Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Il filo del rasoio" di William Somerset Maugham

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24/04/2021 12:40 #52581 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Il filo del rasoio" di William Somerset Maugham

Ho letto le prime 100 pagine e finalmente posso dire di aver trovato un libro di Maugham che mi convinca (non a caso è considerato uno dei suoi libri più importanti). Mi stanno piacendo molto la caratterizzazione dei vari personaggi e la descrizionedella società americana dell'epoca. Quest'idea di grandezza e potenza a cui fa sempre riferimento Isabelle mi dà l'idea di essere l'anticamera dell''American Dream post seconda guerra mondiale

Per ora mi ha molto colpita la riflessione
iniziale sulla impossibilità per uno scrittore di rappresentare in maniera veritiera/realistica un personaggio che non sia un proprio connazionale. Devo dire che mi trovo molto d'accordo con Maugham e ultimamente ho iniziato ad apprezzare molto di più la narrativa con forti componenti autobiografiche. Mi sembra che quando un autore voglia parlare di qualcosa che non ha conosciuto per esperienza diretta finisca spesso per essere forzato e poco intenso (mi è recentemente capitato con il libro "Resto qui" di Marco Balzano). Può sembrare limitante l'idea che uno scrittore possa scrivere solo di ciò che conosce, ma secondo me in realtà non lo è. Cosa ne pensate? :)
Ho iniziato finalmente anche io il libro di questo mese e mi ritrovo nelle prime impressioni che aveva avuto Anna! Rispetto agli ultimi due libri letti di Maugham, trovo che qua la descrizione della società borghese americana e il confronto con quella europea sia fatto benissimo, con tinte colorate e pungenti, sembra un quadro, e nonostante la critica iniziale a Herny James, in realtà ci ritrovo molto di pui in queste prime pagine. Quindi, per rispondere alla domanda di Anna, direi di sì, ma non per forza. Maugham infatti critica Herny James perchè parla di cose che non conosce, ma io trovo le descrizioni di James bellissime, anche in Ritratto di signora, che se si svolge in Inghilterra; quindi secondo me dipende anche un po' dalla bravura, dall'attenzione e dalla passione che l'autore ha per il periodo e la società che sta descrivendo e James, che è stato naturalizzato inglese proprio per questo suo attaccamento, probabilmente vedeva l'Inghilterra come parte di sè. Alo stesso modo, secondo me il Maugham de Il filo del rasoio (e de La diva Julia) mi piace molto di più rispetto ad Acque morte proprio perchè parla della sua società, rendendo le descrizioni molto più coinvolgenti e non distanti come quando parla della sua esperienza in Asia.
Diverso è forse per i periodi storici e qui mi ritrovo sicuramente nella considerazione di Anna. Se ci cerca un po' di credibilità nella storia narrata, sia di fatti che anche di emozioni, probabilmente si trova più soddisfazione leggendo autori che il periodo storico lo hanno vissuto o di cui hanno un ricordo fresco.

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25/04/2021 09:22 - 25/04/2021 09:23 #52591 da IlariaTata
Risposta da IlariaTata al topic "Il filo del rasoio" di William Somerset Maugham
Buongiorno a tutti,
ho terminato ieri sera il libro e le mie considerazioni a caldo sono le seguenti: mi è piaciuta mooooolto la prima parte, la costruzione della storia mi ha appassionata, la caratterizzazione dei personaggi è stata efficace a parer mio, ed ho apprezzato in particolare il richiamo alla Bonifica dell'Agro Pontino, in quanto quel periodo storico mi affascina tantissimo e consiglio a coloro che ancora non lo avessero fatto di leggere il bel Canale Mussolini di Antonio Pennacchi (uno dei miei libri preferiti, insieme alla graphic novel che ne è stata tratta).
Nella seconda parte (secondo me più o meno 
Attenzione: Spoiler!
) credo che il ritmo narrativo sia scemato, anche se il colpo di scena finale ha ridestato la mia attenzione.
Mi ritrovo molto nell'opinione espressa da Miluppa, in quanto anche io ho trovato la descrizione della filosofia induista fatta da Larry pesante perché lontana dal mio sentire e dal mio modo di essere.
Per ora mi sento di scrivere "solo" questo, ma non escludo di tornare più avanti per commentare ancora  .
Buona giornata e buona domenica

Ilaria

“Noi non siamo veri e propri romanzi. Noi non siamo veri e propri racconti. Noi siamo opere complete”

(Gabrielle Zevin)
Ultima Modifica 25/04/2021 09:23 da IlariaTata.

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26/04/2021 21:36 #52612 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Il filo del rasoio" di William Somerset Maugham
Sto al 40% e il mio giudizio iniziale positivo non può che essere confermato! Bellissimi i personaggi, belle le atmosfere tra Chicago, Parigi e Londra, bello il modo in cui Maugham si approccia da spettatore, a volte silente a volte interpellato, di questi personaggi così complessi.

(da qui parlo di cose che potrebbero forse essere spoiler per chi ancora non è arrivato al 30% )

La coppia Isabelle-Larry è bellissima. Isabelle è travolta da un amore profondo, sincero, per una persona con cui è cresciuta, che ha sempre visto parte di sè. Sarebbe disposta a scendere a compromessi per star con lui, ma non a rinunciare a vivere. Ammette la sua debolezza da lei ritenuta venale e superficiale, ma penso ci voglia tanto coraggio sia a compiere una scelta simile con lo stato d'animo che a lei, sia ad ammetterlo. Se lei seguisse Larry in questo momento, non riuscirebbe ad esser felice, probabilmente gli rinfaccerebbe già il giorno dopo il matrimonio le rinunce che ha dovuto far per lui. Il suo bisogno di sicurezza non è un bisogno egoisticamente materiale, quanto la prospettiva di una sicurezza per il loro futuro, la sicurezza che lui metterà lei e la famiglia al primo posto. Spesso le persone che pensano ai soldi non lo fanno spinti da egoismi, quanto dall'ansia, dall' obiettivo di garantire una base stabile ai figli e offri loro cosi una possibilità di scelta per il futuro; dalla preoccupazione di non fare preoccupare o soffrire la famiglia; dal disagio che porta inevitabile a infelicità nel trovarsi troppo spesso nella situazione di non poter scegliere, di dover  fare sempre compromessi e non esser veramente liberi. Penso sia questa la paura di Isabella e la sicurezza di cui sente il bisogno. E capisce che lui questa sicurezza non può dargliela. Lui viceversa  ha un concetto più romantico di libertà, dal mio punto di vista ben più egoistico, perchè guidato dal raggiungimento di soddisfazioni personali, senza preoccuparsi del dopo, rifiutando quel che la società si aspetterebbe da lui. Anche lui riesce però a far convivere questo sentimento con un profondo amore per Isabelle, e come lei sente di non poter rinunciare a se stesso non tanto per lei, quanto per una vita in cui non vedrebbe scopo. Secondo me è la descrizione di una relazione bellissima: le grandi opere romantiche con protagonisti che si annullano per l'altra/o in nome di un sentimento fortissimo mandano secondo me un messaggio pessimo. Un rapporto come quello di Isabelle e Larry, fondato sul rispetto per l' altra parte (entrambi infatti reagiscono con calma alla decisione dell'altro/a) ma soprattutto verso se stessi, a mio parere unico modo per sperare di instaurare una relazione duratura. 

Maugham qui fa di nuovo sfoggio di una sottile ironia, ma si vede che ha rispetto per entrambi, nonostante avrebbe potuto ironizzare sulla venialita dell'una e lo spirito romantico dell'altro.
Molto più ironica è la presentazione di Elliott, un vero personaggio, lui sì vittima di ironia perchè vive una vita senza quel rispetto verso di sè e gli altri che invece guida gli altri due.
La madre di Isabelle anche mio piace molto, credo alla fine a lei non importasse poi troppo chi avrebbe sposato la figlia, le preme unicamente che sia felice. Continuando con il sentimento di rispetto, lei ne prova per se stessa perchè non ha la minima intenzione di sottostare al teatrino sociale che il fratello vuole mettere in scena oggi giorno, per l'apparenza non conta e non le interessa minimamente di sfigurare.

Tra le ultime frasi che ho letto, ne riporto una che secondo me fa capire un po' la sottile ironia utilizzata nella narrazione e anche il tema sociale della storia. Si sta descrivendo l'incredibile casa di isabelle e Gray, tramite i racconti soddisfatti di Elliott:
"La biblioteca, che avrebbe dovuto essere anche lo studio di Gray, era stata ispirata al decorato da una stanza del palazzo di Amalienburg, a Monaco di Baviera, e, salvo il fatto che non c'era posto per i libri, era perfetta." 

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30/04/2021 11:01 #52657 da mulaky
L'ho iniziato ieri e mi appresto a leggere il secondo capitolo, quindi ancora ho un quadro molto parziale. Le prime sensazioni sono: ilarità per le stoccate a Henry James nelle primissime pagine e l'impressione che la storia di Larry possa essere molto bella e toccante e anche lui mi sembra un bel personaggio da scoprire. Isabel, almeno fino a dove ho letto io, rappresenta un po' la società americana di quel tempo e racchiude in sé aspetti della madre e dello zio (non ha necessità di soldi e lavoro, ma li pretende perché così deve essere e sa che i soldi danno potenza, grandezza e posizione sociale).
Maugham ne ha per tutti, comunque, non mi pare faccia molta distinzione tra uomini e donne e se ha da evidenziare i difetti più volte, lo fa senza problemi. Il romanzo si legge bene, ma ho già notato con le sue precedenti opere che lo stile di Maugham mi piace... bene, continuo la lettura

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e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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02/05/2021 18:24 #52715 da mulaky
Ho già passato da un pezzo la parte in cui Elliott parla a Maugham della crisi del 1929, cioè il crollo di Wall Street... ci sto pensando ancora. Non sono ferrata sull’argomento, però
Attenzione: Spoiler!

Voi che ne pensate? Qualcuno è più informato?

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03/05/2021 10:16 - 08/05/2021 11:47 #52721 da miluppa

Ho già passato da un pezzo la parte in cui Elliott parla a Maugham della crisi del 1929, cioè il crollo di Wall Street... ci sto pensando ancora. Non sono ferrata sull’argomento, però
Attenzione: Spoiler!

Voi che ne pensate? Qualcuno è più informato?

Neanche io sono ferrata sull'argomento Vaticano all'interno della Borsa, ma non ne sarei sorpresa. Il  Vaticano ha sempre avuto un patrimonio di inestimabile valore  che fa "gola" a diverse societa' e banche  ( vedi per esempio Azimut/ Centurion) dove i soldi del Vaticano vengono investiti in varie direzioni. Non mi stupirei se la crisi del '29 fosse stata pilotata e che quindi il Vaticano ne fosse informato. Ma questa e' una mia semplice personale osservazione.
Ultima Modifica 08/05/2021 11:47 da guidocx84. Motivo: Corretto tag quote
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03/05/2021 12:44 - 03/05/2021 12:47 #52727 da mulaky

miluppa post= ha scritto: Non mi stupirei se la crisi del '29 fosse stata pilotata e che quindi il Vaticano ne fosse informato. Ma questa e' una mia semplice personale osservazione.

Infatti, sono della stessa opinione e credo che pure Maugham pensasse una cosa simile, visto l'affondo che fa.

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04/05/2021 08:08 #52734 da mulaky
Ho finito Il filo del rasoio e, nel complesso, mi è piaciuto. Trovo che anche Maugham sia, dopotutto, un altro personaggio del romanzo. Io l'ho trovato meravigliosamente insinuante e impietoso in certi frangenti, ma anche molto umano e compassionevole in altri; racconta ma non giudica. Riesce a ritrarre la società del tempo, con pregi e difetti. Mi è anche piaciuta la sua prosa perché arriva subito, ma allo stesso tempo sa essere intima e ironica. In questo romanzo, le descrizioni mi sono piaciute molto di più del precedente Acque morte, forse perché riferite all'Occidente e quindi qualcosa che per me è conosciuto e più tangibile. In compenso, mi sono annoiata sono il capitolo sull'India, ma per motivi che spiego dopo.
Il colpo di scena mi ha stupito in parte perché
Attenzione: Spoiler!

Di questo finale, però, c'è da dire che io avrei voluto sapere molto più su Larry!


Per quanto riguarda i personaggi, io li ho visti così:
Elliot è un personaggio che mi divide, non so se apprezzarlo o meno: da un lato è sicuramente altruista e di buoni sentimenti, basti infatti vedere ciò che fa per la sorella e soprattutto per i nipoti; dall'altro lato, però, è fissato in modo maniacale con la posizione sociale e le apparenze. Il suo è un mondo completamente fatuo, si crea un modo di vivere superficiale e, alla fine,
Attenzione: Spoiler!

Il modo in cui vive è praticamente opposto rispetto a quello di Larry.


Per me, Larry è il personaggio più interessante di tutto il romanzo. Dopo la vicenda della guerra, torna in patria completamente cambiato perché ha visto la morte in faccia e questo, in qualche modo, l'ha scombussolato. Conosciamo il suo passato solo dai racconti di altri e in minima parte dai suoi, ma Maugham ce lo presenta già cambiato. Secondo me non è strambo, ma ha un atteggiamento che lo pone fuori dal mondo perché è alla ricerca di qualcosa... un qualcosa che all'inizio non ha focalizzato e che forse, dopo mille viaggi e avventure, riesce a inquadrare. E' un uomo in qualche modo religioso perché vuole credere in qualcosa, vuole cercare una spiegazione alle domande che gli esseri umani si fanno da sempre, ma non ha fede. Purtroppo anche io non ho apprezzato il capitolo del racconto in India,
Attenzione: Spoiler!

e l'ho trovato noioso; credo sia dovuto al fatto che è una cultura molto distante dalla mia e per quanto affascinante, è difficile per me apprezzarla con spiegoni filosofici. Larry è, in un certo senso, antitetico a Elliot perché delle convenzioni sociali non gli importa nulla, né degli abiti, né dei soldi e sì, spesso si adegua alla società ma è come se non fosse presente a se stesso e agli altri, come se fosse sfuggente, insomma si estranea.


Isabel non è un personaggio che mi piace perché la vedo opportunista e snob. Non sono sicura che ami davvero Larry, secondo me è più brama e mania di possesso anche perché
Attenzione: Spoiler!

Mi sembra una donna un po' frivola, è sicuramente determinata e anche raffinata nei modi, ma la percepisco "povera" dentro. Ho detestato la pretesa che ha nel pensare di conoscere Larry alla perfezione (quando invece non è così). Al contrario di Larry che è il personaggio più spirituale del romanzo, Isabel la vedo molto materiale, forse anche più dello zio, e questa cosa probabilmente è più manifesta quando parla
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05/05/2021 19:30 - 05/05/2021 20:03 #52759 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Il filo del rasoio" di William Somerset Maugham

mulaky post=52715
Ho già passato da un pezzo la parte in cui Elliott parla a Maugham della crisi del 1929, cioè il crollo di Wall Street... ci sto pensando ancora. Non sono ferrata sull’argomento, però

Attenzione: Spoiler!

Voi che ne pensate? Qualcuno è più informato?

In realtà più che altro io non capisco se in generale il crollo della borsa sia stato di fatto "controllato" da chi era per cosi dire ai piani alti o se fossero più che altro speculazioni riguardo a una bolla che sarebbe prevedibilmente potuta scoppiare da un momento all'altro. Anche Gray e il padre pare avessero sentito voci a cui non avevano voluto credere. Quindi, se fossero solo speculazioni, secondo me l'osservazione di Elliott vuol dire semplicemente che la Chiesa dopo aver vissuto storicamente tante catastrofi simili, ha sviluppato una sorta di sesto senso. Se invece è più il primo caso, ovvero che un gruppo ristretto di persone aveva la sicurezza di quel che stava per accadere, non mi stupirei che la Chiesa appartenesse a questo gruppo o avesse chi la tenesse aggiornata, e in questo si vedrebbe l'ennesima critica di Maugham alla Chiesa.

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Ultima Modifica 05/05/2021 20:03 da bibbagood.
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05/05/2021 19:54 - 05/05/2021 20:03 #52761 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Il filo del rasoio" di William Somerset Maugham

mulaky post=52734
Ho finito Il filo del rasoio e, nel complesso, mi è piaciuto. Trovo che anche Maugham sia, dopotutto, un altro personaggio del romanzo. Io l'ho trovato meravigliosamente insinuante e impietoso in certi frangenti, ma anche molto umano e compassionevole in altri; racconta ma non giudica. Riesce a ritrarre la società del tempo, con pregi e difetti. Mi è anche piaciuta la sua prosa perché arriva subito, ma allo stesso tempo sa essere intima e ironica. In questo romanzo, le descrizioni mi sono piaciute molto di più del precedente Acque morte, forse perché riferite all'Occidente e quindi qualcosa che per me è conosciuto e più tangibile. 

Concordo pienamente! è piaciuto anche a me vedere questo Maugham protagonista-spettatore, che viene messo sempre in mezzo perchè, come dice lui, tendiamo a pensare che gli scrittori siano buoni ascoltatori e magari conoscitori dell'animo umano (e anche se non è una considerazione che posso dire valga in ogni occasione, sicuramente penso sia stimolante farsi ascoltare dalla maggior parte degli scrittori). Non è troppo protagonista perchè appunto non giudica, cerca di tenersi al di fuori della scena, nonostante venga ributtato dentro in continuazione, portandolo suo malgrado ad affezionarsi secondo me a tutti loro e a sviluppare inevitabilmente delle simpatie, a farsi una idea. Nonostante tutto, si affeziona infatti ad Eliott e anche ad Eliott, dall'alto delle sue convinzioni, risulta chiaro chi è che alla fine gli sta veramente accanto e quali sono i rapporti che contano, ovvero quelli in cui siamo noi stessi (Eliott infatti con Maugham è sempre schietto e dice cose che non oserebbe dire quando riveste i panni del personaggio che si è costruito).

A me il libro è piaciuto, anche se è stato un po'....troppo . Non tanto per la parte in India, che riconosco anche io che rallenta la narrazione, ma che in realtà a me non è dispiaciuta troppo, quanto perchè il tutto è tirato un po' troppo per le lunghe: forse il problema è che sono troppi personaggi ben caratterizzati,  con una vera personalità ed evoluzione :-P Potrebbe essere contraddittorio, dal momento che questo è anche il punto forte del romanzo e di ogni buon romanzo, ma qui io ero un po' troppo sovraccaricata da tutti loro: personaggi descritti benissimo, che compiono un percorso, ma che si muovono in un contesto narrativo piuttosto statico.
La parte in india non mi è dispiaciuta troppo, perchè come avverte Maugham all'inizio del capitolo, è un po' la chiave di tutto il romanzo, che di fatto ruota intorno alle scelte fatte da Larry e all'uomo che si è ritrovato essere tornato dalla guerra. Inoltre, anche se avrei tolto volentieri qualche pagina qua e là  , ho trovato interessante le descrizioni della meditazione, della fede, della ricerca della verità; penso siano cose che tutt'ora vengono vissute esattamente così in India. Mi è piaciuto meno il confronto continuo di Larry tra occidente e oriente, a volte sembrava un po' un invasato partito per la tangente e perdeva un po' credibilità e interesse.
Isabel non la giudico cosi severamente come invece è apparsa a voi; sicuramente nella dichiarazione che fa a Maugham sulla storia di Sophie ne esce male e già quando era stato annunciato il matrimonio aveva fatto la parte della ragazzina viziata; però mi chiedo se sarebbe successo lo stesso se al posto di una drogata Larry avesse scelto qualcun altra: Isabel infatti dimostra subito una reazione molto violenta di fastidio nei confronti di Sophie appena la vede nel locale, ben prima che Larry le riveli il suo interesse. E riguardo al fatto che sia ancora innamorata di Larry, non credo questo voglia dire che non sia contenta e felice del suo matrimonio e della scelta fatta. Se sposare qualcuno ricco e che ti adori ti fa stare bene, mentre stare con la persona che ami ti farebbe fare una vita infelice, non credo ci sia niente di male.

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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