SINOSSI
Pubblicato in Russia nel 1923, questo romanzo è la storia di una militante operaia, della sua grande voglia di amare, del suo rapporto con il compagno-marito, del travagliato itinerario alla ricerca della sua liberazione, attraverso cui si profila lo scontro tra una vecchia concezione dell'amore e le esigenze sociali della "donna nuova". Vassilissa costituisce un documento storico-letterario di estremo interesse sullo sfondo di una Russia in crisi, fiaccata dalla guerra civile.
RECENSIONE
Non so perché, ma la Russia e la sua storia mi hanno sempre appassionata. Ho le antenne in allerta quando vedo un testo di un autore russo, specie se del periodo zarista, meglio ancora se a cavallo tra fine '800 e inizio '900. Questo vecchio libro dalla copertina ingiallita stava nella libreria della mia famiglia da sempre, senza che io l'avessi mai notato prima, ma stavolta ha catturato il mio sguardo e il mio interesse. Ho, quindi, iniziato a scorrere queste intense pagine presa dalla voglia di scoprire qualcosa di più e, magari, riuscire a sistemare qualche tassello al posto giusto per farmi un'idea più chiara delle vicende bolsceviche, mensceviche, Trotskij, Lenin e così via. La cosa che mi ha colpito di più è come l'autrice abbia messo tanto di sé dentro al suo personaggio, Vassilissa, una giovane militante operaia, che viene travolta da un inatteso amore per il giovane Vladimir, figura per me è rimasta un po' ambigua, ma che porterà la protagonista a fare delle scelte molto coraggiose. In quanto donna probabilmente ammiro maggiormente Vassia, così la definisce teneramente il suo amore, ma non sempre condivido le scelte da lei fatte. Forse non riesco ad entrare dentro al personaggio perché ci divide più di un secolo, oltre alla spensieratezza del luogo in cui io sono nata e cresciuta rispetto a quello in cui vive la protagonista. Tuttavia, lungo tutto il romanzo, continuavo a pormi innumerevoli domande e a chiedermi perché, perché proprio questa scelta. Come faceva ad avere questo coraggio? Come riusciva a sottostare alle regole imposte dal gruppo, dal partito e addirittura elogiarle e sostenerle in quanto giuste per lei? Da dove prendeva la forza per decidere di creare quello che creava? Insomma, questo testo non manca di spunti di riflessione più che mai attuali e, sebbene non tutti possano definirsi sostenitori, anche solo parzialmente, di un certo pensiero politico che è costantemente presente lungo tutta la storia, non si può dire che Vassia non sia una donna forte.
[RECENSIONE A CURA DI CARNEMOLLA]
Autore | Aleksandra Kollontaj |
Editore | Savelli |
Pagine | 208 |
Anno edizione | 1978 |
Collana | Il Pane e le Rose |
Categoria | Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico |