Martedì, 04 Novembre 2025

"L'età dell'innocenza" di Edith Wharton

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05/06/2018 23:05 #36965 da bibbagood
"L'età dell'innocenza" di Edith Wharton è stato creato da bibbagood
Finito da poco L'età dell'innocenza di Edith Wharton, lettura che mi ha lasciato soddisfatta e un po' malinconica. Tratta infatti delle scelte che a volte si compiono per compiacere le convenzioni sociali, per far piacere alla famiglia, quelle scelte dettate dalla necissità di fare ciò che gli altri si aspettano da noi; senza riflettere troppo possano essere le conseguenze: ovvero una vita infelice, piena di silenzi, una vita spenta, non vissuta. Il protagonista, nonostante le sue scelte, mi è piaciuto molto, mi è parso un uomo in grado di dare un senso alle eomozioni. La protagonista invece mi sembra essere soltanto problematica :whistle:
Spero di recuperare presto il film con Michelle Pfeiffer e Winona Ryder ;)

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06/06/2018 08:21 #36969 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton

bibbagood ha scritto: Finito da poco L'età dell'innocenza di Edith Wharton, lettura che mi ha lasciato soddisfatta e un po' malinconica. Tratta infatti delle scelte che a volte si compiono per compiacere le convenzioni sociali, per far piacere alla famiglia, quelle scelte dettate dalla necissità di fare ciò che gli altri si aspettano da noi; senza riflettere troppo possano essere le conseguenze: ovvero una vita infelice, piena di silenzi, una vita spenta, non vissuta. Il protagonista, nonostante le sue scelte, mi è piaciuto molto, mi è parso un uomo in grado di dare un senso alle eomozioni. La protagonista invece mi sembra essere soltanto problematica :whistle:
Spero di recuperare presto il film con Michelle Pfeiffer e Winona Ryder ;)


La Wharton pur rappresentando sentimenti "proibiti" resta sempre nel solco del lecito (appena appena sui bordi) proibendo ai suoi personaggi di andare fino in fondo nelle loro scelte e moraleggiando che alla fin fine sia stato meglio così. Il racconto de "L'etò dell'innocenza" è adatto a vecchie signore borghesi che si consolonano dei loro matrimoni borghesi piatti e insipidi e che possono trovare in questo libro una favella appena accennata di "botta di vita".

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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06/06/2018 18:39 #36986 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton

bibbagood ha scritto: Finito da poco L'età dell'innocenza di Edith Wharton, lettura che mi ha lasciato soddisfatta e un po' malinconica.

pierbusa ha scritto: Il racconto de "L'etò dell'innocenza" è adatto a vecchie signore borghesi che si consolonano dei loro matrimoni borghesi piatti e insipidi e che possono trovare in questo libro una favella appena accennata di "botta di vita".



Ho letto anch’io il libro e mi trovo a condividere quasi totalmente il commento di Bibbagood, mentre reputo completamente distorto e fuorviante il parere di Pierbusa. E non per una questione di gusti personali.

Secondo Pier, la scrittrice “moraleggia”, ossia giudica, insegna, sentenzia: nulla di più errato. Ella, piuttosto, osserva. Con spirito critico, certamente. Ma la critica – ironica e spietata - è proprio rivolta contro l’ipocrisia di chi – giudicando e sentenziando appunto secondo i canoni delle convenzioni sociali – impedisce agli altri di vivere ed esprimere liberamente i propri sentimenti; non contro chi la subisce.

Apparterrò forse anch’io alla schiera delle “vecchie signore borghesi” :dry: , perché a me il romanzo è davvero piaciuto. Ma leggendolo non vi ho trovato alcunché di consolatorio; né quel poetico e malinconico finale mi ha fatto pensare ad un ripiego, o che sia stato meglio così.

Consolatoria sarebbe stata una passione urlata ed esasperata alla Cime tempestose, non a caso collocata in lande selvagge, solitarie, sperdute, desolate e forse solo immaginate. Ma nel mondo reale, dove non si vive isolati, i sentimenti personali da sempre devono fare i conti con le convenzioni, le aspettative, le necessità. E di conseguenza scendere spesso a compromessi, fino anche magari a lasciarsi soffocare: non è bello; non è meglio; ma è così.

Ciò non significa che la conseguenza sia necessariamente quella vita infelice, spenta e non vissuta cui accennava Bea. E’ solo che a pensarci bene certe scelte potrebbero anche ripercuotersi su altri, cui non si vorrebbe fare del male: così talvolta si finisce per rinunciare. D’altra parte, non tutti i sogni son fatti per essere realizzati; è bello però pensare di poterli ritrovare ancora intatti, a distanza di anni, dentro di noi.

Voto: 8
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06/06/2018 20:29 #36991 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton
Ho finito anch'io da poco L'età dell'innocenza e devo dire che mi ritrovo nel mezzo come opinione.
Ovvero mi è piaciuto abbastanza ma non tantissimo, se dovessi dare un voto come Lorenzo sarei più sul 7 ;)
La Wharton ha una scrittura limpida e che denota una certa intelligenza ma mi è sempre mancata una scintilla, un qualcosa in più che mi facesse esclamare "Caspita,che bel libro!"
Sarà che ho trovato un po' inverosimile il protagonista Newland Archer, che ci viene subito presentato come rappresentante del convenzionale ma poi diventa anticonvenzionale, poi di nuovo convenzionale, poi no, poi si, insomma non aveva le idee tanto chiare :laugh:
Ellen Olenska invece è più interessante ma dà l'idea di personaggio già visto, sa un po' di stantio.
Ammetto che il finale è originale e mi è piaciuto e,come ha detto Lorenzo, dimostra che la vita che ci costruiamo è una questione di scelte. Nemmeno io mi sono sentita triste o malinconica, tutto sommato per certi versi è stato liberatorio.
Altro tema presente nel libro è la contrapposizione tra americani ed europei: i primi sono puritani ma semplici e schietti mentre i secondi sono più misteriosi, più lascivi, più festaioli....le parole le ho messe io ma in sostanza si può riassumere così :laugh: :laugh:
Comunque un autrice interessante e sicuramente in futuro proverò a leggere altro.

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)
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23/10/2018 23:37 #38719 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton
Recuperato il film de L'età dell'innocenza, e anche se molto lento e sdolcinato (d'altrondo però entrambe le caratteristiche sono da ritrovarsi anche nel libro :whistle: ), mi è piaciuto! La passione, la frustrazione, i sentimenti repressi di Newland sia verso la contessa sia verso le sue idee di società, così come la finta sottomissione di May e tutti gli aspetti del carattere della contessa Olenska che non so definire (non per niente dopo la lettura l'avevo defiita problematica :laugh:) , riescono a trovare nel film quell'incarnazione, quella forza, che secondo me nel libro manca. La Warthon riesce a trasmettere i sentimenti in potenza, emozioni che però rimangono sullo sfondo, soffocate dagli eventi che si succedono. Martin Scorsese invece fa dei legami tra i protagonisti il perno unico delle due ore di film, raggiungendo secondo me più intensità. Anche la scena finale, già tanto risolutiva nel libro, acquista nel film quasi un' intensità quasi..."drammatica", tanto si riesce a percepire il peso di quella scelta. Se, come avevo scritto dopo la lettura, il libro e il finale mi avevano lasciato malinconica, nel film il finale mi ha coinvolto a tal punto da farmi sospirare :blush:

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03/10/2020 09:30 - 03/10/2020 09:30 #45987 da Kagemusha
Risposta da Kagemusha al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton
Premio Pulitzer per la letteratura del 1921
Lo straconsiglio.
Struggente storia d'amore, ritratto perfetto di un momento storico americano e approfondito saggio sul confronto fra individuo e "tribù" di appartenenza, tra desiderio e limiti sociali.
Scritto con perfetta eleganza e grandissimo acume. Appagante sotto tutti i punti di vista.
Un gioiello.
Ultima Modifica 03/10/2020 09:30 da Kagemusha.

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03/10/2020 10:55 - 03/10/2020 10:56 #45988 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton
Ciao! Qui sul club ho letto anche io L'età dell'innocenza, oltre che Ethan Frome e La casa della gioia (puoi trovare i commenti in questa discussione, a pagina 3 e 4: www.ilclubdellibro.it/forum/letterature-...ricana.html?start=20 , ma hai fatto benissimo ad aprire una discussione apposita ;-)). Anche a me è piaciuto molto e l'ho trovato intenso e piuttosto innovativo: si riesce perfettamente a capire perchè sia riuscita a vincere il Pulizer. Certo, dopo che uno legge anche altro di lei, si comincia a capire che ha una predilezione per finali che sono un po' una presa a male :dry: Ma anche in questo risiedere la sua bravura nel descrivere con intensità l'animo umano e le relazioni.
Il film dell'età dell'innocenza è quasi più famoso del film, avendo grandi attori, e ne ero rimasta entusiasta, perchè riesce a trasmettere bene quel sentimento passionale, di dramma interiore, di pregiudizi che è il cardine su cui ruota anche il libro. Consiglio anche io film e soprattutto libro :)

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Ultima Modifica 03/10/2020 10:56 da bibbagood.

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03/10/2020 18:06 - 03/10/2020 18:06 #45992 da Kagemusha
Risposta da Kagemusha al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton

bibbagood ha scritto: Ciao! Qui sul club ho letto anche io L'età dell'innocenza, oltre che Ethan Frome e La casa della gioia (puoi trovare i commenti in questa discussione, a pagina 3 e 4: www.ilclubdellibro.it/forum/letterature-...ricana.html?start=20 , ma hai fatto benissimo ad aprire una discussione apposita ;-)). Anche a me è piaciuto molto e l'ho trovato intenso e piuttosto innovativo: si riesce perfettamente a capire perchè sia riuscita a vincere il Pulizer. Certo, dopo che uno legge anche altro di lei, si comincia a capire che ha una predilezione per finali che sono un po' una presa a male :dry: Ma anche in questo risiedere la sua bravura nel descrivere con intensità l'animo umano e le relazioni.
Il film dell'età dell'innocenza è quasi più famoso del film, avendo grandi attori, e ne ero rimasta entusiasta, perchè riesce a trasmettere bene quel sentimento passionale, di dramma interiore, di pregiudizi che è il cardine su cui ruota anche il libro. Consiglio anche io film e soprattutto libro :)

Grazie. Avevo cercato un topic sul libro senza trovarlo. Vedo che è stato abbastanza discusso.
Continuerò con la Wharton perché non ho alcun problema con i finali amari. Anzi li prediligo.
Concordo con chi l'ha definita una Austen ma più cattiva (e più moderna ovviamente).
Per me Edith vince su Jane 4-2.
Ultima Modifica 03/10/2020 18:06 da Kagemusha.

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17/12/2023 14:24 #64996 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton
Ho finito di leggere questo romanzo e, pur non avendolo mai letto prima di adesso, conoscevo già la storia avendo visto più volte il film citato da Bea e devo dire che mi sembra piuttosto fedele.
E' un bel romanzo e secondo me va assolutamente letto, mi piace molto lo stile della Wharton e il modo in cui tratteggia la società del tempo, rivelando i tanti aspetti perbenisti e ipocriti della borghesia newyorkese. Una società che ho trovato claustrofobica con le famiglie "che contano", una sorta di congrega o setta.
Nonostante L'età dell'innocenza mi sia piaciuto, non ho amato particolarmente i suoi personaggi a parte, forse, la contessa Olenska che, pur con i suoi difetti, alla fine agisce sempre per limitare i danni (e non si può certo dire che la società faccia altrettanto con lei). Il finale è triste e malinconico perché non può che essere altrimenti: l'alta borghesia impone certe regole morali (di facciata) a cui bisogna sottostare e, quindi, o si seguono come farebbero i bravi membri della società e si annullano i propri desideri personali, oppure ci si scontra con esse e si paga un prezzo altissimo. O sei schiacciato o sei bandito dalla società, non c'è molta altra scelta per chi si ritrova a pensare, vivere e sentire in modo "diverso". E questi "diversi" sono anche i più empatici perché sono gli unici che cercano compromessi oppure rinunciano ai propri sogni, diventando infelici, solo per evitare dolori agli altri.
Anche secondo me il paragone tra la Wharton e la Austen regge e, infatti, mentalmente io le associo sempre sebbene siano comunque piuttosto diverse: la Austen è più frizzante, la Wharton è più pungente... i finali sono completamente opposti, ho letto altro della Wharton e decisamente è per i finali tristi che, in effetti, trovo anche piuttosto realistici perché lei racconta di vittime della società. Comunque i pianti che ho fatto con La casa della gioia, altro suo romanzo, non li ho fatti con nessun altro libro!

Altre frasi che ho sottolineato e che, secondo me, rappresentano benissimo la società newyorkese:
La follia tuttavia viene spesso perdonata, come la saggezza, in considerazione di ciò che frutta

"In particolare, sono antiquate le nostre idee sul matrimonio e sul divorzio. Il nostro ordinamento giuridico prevede il divorzio, le nostre convenzioni sociali non lo ammettono."

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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25/03/2024 19:43 #66617 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton
Ho riletto per vari motivi questo libro e non credo sia stata una buona idea Infatti l'ho trovato in gran parte noioso, ma il problema è che è un libro che se già si sa la storia e si conosce Wharton come scrittrice, inevitabilmente annoia un po'. Ci sono scene molto belle e in generale anche in questa seconda lettura ho percepito la forza dell'ambiente sociale soffocante e confermo che trovo che lei sia una scrittrice bravissima, però sì, questa volta non vedevo l'ora di finirlo. Ho riletto i commenti che avevo lasciato e non so perchè mi fosse piaciuto Newland, lo trovo adesso invece abbastanza inetto, si crede superiore alla società in cui è immerso e a cui piega la testa e si sente più intelligente della moglie, che continua a descrivere come fosse una bambolina stupida, la quale invece quasi lo manipola o comunque capisce tutto ore prima che ci arrivi lui. E stavolta non mi è piaciuta neanche la contessa Olenska, che ho trovato semplicemente infelice, meno complessa di quanto mi fosse parsa la scorsa volta. Devo dire che forse alla fine stavolta il personaggio che ho apprezzato di più è May e secondo me questo indica anche molto come cambia la prospettiva verso un libro se lo si legge in diverse fasi della propria vita.
Penso di rivedere anche il film, vediamo se mi lascerà lo stesso entusiasmo della scorsa volta!

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