SINOSSI
Questa non è una storia d'amore, ma parla d'amore... Una fredda mattina del 1995, Sam Masur scende dalla metropolitana e, tra la folla che si accalca sulla banchina, la vede: Sadie Green. La chiama e, per un attimo, lei finge di non sentirlo, poi il rancore si stempera nella nostalgia. Sono passati otto anni dal litigio che aveva spezzato il loro legame, strettissimo eppure fragile, come solo le amicizie dell'infanzia sanno essere. Adesso sono all'università, ed entrambi hanno deciso di trasformare la comune passione per i videogiochi in materia di studio e, un giorno, in una professione. Basta uno sguardo e il legame si rinsalda, segnando anche l'inizio di una collaborazione creativa. Presi singolarmente, i loro progetti sono frammentari e incompleti; insieme, danno vita a interi mondi. Così, nel giro di due anni, nasce Ichigo, un videogioco rivoluzionario, che spalanca loro le porte del successo. Nel frattempo, il loro rapporto si fa più maturo, più intimo, più consapevole. Ma non per questo immune al peso della fama, della gelosia e delle ambizioni personali… Si perderanno ancora, Sam e Sadie. Però ogni volta ritroveranno la strada che li ricondurrà l'uno all'altra. E ogni volta ricominceranno. Perché, nonostante le liti e le incomprensioni, esistono spiriti affini uniti da un sentimento capace di superare ogni ostacolo: un amore che non è amore, ma è molto di più. Col suo stile delicato e profondo, che coniuga magistralmente leggerezza e nostalgia, Gabrielle Zevin ci regala un romanzo che è un inno al nostro bisogno di amare e di essere amati.
RECENSIONE
I protagonisti principali di questo libro sono Sam e Sadie, due adolescenti che legano le loro giovani esistenze sotto il segno di un'amicizia forgiata dalla passione per i video game. Sam, ragazzo con problemi di handicap a un piede a causa di un incidente di auto all'età di 11 anni (in cui sua madre perde la vita); Sadie, ragazza tanto odiosa nel suo modo di (im)porsi nella relazione con l'amico, quanto pertinace nelle sue intenzioni. Il loro talento di programmatori e game designer li porterà a creare una società, in cui l'altro socio Marx – già coinquilino di Sam sin dai tempi degli studi, assume il ruolo di personaggio trasversale a questo rapporto. In copertina si legge "Questa non è una storia d'amore, ma parla d'amore". Sottotitolo "fuorviante" nella misura in cui vale l'esatto contrario: man mano che procediamo nella lettura realizziamo di esserci imbattuti, difatti, in una storia d'amore che non parla d'amore; una storia dietro la quale si cela il sentimento di Sam nei confronti di Sadie; sentimento che lambisce soltanto l'intera parabola temporale in cui si sviluppa il rapporto di amicizia/lavoro tra i due, ma il cui moto non trabocca mai del tutto dalla trama, né tantomeno Sam riesce a farlo emergere da se stesso. Tale sentimento represso si tramuta in un interrogativo incompiuto, vissuto da Sam in maniera quasi frustrante, e che attraversa tutte le fasi della storia, toccando il suo apice nelle ultime pagine del libro, quando egli si chiede (e finalmente chiede a Sadie) come mai il loro rapporto non sia mai sfociato in quel qualcosa in più, che non fosse solo amicizia e lavoro. Si resta così impigliati in un limbo in cui le dinamiche tipiche dell'età adolescenziale – litigi, musi lunghi, capricci, ripensamenti, rancori, risentimenti, insicurezza, rabbia – la fanno da padrone, ma le cui vivacità, appena utili per confezionare un prodotto commerciale appetibile per un target di ragazzine/ragazzini, non bastano a compensare la totale mancanza di spessore narrativo. Dentro la trama ci sono temi quali omosessualità, sadomasochismo, aborto, attentato omofobo, gender fluid, disagio giovanile da handicap fisico, più imposti che proposti dall'autrice: la loro presenza è così totalizzante l'intera storia al punto che nessuno dei principali personaggi ne è escluso, e ognuno ne è protagonista/destinatario/vittima. La spia d'allarme di questa forzatura delle cose si accende, in maniera definitiva, non appena il lettore attento pone attenzione al periodo in cui viene ambientata la storia: Stati Uniti d'America., anni 90. Tempi, forse, un po' troppo precoci per essere riempiti in misura così estrema e asfissiante di temi che, verosimilmente, sembrerebbero più a proprio agio, e meno evidentemente fuori luogo, in un epoca dei giorni nostri.
Ci vorrebbe una scrittura più responsabile in cui incastonare temi, ancora oggi, così eticamente divisivi; temi così delicati avrebbero bisogno di poggiare su di una scrittura con una base solida, se veramente si vuole avere la pretesa di porli all'attenzione di chi legge; una scrittura che faccia uno sforzo di non trascurabile rilevanza, in grado di mettersi in gioco per essere uno spazio ideale in cui il lettore possa relazionarsi e riflettere, più che essere passivo spettatore di un qualcosa di già deciso a priori; una scrittura in cui tutto ciò che può restare al lettore non si risolva nel solo "già detto" della scrittrice/scrittore. Diversamente, si tradisce solo un motivo di rivalsa di una visione del mondo e delle cose che si vuole imporre, e tutto suona come pretesto per veicolare pretese di risarcimento di disagi che, più che appartenere ai personaggi della storia, sembrano appartenere sempre a chi la storia la scrive. Una insulsa abitudine del modo di presentare le cose di una parte dell'editoria di oggigiorno. Non ultimo, il tema dei video game e del mondo virtuale che, come una sorta di alter ego della realtà, porta con sé il suo tanto atavico quanto connaturato pericolo, soprattutto per i giovani, di far confondere e condizionare. Qui, ancora, l'autrice continua a forzare le cose; dapprima creando ideali di video game in cui ci travasa, nella loro quasi totalità, e di nuovo a proprio comodo, tutti i temi già (bis)trattati nel mondo reale; finendo per veicolare, come già suggerisce il titolo del libro, l'idea che i video game portino in sé la capacità di metterci a disposizione un mondo non reale dove nulla è per sempre, dove poter trovare tanti domani possibili; perché tanto in esso, se si perde, si può sempre ricominciare. Ma non è così. Nella vita, qualcosa che è per sempre esiste.
[RECENSIONE A CURA DI SALVATORE77]
| Autore | Gabrielle Zevin |
| Editore | Nord |
| Pagine | 444 |
| Anno edizione | 2023 |
| Collana | Narrativa Nord |
| ISBN-10(13) | 9788842934332 |
| Prezzo di copertina | 19,00 € |
| Prezzo e-book | 9,99 € |
| Categoria | Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico |

