Mercoledì, 05 Novembre 2025

"La campana di vetro" di Sylvia Plath

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30/03/2017 15:46 #30191 da Novel67
"La campana di vetro" di Sylvia Plath è stato creato da Novel67
Morire è un’arte, come qualsiasi altra cosa.
Io lo faccio in modo eccezionale.
Io lo faccio che sembra un inferno.
Io lo faccio che sembra reale.
Ammetterete che ho la vocazione.


(da Lady Lazarus - Sylvia Plath)

Qualche anno fa vidi in tv un film intitolato Sylvia, che mi colpì molto: Gwyneth Paltrow vestiva i panni di una giovane scrittrice/poetessa americana morta suicida, a soli 31 anni.

Non conoscevo Sylvia Plath. Nata a Boston nel 1932 in ambiente colto e conservatore, la Plath inizia a scrivere molto presto, conseguendo premi e borse di studio; ma proprio quando la sua vita sembra incanalata verso una brillante e sicura affermazione in campo universitario e letterario, ecco sorgere i sintomi di una grave forma depressiva che la condurranno, nel '53, al primo tentativo di suicidio.

La campana di vetro (di cui è imminente una versione cinematografica) è un romanzo che appunto ripercorre, in forma semi-autobiografica, le tappe di quella discesa agli inferi e della lenta risalita. Del tutto momentanea ed illusoria, visto che un secondo tentativo di darsi la morte avrà successo dieci anni più tardi.

Fu soprattutto a seguito di quel secondo plateale gesto, e della pubblicazione postuma di molte sue opere, che il pensiero femminista americano fece di Sylvia Plath un’icona "dell'oppressione a cui la donna soggiace nell'universo chiuso della dimensione domestica". Ma il disagio esistenziale della Plath, a ben guardare, era cominciato molto prima e riguardava una sfera più ampia di quella domestica.

Perché Esther (l’alter ego di Sylvia, nel libro da me letto) è poco più d’una ragazzina quando improvvisamente s’accorge di non riuscire a conformarsi alle regole - borghesi e bigotte - implicitamente condivise e imposte non solo dalla famiglia, ma dall’intera società. Il riferimento è chiaramente l’America perbenista degli anni Cinquanta, che da un lato invitava le ragazze a studiare e a coltivare le proprie passioni, mentre dall'altro poneva sulla loro strada una meta ed un limite imprescindibili, per certificarne la "normalità": il matrimonio e l’accudimento dei figli, del marito e della casa (tema che ricordo ben sviluppato anche in un altro film, Mona Lisa Smile)

Per quanto ancora non ben definiti, i sogni e le aspirazioni personali di Esther andranno così a scontrarsi con le aspettative altrui, che formeranno quella cappa o "campana di vetro" citata nel titolo, che offre un falso senso di protezione ma che in realtà finisce per tarpare le ali, delimitare lo spazio e togliere l’aria a chi si sente costretto a viverci sotto.

Questo libro, che dal punto di vista della struttura letteraria e forse anche dello stile ha qualcosa in comune con Il giovane Holden, mi è piaciuto moltissimo, soprattutto nella seconda parte, più dolente, cupa ed intensa. Ma l’ironia di fondo (che talvolta pare tramutarsi in cinismo), che pervade il racconto, fa sì che esso si mantenga sempre lucido ed equilibrato.

Molti sarebbero ovviamente gli spunti di discussione che se ne potrebbero trarre, a partire da un confronto tra i concetti di "normalità" e di "nevrosi" in rapporto alle pressioni sociali, che sarebbe poi argomento tutt’altro che datato. Ma senza addentrarmi ora in analisi socio/psicoanalitiche, vorrei sottolineare la vena artistica ed insieme il senso di solitudine di questa giovane donna citando un estratto (credo) del suo diario, che risale al momento in cui venne abbandonata dal marito ed ella andò a stabilirsi nella casa che un tempo fu dimora di Yeats: "… e' stata la casa di un poeta che amo. …. E' con me, al mio fianco. Questa e' la mia torre all'ombra del faggio rosso e le sue rose sono i miei fiori. La targa azzurra alla sua memoria in alto a destra del portoncino mi ha invitata. Ho sentito che questa doveva essere la mia casa, l'unica che fosse giusta per me. Un poeta irlandese morto ventiquattro anni fa e' la sola compagnia che io ho"

Ringrazio Claudia per aver segnalato un romanzo che credo meriti attenzione e - per quanto possibile - comprensione. Peccato non si possa eleggere più d’un libro al mese: talvolta varrebbe forse la pena provare a modificare una consuetudine. E se lo dico io … vabbè, sto chiaramente delirando: è l'ora dell'elettroshock ! :silly:
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31/03/2017 08:19 #30198 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic "La campana di vetro" di Sylvia Plath
Anche io come te ho deciso di leggere ugualmente il libro della plath, è in lista subito dopo It. Le tue parole confermano quello che ho letto in rete prima di proporlo, molti parlavano di una piccola perla da non lasciarsi scappare. Sono contenta che ti sia piaciuto e ne riparleremo sicuramente appena lo avrò letto anche io

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"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .

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31/03/2017 17:11 #30203 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "La campana di vetro" di Sylvia Plath
Trascinato da Novel67, incuriosito dalla proposta di Claudia e soprattutto pieno di pregiudizi ("una poetessa che scrive un romanzo...mah!") ho iniziato la leggere "La campana di vetro".

Letteralmente l'ho mollato solo quando l'ho finito!!! E non è certo un thriller o un giallo che ti può tenere incollato alla trama percheé vuoi sapere come va a finire.

Lo paragonerei a un gorgo lento e placido che prima ruota lentamente, quasi placidamente in acque ristagnanti e poi pian piano aumenta il movimento circolare fino a quando diventa vorticoso e in quel vortice il lettore si perde e si angoscia e si avvilisce e pensa che prenderà il libro e lo ridurrà in mille pezzetti, che cavolo scivere un libro così desolante e angosciante, che cavolo... e poi, poi , tornare alla quiete iniziale.

Triste, tristissimo senz'altro. Non sono però sicuro che la Plath in questo libro ci abbia voluto parlare di se per interposta persona, attraverso l'anti-eroina Esther. Cioè non lo escludo a quanto pare molti particolari narrati nel libro coincidono con certi dettagli della vita della Plath, ma...solo questo? Non credo. Mi pare che sia probabile che con questo libro, da ileggere con calma dopo questa prima lettura compulsiva, la Plath ci abbia voluto parlare del disagio di sentirsi sotto una campana di vetro, da un lato protetta, dall'altro separata, osservata dal resto del mondo.

C'è una rappresentazione per scatole cinesi, la Sylvia che narra di Esther che ad un certo punto inizia a scrivere un romanzo che narra di Elaine:

Un senso di tenerezza mi riempì il cuore. L'eroina sarei stata io stessa, tuttavia dissimulata. Si sarebbe chiamata Elaine. Elaine. Contai le lettere sulle dita: c'erano sei lettere anche in Esther. Pareva una coincidenza felice.

Per Esther scrivere quel romanzo non era una cosa facile, i segni del disagio mentale erano sempre più evidenti e questo la porta a pensare che non si può scrivere se si manca di esperienza.

A quella velocità sarei stata fortunata se fossi riuscita a scrivere una pagina al giorno.
Poi ne compresi la ragione. Mancavo di esperienza. Come avrei saputo scrivere le cose della vita se non avevo avuto una relazione amorosa, un bimbo, mai visto morire qualcuno? Una ragazza che conoscevo aveva appena vinto un premiò per un racconto breve su certe sue avventure tra i pigmei in Africa. Come avrei potuto competere?


Il romanzo scritto dalla Plath invece non manca di esperienza, anzi trae linfa e alimento proprio dalla sua personale e terribile esperienza di disturbo della personalità. Ed è questa esperienza che la Plath ci riporta per renderla un messaggio accorato verso il lettore: "ci costringono a vivere sotto una campana di vetro".

Finale aperto. Lettore attonito. Caspita, che libro!!!

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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01/04/2017 13:01 #30207 da Blue
Risposta da Blue al topic "La campana di vetro" di Sylvia Plath
L' ho messo in lista anche io. Quando ho cercato informazioni su questo libro mi è sembrato un romanzo non banale, certo non facile vista la storia narrata, ma una lettura che ti lascia il segno. I vostri commenti sembrano confermare le mie impressioni, quindi lo leggerò sicuramente.
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21/06/2017 21:19 #31396 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic "La campana di vetro" di Sylvia Plath
Come avevo preannunciato ho letto anche io il libro, non mi sono arresa alla sconfitta e l'ho proposrp al geuppo di Catania. Certo non è una lettura facile...molto cupo, lento a tratti ma molto forte. Il tema trattato però è attualissimo. Viviamo in un epoca in cui la depressione colpisce moltissime persone ma purtroppo non viene ancora capita. Non è semplice capire perché persone che apparentemente hanno tutto possano entrare i crisi così profonde da spingerli addirittura fino al suicidio. La protagonista del libro è una donna brillante, con prospettive rosee di futuro ma all'improvviso qualcosa s'inceppa, si rovina e un turbine nero circonda i suoi pensieri. Questo libro mi è stato molto utile per capire meglio molte cose, per capire meglio una malattia che oggi colpisce tantissimo, e della quale ancora si sa molto poco, allo stesso tempo però questo libro mi spaventa, perché penso che potrebbe succedere a chiunque. Ho letto un po' della vita della Plath e penso che sia fondamentale per comprendere meglio il libro.

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22/06/2017 19:21 #31409 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "La campana di vetro" di Sylvia Plath
Contento che il libro ti abbia colpito, Claudia ;) . M'è sembrato invece che il gruppo di Catania non l'abbia apprezzato molto ... E' vero, non è un testo leggero, però tutto sommato a me è parso scorresse via velocemente. E' vero anche che non è facile capire e spiegare cosa sia la depressione, che pure parrebbe un disturbo tanto semplice da individuare e da curare. Forse - come hai evidenziato anche tu - quel che lascia spiazzati è il fatto che possa colpire anche soggetti apparentemente spensierati e privi di problemi concreti ...
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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