Questo è il secondo volume. Claudio alla morte di Caligola, viene acclamato da un gruppo di soldati, tipo guardia del corpo, imperatore. I requisiti c'erano. Claudio è quasi spaventato da questa acclamazione e dal trionfo in cui viene portato, il Senato da principio ha una certa difficoltà a proclamarlo successore di Caligola, ma poi gli avvenimenti e la buona nomea di Claudio, come uomo intelligente e colto, ha il sopravento su alcuni senatori contrari.
Nei primi 5 o 6 capitoli Claudio racconta della sua grande amicizia con Erode Agrippa, suo ex compagno di studi, suo sostenitore e suo grande amico. Un'amicizia che a Claudio sarà molto utile, proprio in quel primo periodo della sua "nomina" a imperatore.
Erode Agrippa è una persona molto astuta, nonostante sia giudeo e di famiglia aristocratica, è vissuto a Roma e ha avuto un'educazione romana. Egli però ha la mentalità "levantina" che gli consente di "vedere" attorno al trono e di aiutare l'amico con molti consigli preziosi. Le prime cento pagine del romanzo Graves le dedica, tramite la bocca di Claudio alla famiglia reale degli Erodi, facendone due fogli di genealogia.
Romanzo ricco di avvenimenti e nei quali il nostro "eroe" imperatore fa sempre una bella figura. Purtroppo come al solito sono le donne a rovinarlo, Messalina e Aprippina che lo avvelenerà con un piatto di funghi all'età di 62 anni dopo 14 anni di regno. (Anno più anno meno, mi si vorrà scusare l'imprecisione, ma sto andando tutto a memoria, non avendo preso appunti.)
Agrippina ultima moglie di Claudio, aveva da mettere sul trono il figlio Nerone, avuto da un precedente matrimonio.
Nel leggere queste "storie romane" che pur abbiamo studiato molto riassunte a scuola, mi sono fatta l'idea, che peraltro già avevo sviluppato, di come fra i patrizi, ci si sposava e ci si divideva con la massima facilità, per subito risposarsi con un altro più "conveniente".
Le donne romane patrizie, erano delle vere e proprie streghe di un cinismo incredibile e di costumi veramente scellerati. Molti fino ad ora gli imperatori romani pazzi e sanguinari, scialatori di fortune immense, narcisisti, e megalomani, oltre che crudeli e sadici.
Credo che il clou lo abbiano raggiunto Tiberio, Caligola e Nerone.
Interessante e da segnalare, le leggi di allora, quelle del Senato, che rivedute, ma non troppo, troviamo ancora nelle nostre leggi.
Grandi personaggi questo romani, conquistavano intere nazioni, si facevano pagare le tasse, ma lasciavano ai popoli la libertà totale di culto e di religione.
Consiglio di leggere anche questo, che ci mostra ancora un bel pezzo di storia, italiana? Imperiale, sicuramente. La città di Roma mostra il loro passaggio, e non solo, Io sono stata a Cartagine, in Tunisia, dove in diverse luoghi sono ancora in piedi gli acquedotti romani, le città con i bagni con le stanzette tipo le nostre saune, i templi ancora in piedi, e gli Odeon (i teatri) le strade a selciato, una meraviglia. Ho avuto la fortuna di visitare tutti i luoghi dove i romani hanno lasciato la loro cultura architettonica, dalla Turchia, da nord a ovest a sud. Una vera meraviglia.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)