma di quella bellezza che ha uno strano sapore. Avete presente quando si dice di qualcuno che non è bello, ma è affascinante? Ecco, è proprio così anche per Romanzo naturale. Definisco questo libro decisamente metalinguistico e, in minima parte, metanarrativo. Gospodinov è uno di quegli scrittori che alla scrittura ci pensa: la concepisce, la semina, la partorisce, la culla, la mantiene, la cresce, la realizza e la lascia andare commosso. Ciò di cui parla veramente questo libro è la scrittura stessa. La parola è pensata, ma soprattutto vissuta. Lo scrittore è portavoce di trascendenza, decide di cambiare il luogo in cui abita l'Io, sposta lo spazio della mente in un foglio di carta e, in questo modo, decide di raccontarci una storia spiegandone la poesia. L'autore è ben consapevole che la poesia è l'indecifrabile primordiale e ce ne parla sguazzando con la purezza di un fanciullo. La scrittura è allettata dall'esperienza dei sensi. Il racconto metafisico pigia le orme di ogni lettera. Sono sempre affascinata dagli scrittori dell'Est Europa, le loro emozioni bambine sono sempre così attaccate ai pensieri giganti, che mi ricordano tanto degli alberi malinconici in autunno. La trama di questo scritto è un punto a metà che trova il suo correlativo oggettivo con la fine di un matrimonio, ma, allo stesso tempo, la trama non è la fine di un matrimonio, è piuttosto l'origine e la fine di tutte le cose, l'evocazione dello spazio visibile e di quello invisibile. Ci sono pochi personaggi, ma noi lettori non dobbiamo leggerli con la ragione analitica dell'assolutismo autorevole che vuole etichettare, circoscrivere ed inquadrare. I personaggi vivono d'autonomia e perdono prospettiva, perché? Cos'è la prospettiva? È un punto d'equilibrio, qui perso. Infatti, costruzioni temporali e presunte identificazioni sono e devono rimanere impossibili da definire. È un racconto nutrito di solide allegorie. Immagino Gospodinov soddisfatto di essere riuscito a pubblicare qualcosa che per lui ha un assoluto senso del divino, la sua anima aleggia tra il senso e le cose, tra le parole e le cose, e ci vive proprio dentro. Gli ingredienti principali di questo libro sono le sigarette, il silenzio attorno e un pensiero raccolto e protetto da sempre. Mi sono chiesta se Gospodinov fosse un idealista e credo di sì, ma idealista alla maniera di Fichte o, per meglio dire, di come la filosofia di Fichte è stata tradotta dai primi romantici tedeschi, quando nella poesia si scorge un fascio di luce caravaggesco e penetrante che squarcia il buio, un ideale divino che illumina l'uomo e con cui l'uomo sonda lo spazio del cuore. Ad un certo punto, nel libro viene fuori la botanica. Il paragone lingua-mondo vegetale è cosa vecchia, ma proprio questa età secolare rende un testo narrativo domestico, familiare e riconosciuto. Parlando di letteratura, non si parla mai di plagio, ma di un continuum. La letteratura ha sempre respirato e fatto l'amore con i testi che la precedono per dar vita, soffio e spinta a quelli che seguiranno, è questo il suo ecosistema. Lo stile di Gospodinov è un po' come quello virgiliano che Manzoni definisce "accozzi inusitati di vocaboli usitati". Tutto ciò che è, continua ad essere, trapassa nelle forme attraverso le categorie del molteplice e del vario e così continua a perpetuarsi. Una sedia a dondolo, un corpo quasi meccanico, uno sguardo incantato e un gatto in grembo è la posa preferita di Romanzo naturale, a mio parere, un libro innegabilmente intellettuale, che attua la propria ricerca dalle radici nobili e infanti dell'uomo, in cui il pensiero e il cui gesto, soprattutto quello più semplice, quello che definiamo l'automatismo quotidiano, coesistono nello stesso ambiente, il quale gravita d'importanza estrema, poichè impregnato della fibra più intima.

[ RECENSIONE DI MIRIAM DI MICELI]

Autore Georgi Gospodinov
Editore Voland
Pagine 160
Anno edizione 2023
Collana Sírin
ISBN-10(13) 9788862435291
Prezzo di copertina 16,00 €
Prezzo e-book 7,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico