Martedì, 04 Novembre 2025

"La luna e sei soldi" di William Somerset Maugham

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15/06/2021 17:56 - 15/06/2021 18:00 #53224 da Anna96
Alla fino ho deciso di anticipare la lettura rispetto al solito e sono già circa al 25%. In questo caso ho deciso di provare a leggere il testo in originale perché le traduzioni Adelphi dei libri che abbiamo letto sono ad ora mi sono sembrate un po' datate, con termini desueti, e volevo provare a vedere se leggendo appunto in inglese le mie impressioni su Maugham sarebbero state diverse. In realtà no ​​​​​​ Il libro come al solito si lascia leggere, ma non mi entusiasma per nulla, anzi ho l'impressione che i personaggi siano la copia sputata di quelli già visti in altri testi (mi vengono in mente Isabelle e Larry del filo del rasoio) e quindi poco interessanti. A parte qualche risata ogni tanto per le osservazioni di Maugham non sto trovando il libro particolarmente avvincente e anche il mio interesse per l'arte è purtroppo alquanto limitato.

Mi è piaciuta la riflessione sul fatto che la nostra coscienza è un po' la "guardiana" del quieto vivere della società e che in realtà la nostra coscienza ci spinge a comportarci (o meno) in un certo modo più per evitare di incontrare la disapprovazione del gruppo di cui facciamo parte, che per un profondo senso morale di cui ci illudiamo di essere muniti. Credo che in fondo abbia ragione  quando ero piccola mi veniva detto che la coscienza è il modo attraverso cui Dio parla a ciascuno di noi, ma la spiegazione di Maugham al momento mi risulta più convincente. Senza questa spinta primordiale all'omologazione probabilmente la società cadrebbe nel caos più totale 
Ultima Modifica 15/06/2021 18:00 da Anna96.
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15/06/2021 19:26 #53226 da davpal3
Io sono a circa il 15% e devo dire che a me sta piacendo.
Credo che Maugham sia molto bravo ad analizzare le relazioni interpersonali e in particolari coniugali.
Non ho letto il filo del rasoio, quindi non so se è ripetitivo, però in generale è interessante come lui "scopra" lentamente i personaggi, mettendo ben in evidenza il contrasto tra l'apparenza sociale e i reali pensieri e sentimenti.
Anche le riflessioni sull'arte non mi sembrano necessariamente ancorate a vicende particolari che bisogna conoscere, bensì ragionamenti di ampio respiro e di grande interesse.
Insomma, finora, per quel che ho letto, giudizio positivo.
(Non ho letto commenti di chi ha già finito per evitare spoiler)
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17/06/2021 19:48 #53241 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La luna e sei soldi" di William Somerset Maugham
Io ho iniziato da poco, sto all´8% e per ora mi sembra essere una luuuuunga introduzione. Finalmente si è parlato or ora della moglie dell´artista, magari piano piano ingrana.
Sicuramente già nei primi capitoli c´è qualche riflessione interessante sul ruolo degli artisti, della fama, e su come il pubblico giudichi più per sentito dire che per aver effettivamente letto o analizzato un´opera (cosa che è peggiorata di tanto da quando Maugham ne ha scritto ).
Anche qui ci ritroviamo un Maugham spettatore e prima di iniziare questo percorso di lettura con voi non mi era molto chiaro questo suo espediente narrativo, visto che i due libri suoi che avevo letto prima non lo vedono coprotagonista. Per ora mi sembra un espediente ben riuscito, vediamo come si rivela qui.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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18/06/2021 13:27 - 18/06/2021 13:28 #53254 da Anna96
Ho quasi fino il libro e devo dire che queste ultime parti le sto trovando davvero noiose :( il personaggio di Strickland non ha alcuna tridimensionalità, cosa che l'autore più volte prova a scusare dicendo di essere voluto rimare fedele ai fatti (ma quali fatti se poi la storia è per buona parte inventata?!) E la parte di storia ambientata a Tahiti la sto trovando prolissa all'inverosimile con tutte queste descrizioni: belle per carità, ma da 50 pagine a questa parte non succede nulla! Le due parti del romanzo sono estremamente scollate tra loro e questa discontinuità ha contribuito a non farmi piacere il libro. 

Un'altra cosa che ho iniziato a non apprezzare di Maugham è questa tecnica narrativa del personaggio-narratore cui accennava Bea e che ha usato praticamente in quasi tutti i libri che abbiamo letto tranne ne il velo dipinto e la lettera, ovvero: la storia ci viene raccontata non da un narratore onnisciente, ma da un personaggio, a volte lo stesso Maugham, che è venuto a conoscenza della vicenda ma che non è assolutamente protagonista. Oltre ad essere estremamente ripetitiva ( e a mostrare anche un grado elevato di egocentrismo) questa scelta mi impedisce di immergermi nella storia creando un filtro, soprattutto quando, come accade in questo romanzo, neppure le idee del personaggio narratore rispetto al protagonista sono molto chiare.

Poi vabè, come al solito potremmo aprire una parentesi piuttosto lunga sulla grassofobia dell'autore   ma ormai mi sono rassegnata a dover sorvolare su questo aspetto
​​​​​
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21/06/2021 12:32 #53281 da miluppa
Terminata la lettura. Maugham ha una bella scrittura fluida e piacevole..ma questo libro, nonostante si legga con facilita', l'ho trovato un tantino noioso. Il romanzo è in parte ispirato alla vita del grande pittore impressionista Paul Gauguin, qui interpretato e impersonificato da Paul Strickland, un uomo  egoista e cinico che antepone i suoi sogni e i suoi desideri a tutto il resto. La parte piu' lenta e' sicuramente quella trascorsa a Parigi,  mentre quella piu' interessante e'  la descrizione  fatta dell'isola tropicale, qui pervadono  suoni profumi e colori. Verso la fine c'e' una similitudine con "acque morte", mi e' sembrata una rilettura...  Nel complesso il mio giudizio, seppur scritto bene, non e' positivo. Il racconto non mi ha dato nulla, ne da un punto di vista di conoscenza, perche' in fondo non si racconta la vera vita del pittore, ne' da un punto di vista di piacevolezza. 
 

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22/06/2021 23:27 #53295 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La luna e sei soldi" di William Somerset Maugham
Sono andata avanti un po' anche io, sto circa al 20% e per ora a parte l'introduzione non colgo i riferimenti a Gaugin.
Seppur negli altri libri sicuramente avevo notato anche io l'attenzione che Maugham rivolge nel tratteggiare i personaggi femminili, non mi era mai sembrato molto misogino, anzi: magari i personaggi femminili non ne escono mai molto bene, ma mi sembrano spesso più complessi di quelli maschili, come se Maugham volesse trasmettere come l'animo femminile sia più affascinante da analizzare. Invece qui in meno di un quinto del libro ho trovato due parti ipercritiche nei confronti del genere femminile in generale:

Provavo una certa ritrosia a parlar di cose che non mi riguardavano. Non conoscevo ancora il peccato fondamentale della donna, la passione di parlare dei propri affari privati con chiunque sia disposto ad ascoltarli

Mi dispiacque un poco che la signora Strickland dovesse preoccuparsi tanto delle chiacchiere altrui, perché non sapevo ancora in quel tempo quanta parte abbia nella vita di una donna l'opinione degli altri. Essa getta un'ombra d'infingimento anche sulle loro emozioni più profondamente sentite.

Qua non si tratta più di essere cinico, ma di voler ridicolizzare il genere femminile nella sua totalità, generalizzando possibili stereotipi che al giorno d'oggi manco a farlo apposta vengono affibbiati quasi di più al genere maschile.
Insomma, co ste uscite non mi sei piaciuto, William.

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01/07/2021 22:16 #53404 da Cri_cos
Il libro mi è  piaciuto . La prima parte è  didattica e risulta un po noiosa,  il resto l'ho letto con piacere e curiosità.  Ho conosciuto Maugham tramite il club ed è  il secondo testo che leggo:  è una lettura che mi rilassa . 
Attenzione: Spoiler!

 
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04/07/2021 16:03 - 04/07/2021 16:06 #53489 da Ariel
Mi ero presa una pausa dai libri, non so se capita anche a voi periodi in cui non si ha proprio voglia di leggere...Stranamente con questa lettura di Maugham mi è ritornata la voglia, dico stranamente perché finora questo autore pur non dispiacendomi non mi ha entusiasmato. Perciò è davvero strano...Comincio con il dire che La luna e sei soldi MI È PIACIUTO MOLTO, è stata una lettura scorrevole, come sempre ed anche confortante. I primi due capitoli li ho trovati un po' caotici,non so ho avuto l'impressione che Maugham abbia strafatto, detto troppe cose tutte insieme...non so se rendo l'idea.
Dopo aver letto già qualche libro di questo autore è stato inevitabile ritrovare molte somiglianze con altri libri non solo nello stile,ma anche nella trama, nei personaggi e nei luoghi descritti. Sempre molto interessante ritrovare Maugham stesso nel libro,non solo come narratore ma anche come protagonista un espediente che riesce apre coinvolgermi nella lettura. Anche questa volta come nel Filo del rasoio Maugham sceglie di seguire la vita di un personaggio fuori dagli schemi, che nonostante risulti il più delle volte antipatico esercita comunque fascino e una certa curiosità. Avevo già letto che Strickland è un personaggio ispirato al pittore Paul Gauguin e probabilmente la curiosità di scoprire e verificare quanto ci fosse di vero nel libro mi ha entusiasmato. Anche io come molti di voi hanno scritto non sono esperta di arte,ma ho trovato le descrizioni dei suoi dipinti e non solo davvero affascinanti. Anche questa volta come sempre e come molti di voi hanno già scritto ho trovato Maugham davvero impietoso verso il genere femminile, i soliti stereotipi, le solite battute che purtroppo sono ancora attuali : 
"Ci vuole il carattere femminile per continuare a dire sempre la stessa cosa con zelo instancabile"
Questa è solo una delle tante frasi che ho sottolineato e non è neanche troppo fastidiosa...Per quanto riguarda l'ambientazione,avevo già scritto che non amo molto i paesaggi orientali ne percepisco l'afa e il calore, che odio, già attraverso le pagine,ma in questo libro solo l'ultima parte si svolge a Tahiti che viene descritta come paradisiaca.Ho apprezzato davvero molto questa lettura, ora mi procuro il prossimo e cerco di commentarlo in contemporanea. 

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley
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05/07/2021 11:01 #53507 da IlariaTata
Risposta da IlariaTata al topic "La luna e sei soldi" di William Somerset Maugham
Salve a tutti amici de Il Club del Libro,
purtroppo, dopo aver letto un centinaio di pagine de La luna e sei soldi, ho deciso di riportarlo in biblioteca perché non mi ha presa.
L'ho trovato incredibilmente lento, con personaggi che non sono riusciti a catturare la mia attenzione, però mi associo alla lettura del prossimo libro di luglio di Maugham  .
A presto e buone letture

Ilaria

“Noi non siamo veri e propri romanzi. Noi non siamo veri e propri racconti. Noi siamo opere complete”

(Gabrielle Zevin)

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07/07/2021 19:28 - 07/07/2021 20:07 #53558 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La luna e sei soldi" di William Somerset Maugham
Anche per me questo si sta rivelando il peggiore letto finora dopo Acque morte...Non so, la narrazione mi sembra forse un po´ confusionaria, si cambia scenario e protagonisti con rapidità; per carità, si capisce che fanno parte tutti di uno stesso insieme, però non riesco ad entrare nella storia. Anche Strickland, che dovrebbe essere il protagonista, mi rimane distante, odioso, ma rimanendo sullo sfondo; e ormai  (...dopo appena un mese che lßho iniziato ) sto al 60%.
Ribadisco poi quanto giä detto prima, ovvero che qui Maugham sottolinea veramente troppo una vena misogena, che se negli altri libri era mascherata da ironia e attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, qui risulta pedante.

Tornando a Strickland, penso sia completamente fuori di testa, tanto da essere poco credibile; o più che altro è poco credibile che una persona cosi possa suscitare tanto interesse. Le riflessioni sull´arte sono di base interessanti, ma rimango un po´ sul superficiale. Sicuramente ho apprezzato la parte in cui Maugham si contrappone in quanto artista a Strickland e ammette come lui non riuscirebbe a scrivere su un´isola deserta, sapendo che nessuno leggerà mai la sua opera; mentre Strickland continua a sostenere che dipinga unicamente per sè stesso. Secondo me il voler avere un pubblico in quanto artisti non è per forza vanità, e i ritrovo più nelle riflessioni fatte da Maugham. Gli artisti si distinguono perchè hanno qualcosa da dire al mondo, rendono originale e ricco quel che altrimenti sarebbe monotono e ci offrono una nuova prospettiva per vedere la realtä. Inoltre, l´arte è una forma di espressione, e dipingere per sè stessi penso sia come preferire parlare da soli. Tramite un quadro o un libro, l´artista esprime sè stesso e trova il suo posto nella società.

 

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