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Letteratura americana

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06/06/2018 08:23 #36970 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Letteratura americana

Tipico autore americano è Steinbeck, e Furore, ma non solo ne è la prova. Altro grande Autore americano e Faulkener William "Gli invitti"; James Jones "Da qui all'eternità" "La sottile linea rossa" "Qualcuno verrà"; Saul Bellow (ho letto e possiedo tutti i suoi romanzi). Sono scrittori americani che hanno delle caratteristiche precise in comune, e cioè la loro "americanità"
A settembre ho già in programma Paul Auster "4 3 2 1"
Si potrebbe mettere insieme un po' di autori e titoli di romanzi.
Anche la "Ferrovia sotterranea" fa parte della letteratura americana, anche se nuova.
Ho altri due nuovi romanzi da proporre qui, appena usciti.
Abbiamo già letto Henry James "Ritratto di signora", mi pare che anche questo faccia parte della letteratura americana.
Comunque sono positiva all'idea di affrontare l'argomento, in settembre però.


Lo scorso anno in solitaria ho letto "Da qui all'eternità" mattoncino di 1000 e più pagine.

Prima 500 pagine così così...poi il romanzo non solo mi ha conquistato ma mi ha proprio coinvolto, avvinto, emozionato. Una lettura molto speciale!

(Il film l'ho visto ma con il libro c'entra molto poco)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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18/06/2018 12:14 - 18/06/2018 12:16 #37143 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Letteratura americana Paul Auster 4321
Come leggere il libro 4321 di Paul Aster

Era troppo semplice limitarsi a scrivere la storia di un ragazzo americano, nato negli anni 50, nipote di emigrati ebrei originali della Russia che vivrà durante il secolo mitico negli Stati Uniti d’America. Perché non movimentare le cose scrivendo quattro versioni dello stesso personaggio? Quattro vite così simili da appartenere allo stesso livello narrativo ma allo stesso tempo abbastanza differenti per poter considerare ciascuna storia un intreccio autonomo.
1)- Si può rispettare l’ordine del libro che mette insieme vite dei quattro Ferguson, dividendo la narrazione nelle fasi della crescita del protagonista. Prima abbiamo le quattro infanzie di Ferguson (cap. 1.1; 1.2; 1.3; 1.4) poi l’adolescenza (2.1; 2.2; 2.3; 2.4) poi il collage e così via. In questo modo la lettura, pur coprendo lo stesso periodo storico, alterna Ferguson (& compagnia) diversi. Si girano e rigirano continuamente tra le mani le quattro fasi del cubo ideato da Auster.
2) – Si può invece scegliere di agire autonomamente e leggere separatamente le quattro storie. Un animo logico li seguirebbe in ordine: prima tutta la storia del Ferguson n. 1 (e quindi soltanto di capitoli 1.1; 2.1; 3.1 e così via), successivamente quella del Ferguson n. 2, 3 e 4. Un anarchico invece potrebbe benissimo iniziare dal numero 3, non cambierebbe assolutamente nulla per la compiutezza e la coerenza dell’intreccio.
Si può pensare a 4321 come a un poliedrico libro di ventotto capitoli per un totale di 939 pagine, oppure possiamo scomporlo in 4 romanzi, ciascuno diviso in 7 capitoli.
Per quanto stia al giudizio e alla libertà di ogni lettore decidere cosa fare, non è stupido ritenere che il primo metodo di lettura sia forse quello che rende più giustizia al lavoro di Auster. E’ vero ci si mette di più a orientarsi, ma solo così potrete apprezzare fino in fondo il vorticoso ritorno di nomi, volti eventi: solo così potrete capire i riferimenti, gli incastri, i girotondi sentimentali con cui Auster lega tra loro i quattro intrecci.
Solo giovando contemporaneamente con tutti e quattro i Ferguson capirete il fondo di ambiguità di questo grande libro in cui si moltiplica tutto.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 18/06/2018 12:16 da Graziella. Motivo: inserimento titolo romanzo

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14/09/2018 16:27 #38191 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura americana Paul Auster 4321
Continua l'esperienza con la letteratura americana :) .

Ethan Frome è un uomo che ha pazienza (sino all’autolesionismo), ma non ha coraggio. E non lo dico per biasimarlo, perché lo si può capire, nonostante – da spettatore esterno – venga spesso voglia di gridargli: ma perché non ti ribelli?!

Da un lato - come scriveva più sopra bibbagood a proposito di Newland Archer, protagonista de L’età dell’innocenza - “una vita infelice, piena di silenzi, una vita spenta, non vissuta” ; dall’altro, la scoperta dell’amore e la prospettiva di una nuova primavera, e di una rinascita non solo spirituale.

Voi, cosa avreste scelto? Ethan Frome, invece, il contrario. Ma non si può nemmeno dire che abbia scelto: la sua è passività (ma non indifferenza) agli eventi, al destino, alle convenzioni sociali, che condizionano comportamenti e azioni non solo delle classi sociali più elevate, com’era appunto nell’altro romanzo di Edith Warthon.

Peccato, verrebbe da dire; ma chissà se nei suoi panni – con la sua sensibilità, la sua abnegazione e i suoi sensi di colpa – avremmo fatto diversamente.

Il romanzo è breve (lo si legge in pochi giorni), ma molto intenso: a lungo pare non succeda nulla d’eclatante, e che persino pensieri ed emozioni siano congelati come il paesaggio invernale in cui si situa la vicenda, e invece sotto il ghiaccio un paio di cuori battono ancora. Almeno per un istante.

Tra le due letture, ho ancora una netta preferenza per L’età dell’innocenza, che ha più ampio respiro, ma anche Ethan Frome non mi ha affatto deluso, confermando le notevoli doti di scrittura della Wharton.

Voto: 7,5
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17/09/2018 18:34 #38233 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Letteratura americana Paul Auster 4321
Anche a me è piaciuto molto di più L'età dell'innocenza, forse perchè non essendo un racconto la storia viene articolata meglio. Ma non so, la passività di Ethan mi ha infastidito molto di più di quella di Newland Archer: si racconta come abbia sposato la moglie per paura di restar solo, ma da subito le cose non sono andate bene, non c era bisogno che arrivasse Matt: non l'ha lasciata perchè si sentiva responsabile? Ma di cosa? Se la moglie tornava dalla famiglia subito, stavano meglio entrambi. Invece no, a tirato passivamente avanti, guardando le cose che precipitavano e pensando "eh vabeh". Non ho capito perchè mai dovesse piegarsi a pagare tutto quel che la moglie pretendeva, e meno che mai non ho capito come la moglie è riuscita ad averla vinta nella discussione sul prendere una ragazza a pagamento! Lui accetta e basta, senza dire nulla! E per Matt? Possibile che dopo averci vissuto insieme più di un anno debba ridursi alla sera prima per decidere che forse vuole cambiare qualcosa? E la convinzione che prova in quel momento è così labile che alla fine propende per il lasciare le cose come stanno e godersi solo un ultimo momento di trasgressione con lei...che finisce in tragedia perchè? Perchè lei gli propone così, su due piedi, di fare quello che fanno, e lui accetta senza batter ciglio, come se fosse la cosa più ovvia del mondo: lo fa perchè qualcuno gli ha detto di fare qualcosa e quindi lui esegue senza metterlo in discussione.
Non so, il personaggio per me è bocciato alla grande :dry:
L'atmosfera del libro però bisogna dire che è perfetta: non solo le descrizioni creano un ambiente molto suggetivo, ma è incredibile come il tempo e il paseggio riescano ad essere un tutt'uno con la storia narrata e con le personalità dei personaggi!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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18/09/2018 18:24 #38262 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura americana Paul Auster 4321

Ma non so, la passività di Ethan mi ha infastidito molto di più di quella di Newland Archer: si racconta come abbia sposato la moglie per paura di restar solo, ma da subito le cose non sono andate bene, non c era bisogno che arrivasse Matt: non l'ha lasciata perchè si sentiva responsabile? Ma di cosa? Se la moglie tornava dalla famiglia subito, stavano meglio entrambi. … E per Matt? Possibile che dopo averci vissuto insieme più di un anno debba ridursi alla sera prima per decidere che forse vuole cambiare qualcosa? E la convinzione che prova in quel momento è così labile che alla fine propende per il lasciare le cose come stanno e godersi solo un ultimo momento di trasgressione con lei...


Io credo che sia fuorviante valutare un vicende scritte e ambientate oltre un secolo fa secondo parametri troppo moderni, chiedendosi quel che avremmo fatto noi in una determinata situazione :) .

Se Ethan avesse dichiarato subito i suoi sentimenti alla ragazza, mollando la moglie brutta e arpia, non sarebbe stato così sensibile a quei sensi di colpa ed alle convenzioni sociali dell'epoca, che dovevano rappresentare una limitazione non da poco alla libertà di ciascuno. E poi considera: si fosse rivelato uomo più risoluto, sarebbe piaciuto ugualmente a Mattie?

Anche oggi, tuttavia, non è così semplice liberarsi di certi "fardelli" : magari divorziare è diventato più facile, almeno da un punto di vista legale, ma purtroppo, per i sensi di colpa (che non significa essere automaticamente colpevoli), non esistono scorciatoie.

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18/09/2018 18:31 #38265 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Letteratura americana
Stranamente concordo assolutamente con Lorenzo sui sensi di colpa e sul non valutare le cose in un'ottica moderna :D
E aggiungo che a me, invece, Ethan Frome è piaciuto più de L'età dell'innocenza. Sarà stata l'ambientazione un po' da Cime tempestose, saranno stati i personaggi (Ethan e Mattie) che hanno attirato tutta la mia simpatia e la mia pena o sarà perché in un romanzo breve la Wharton è riuscita a condensare meglio le emozioni senza inutili "sbrodolature"...fatto sta che Ethan Frome mi ha colpito molto.

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"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)

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11/07/2019 21:22 #41145 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Letteratura americana Paul Auster 4321
Dopo L'età dell'innocenza e Ethan From, ho finito già da qualche settimana La casa della gioia, che ha confermato la mia opinione su Edith Wharton: non mi fa impazzire, ma la narrazione è piacevole, l'autrice mette passione nei suoi personaggi. Anzi, quel sentimento di solitudine è forse qui ancor più sentito che negli altri due, forse a causa della complessità del personaggio rappresentato dalla protagonista: di fatto una donna fuori posto, che aspira alla vita cui già appartiene e che non fa per lei; una serie di rinunce e farsi forza per cercare di trovarsi un posto, di definirsi, di affermarsi.
Sicuramente la Wharton qui mi ha dimostrato una volta di più che non le piacciono i lieti fini, i tre finali fanno a gara per presa a male :laugh:

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27/09/2019 18:48 #41618 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura americana Paul Auster 4321

Dopo L'età dell'innocenza e Ethan From, ho finito già da qualche settimana La casa della gioia, che ha confermato la mia opinione su Edith Wharton ...


Recupero anch'io qualche lettura trascorsa.

La casa della gioia è piaciuto anche a me. Molto, senza riserve. E continua a piacermi Wharton, questa versione … perfida e cattiva (si può dire?) … di Jane Austen. O di Henry James.

A proposito di questi ultimi, ho trovato in rete più d’un raffronto, a sottolinearne l’affinità, che sarebbe poi riscontrabile anche in taluni personaggi, come Lily Bart e Isabel Archer, cui è stata persino dedicata una tesi di laurea: “Lily Bart and Isabel Archer: Women Free to Choose Lifestyles or Victims of Fate?” (se volete dare un'occhiata: scholarworks.uno.edu/cgi/viewcontent.cgi...icle=1247&context=td )

In verità, leggendo il romanzo, in Lily Bart a me è parso piuttosto di ritrovare qualcosa di Emma Bovary, perlomeno nella medesima scontentezza (anche di sé) e frustrazione delle loro vaghe e contraddittorie aspirazioni.

Saranno forse queste affinità con Isabel ed Emma a rendere spesso antipatica Lily all’occhio dei lettori? Può darsi. A me, tuttavia, son piaciute tutte e tre.
Ringraziano per il messaggio: bibbagood

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13/10/2019 11:40 #41773 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Letteratura americana Paul Auster 4321


La casa della gioia è piaciuto anche a me. Molto, senza riserve. E continua a piacermi Wharton, questa versione … perfida e cattiva (si può dire?) … di Jane Austen. O di Henry James.

A proposito di questi ultimi, ho trovato in rete più d’un raffronto, a sottolinearne l’affinità, che sarebbe poi riscontrabile anche in taluni personaggi, come Lily Bart e Isabel Archer, cui è stata persino dedicata una tesi di laurea: “Lily Bart and Isabel Archer: Women Free to Choose Lifestyles or Victims of Fate?” (se volete dare un'occhiata: scholarworks.uno.edu/cgi/viewcontent.cgi...icle=1247&context=td )

In verità, leggendo il romanzo, in Lily Bart a me è parso piuttosto di ritrovare qualcosa di Emma Bovary, perlomeno nella medesima scontentezza (anche di sé) e frustrazione delle loro vaghe e contraddittorie aspirazioni.

Saranno forse queste affinità con Isabel ed Emma a rendere spesso antipatica Lily all’occhio dei lettori? Può darsi. A me, tuttavia, son piaciute tutte e tre.


A me Lily è piaciuta, più di Isabel e per quel poco che ricordo di Madame Bovary, più di Emma. Isabel mi sembra più distaccata, meno passionale, più contradditoria forse, ma in un modo meno umano di Lily. In Lily si sente come lei soffra a fingere e a trovare un equilibrio tra quel che si sforza di credere di voler avere e quel che vuole veramente. Per quanto mi possa esser piaciuto Ritratto di signora, trovo invece Isabel ben più fredda.

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14/10/2019 18:40 - 14/10/2019 18:41 #41791 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Letteratura americana Paul Auster 4321

A me Lily è piaciuta, più di Isabel e per quel poco che ricordo di Madame Bovary, più di Emma. Isabel mi sembra più distaccata, meno passionale, più contradditoria forse, ma in un modo meno umano di Lily. In Lily si sente come lei soffra a fingere e a trovare un equilibrio tra quel che si sforza di credere di voler avere e quel che vuole veramente. Per quanto mi possa esser piaciuto Ritratto di signora, trovo invece Isabel ben più fredda.


Tutto sommato, mi sembra un parere condivisibile. Credo tuttavia che la freddezza di Isabel sia solo apparente. In realtà, al di là di scelte giuste o sbagliate, è a mio avviso la più equilibrata nel dosare ragione e sentimento, laddove invece Emma è per natura tutta cuore e niente testa e Lily vorrebbe essere solo testa, soffocando il cuore.
Ultima Modifica 14/10/2019 18:41 da Novel67.

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