Vanna, ho terminato anch'io la lettura di questo "romanzo" di Jonathan Littell. Parlo di "romanzo", cioè utilizzo lil virgolettato perché, difficilmente mi era successo nelle mie precedenti e più o meno numerose letture di rimanere incredulo di fronte ad un racconto, ad un'opera quindi dell'ingegno umano, con tratti così marcatamente realistici oltre che di vera e propria ricostruzione storica. Ripeto quasi stento a crederci che sia solo un romanzo!!!
Rileggendo il primo capitolo de "Le Benevole" col senno di poi di chi ha letto tutte le quasi mille pagine di questa poderosa opera si scoprono parecchie cose che ad una prima lettura non si potevano cogliere.
E sebbene non mi senta di consigliare spassionatamente le lettura di questo libro a tutti (e credimi che non lo dico come un artificio retorico per indurre invece a leggerlo) caldamente, vivamente e spudoratamente consiglio di leggere tutte le venticinque pagine che compongono il primo capitolo.
Vanna, definisco un libro terribile, orrido in certe parti, ma necessario. Come è necessario che su certi avvenimenti del secolo scorso non cada l'oblio o peggio non affiori come melma putridia dai bassifondi della storia la negazione.
Il protagonista è un ben misero uomo. Eppure la sua domanda "cosa avreste fatto voi al mio posto?" non può essere elusa con un semplice moto di fastidio. Per quanto terribile possa essere solo pensare di poter cadere nelle bassezze morali e materiali di Aue, il dubbio ci deve sfiorare che posti nelle sue condizioni potremmo comportarci come lui.
Perché la malvagità è insita nell'animo umano e che non c'è cultura (Aue non era un raffinato uomo di cultura?), educazione all'arte (Aue non amava la bella musica?), educazione religiosa (Aue non l'aveva ricevuta?) che ci possa preservare dalla barbarie. Aue non ci risparmia e non si risparmia nulla semplicemente non ha il coraggio di farla finita. E a lettura terminata ognuno di noi lettori sa quanto "giustificabile" sarebbe stato un suicidio.
Vanna, in conclusione, e per non tirarla troppo alle lunghe, "Le benevole" si è preso due mesi e mezzo del mio tempo libero, e stanne certa che non lo dimenticherò tanto facilmente.
(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.— Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!