Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Due" di Irène Némirovsky

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12/11/2021 10:59 #55510 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Due" di Irène Némirovsky
Ho superato il 50% del romanzo e posso dire che non mi sta piacendo per niente e sono piuttosto delusa perché di questa autrice avevo letto Il ballo e mi era piaciuto moltissimo. Non posso dire che sia un brutto romanzo, è scritto bene, però sinceramente sto leggendo senza riuscire ad appassionarmi neanche un po', non riesco a capire quale sia davvero la trama cioè se la storia di "due" (che due non sono, visto che c'è "affollamento".) o se è uno scorcio della borghesia del tempo (come immagino, ma allora possibile che fossero tutti uguali nel modo di vivere i rapporti? Boh!). Non riesco a provare empatia con nessun personaggio, mi stanno un po' tutti sulle scatole e Antoine lo sto associando a una versione molto più digeribile di Andrea Sperelli (Il piacere), ma non lo sopporto ugualmente.
Ci sono due cose che non riesco proprio a digerire (sto leggendo il capitolo 22):
Attenzione: Spoiler!


Ho la sensazione di leggere un romanzo in cui non c'è una relazione decente, mi sembrano tutte un po' tossiche... boh, continuerò la lettura per vedere se alla fine cambierò idea (ma temo di no).

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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12/11/2021 18:51 #55529 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic "Due" di Irène Némirovsky

mulaky post=55510Ho superato il 50% del romanzo e posso dire che non mi sta piacendo per niente e sono piuttosto delusa perché di questa autrice avevo letto Il ballo e mi era piaciuto moltissimo. Non posso dire che sia un brutto romanzo, è scritto bene, però sinceramente sto leggendo senza riuscire ad appassionarmi neanche un po', non riesco a capire quale sia davvero la trama cioè se la storia di "due" (che due non sono, visto che c'è "affollamento".) o se è uno scorcio della borghesia del tempo (come immagino, ma allora possibile che fossero tutti uguali nel modo di vivere i rapporti? Boh!). Non riesco a provare empatia con nessun personaggio, mi stanno un po' tutti sulle scatole e Antoine lo sto associando a una versione molto più digeribile di Andrea Sperelli (Il piacere), ma non lo sopporto ugualmente.
Ci sono due cose che non riesco proprio a digerire (sto leggendo il capitolo 22):

Attenzione: Spoiler!


Ho la sensazione di leggere un romanzo in cui non c'è una relazione decente, mi sembrano tutte un po' tossiche... boh, continuerò la lettura per vedere se alla fine cambierò idea (ma temo di no)
 


Il decadimento morale della borghesia dei tempi è un tema decisamente centrale (mi ha di nuovo ricordato gli indifferenti) quindi non mi stupisco di niente, né di Antoine né di quello che succede in seguito 
Attenzione: Spoiler!
. Il problema è che questi aspetti nei vari personaggi sono eccessivamente enfatizzati tanto da trasformarli in dei veri e propri stereotipi, al punto da essere fastidiosi. 

​​​​​​Potrei essere in parte d'accordo con il discorso che fa Beatrice circa le relazioni e il modo in cui evolvono, se non fosse che in realtà in questo libro le relazioni cambiano drasticamente in tempi brevissimi. Non sono la noia e la quotidianità della vita ad aver fatto perdere a Marianne e Antoine l'interesse reciproco, ma il matrimonio in sé per sé come istituzione e devo dire che questa cosa non la capisco. L'autrice sembra voler sottointendere che se avessero continuato ad essere amanti allora avrebbero potuto continuare ad essere attratti l'uno dall'altro, ma siccome hanno deciso di diventare marito e moglie allora all'improvviso non possono più stare bene insieme  ho trovato un po' eccessivo questo cinismo sul matrimonio, anche perché non ha alcuna logica. 

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12/11/2021 19:11 - 12/11/2021 19:15 #55530 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Due" di Irène Némirovsky

Non sono la noia e la quotidianità della vita ad aver fatto perdere a Marianne e Antoine l'interesse reciproco, ma il matrimonio in sé per sé come istituzione e devo dire che questa cosa non la capisco. L'autrice sembra voler sottointendere che se avessero continuato ad essere amanti allora avrebbero potuto continuare ad essere attratti l'uno dall'altro, ma siccome hanno deciso di diventare marito e moglie allora all'improvviso non possono più stare bene insieme  ho trovato un po' eccessivo questo cinismo sul matrimonio, anche perché non ha alcuna logica. 


 
Per quello che ho capito io, la logica di questi personaggi è, più o meno questa: una volta sposati, quella persona ti "appartiene", quindi non è più una preda da conquistare e si perde l'interesse. Di base, ovviamente, c'è il fatto che nessuno sia veramente innamorato. Infatti,
Attenzione: Spoiler!

 

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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Ultima Modifica 12/11/2021 19:15 da mulaky.
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13/11/2021 15:33 #55536 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "Due" di Irène Némirovsky
Io sono al Capitolo 13.

Attenzione: Spoiler!


La lettura non mi dispiace. Il pregio del libro lo trovo soprattutto in alcune frasi sparpagliate qua e là più che nella trama o nelle vicende.
Le vicende mi ricordano un po' Fantine dei Miserabili e un po' anche Il velo dipinto di Maugham. In fondo mi sembra che ci sia sempre una certa incomunicabilità tra uomini e donne, che voglio essenzialmente cose diverse.

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13/11/2021 17:15 #55539 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Due" di Irène Némirovsky

Alla fine, nonostante l'abbia letto praticamente in due giorni, devo dire che è sicuramente il libro della Nemirovsky che ho meno apprezzato tra quelli che ho letto. Il cinismo viene portato davvero all'estremo, forse troppo per i miei gusti. Il pro di questo cinismo spietato rispetto a quello di Maugham è che almeno Nemirovsky se la prende indistintamente con uomini e donne, senza lasciare indietro nessuno  

Però bho. Sono perplessa. Più che un romanzo d'amore come viene spacciato nel retro di copertina (e di amore in questo libro non ce n'è mezzo grammo, provare per credere) mi è sembrato un testo sull'ipocrisia della borghesia francese della prima metà del '900. I matrimoni infatti sono tutti di convenienza e di convenzione sociale, fatti perché alla fine, anche se non lo si vuole, ci si deve sposare lo stesso. Le ragazze possono godersi la vita come preferiscono ma solo finché non scatta l'ora X (circa 24 anni, pare) oltre la quale diventerebbero non più giovani spensierate ma zitelle senza speranza. Insomma, nel libro ci sono matrimoni conclusi per tanti motivi, ma sicuramente l'amore non è uno di questi (e comunque anche quelli pochi matrimoni dettati da sentimenti di affetto finiscono per essere fagocitati dall'ipocrisia della vita borghese).

Tutto ciò è piuttosto chiaro sin dalle prime pagine e non è che nei suoi precedenti scritti Nemirovsky fosse stata così magnanima verso il matrimonio, però qui ho trovato il suo accanimento un filino eccessivo: i personaggi diventano delle macchinette, privi di qualsiasi capacità di provare emozioni e sentimenti non egoistici. L'immobilità di questa classe sociale è sicuramente un altro grande tema del libro (mi ha ricordato gli indifferenti sotto certi punti di vista) che però ha reso estremamente prevedibile l'evoluzione della trama. Avendo capito a pagina 100 come sarebbero andate le cose il resto del libro l'ho letto senza particolare interesse, annoiandomi anche un pochino perché empatizzare con i personaggi è letteralmente impossibile.

Ovviamente, come suo solito, ci deve essere almeno un personaggio che ha un rapporto conflittuale con la madre, non ne sono rimasta per niente stupita :D

 
Concordo con il cinismo portato all´estremo, nonostante anche le altre opere che ho letto sue parlassero di un´umanità egoista e superficiale, trovo che "Due" sia ancor più negativo, spietato, come se chi scrivesse avesse vissuto tante di quelle delusioni che non riesce a non vedere il marcio ovunque.
Però a me non dispiace come libro, se si riesce ad andare un po´ oltre la trama; perchè l´autrice riesce a trasmettermi la delusione nei confronti dell´umanità che evidentemente prova, e ha deciso di parlare di un determinato tipo di persone, di gruppo sociale, indifferente al prossimo, vuoto dentro, e per me riesce bene a caratterizzarlo. Sí, forse come avete detto lo fa cosi tanto da farne risultare addirittura dei personaggi caricaturali, ma non so, io non me li immagino cosi irrealistici. Forse perchè, appunto, a me sembra quasi che l´autrice stia parlando di esperienze realmente vissute tanta è la spietatezza che ci mette dentro.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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13/11/2021 17:22 #55540 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Due" di Irène Némirovsky

mulaky post=55510
Ho la sensazione di leggere un romanzo in cui non c'è una relazione decente, mi sembrano tutte un po' tossiche... boh, continuerò la lettura per vedere se alla fine cambierò idea (ma temo di no).

Ma infatti questo è secondo me quello che l´autrice voleva trasmettere e personalmente non ci vedo niente di male. Penso che volesse parlare di relazioni sbagliate, che rendono l´essere umano ancora più vuoto e superficiale. È sicuramente una narrazione e un punto di vista negativo, ma come dicevo qualche commento fa, forse sarebbe interessante sapere che cavolo è successo a Nemirovky per farle avere una visione tale della vita  (calcolando che è morta a soli 39 anni ad Auschwitz, questi libri li ha scritti relativamente da giovane, e sembra avere rimpianti e rabbia che di solito si hanno ben più in là ). Oltre al cinismo verso l´amore e verso il matrimonio, parla anche di amicizie del tutto superficiali, e la onnipresente figura negativa genitoriale qui assume una duplice valenza secondo me: è infatti terribilemente cinica anche nel mettersi nei panni di un genitore e riflettere su quanto siano egoisti i figli.
Insomma, mi sa che Nemirovky non stava passando un gran periodo quando ha scritto questo libro.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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13/11/2021 18:49 #55544 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Due" di Irène Némirovsky

bibbagood post=55540

mulaky post=55510
Ho la sensazione di leggere un romanzo in cui non c'è una relazione decente, mi sembrano tutte un po' tossiche... boh, continuerò la lettura per vedere se alla fine cambierò idea (ma temo di no).

Ma infatti questo è secondo me quello che l´autrice voleva trasmettere e personalmente non ci vedo niente di male. Penso che volesse parlare di relazioni sbagliate, che rendono l´essere umano ancora più vuoto e superficiale. È sicuramente una narrazione e un punto di vista negativo, ma come dicevo qualche commento fa, forse sarebbe interessante sapere che cavolo è successo a Nemirovky per farle avere una visione tale della vita  (calcolando che è morta a soli 39 anni ad Auschwitz, questi libri li ha scritti relativamente da giovane, e sembra avere rimpianti e rabbia che di solito si hanno ben più in là ). Oltre al cinismo verso l´amore e verso il matrimonio, parla anche di amicizie del tutto superficiali, e la onnipresente figura negativa genitoriale qui assume una duplice valenza secondo me: è infatti terribilemente cinica anche nel mettersi nei panni di un genitore e riflettere su quanto siano egoisti i figli.
Insomma, mi sa che Nemirovky non stava passando un gran periodo quando ha scritto questo libro.

Io ho letto forse uno o due romanzi di questa autrice e mi era piaciuta molto, ora non ricordo i titoli e non ho voglia di andare a cercarli. Non conosco la sua biografia però posso dire che un po' "particolare" questa donna doveva essere. Se si pensa che è morta a 39 anni ad Auschwitz, nonostante avesse abiurato alla religione ebraica per quella cattolica, vine da pensare che a volte le cose qualcuno se le va a cercare. Non vorrei che pensaste che sono contraria alla sua scelta di cambio della religione, ognuno deve cercare di salvarsi la pelle come può, e fa bene. Ma la domanda che mi pongo alla quale sicuramente mi risponderò, è perché una volta avuta l'occasione di sparire, di scappare con un passaporto nuovo magari, non lo abbia fatto e abbia preferito "trasferirsi" in "quel" campo di concentramento, dal quale si sapeva che non si sarebbe più usciti. 
 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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14/11/2021 14:53 #55549 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Due" di Irène Némirovsky
Sono andata un po' a vedere su Wikipedia e devo correggere chi ha scritto, prima di me, e io ho copiato, che la morte di Irene Nemirosckij è avvenuta nel 1939, data in cui l'autrice si è convertita al cattolicesimo sempre sperando di scampare ai nazisti.
In effetti la sua morte è avvenuta il 17 agosto 1942, dopo solo un mese di lager e causa il tifo.
La Nemirovskij era pratica di fughe, era dovuta scappare con tutta la famiglia, dalla Russia, essendo nata in Ucraina nel 1903, a Liev.
Poi si è trasferita in Francia con il marito e le due figlie. E' stata arrestata durante il governo Vichj dalla guardia francese.
Di lei ho letto, ora ricordo bene, "La suite francese" un romanzo che mi era piaciuto molto. Ne avevo anche scritto qualcosa qui in giro parlandone con una lettrice del Club di cui non ricordo però chi fosse. 
Ho visto che ha scritto parecchio, e non appena avrò tempo leggerò anch'io qualcosa. Fa sempre parte degli scrittori russi, d'altra parte, di quelli che sto seguendo da anni.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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14/11/2021 15:07 #55552 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Re:"Due" di Irène Némirovsky
Ho finito il romanzo e, come prevedevo, non ho cambiato giudizio né opinione. Forse il non essere riuscita ad entrare in empatia con nessuno perché un po’ tutti i personaggi sono eccessivi, la visione che l’autrice ha delle relazioni (inconsistenti), anche l’idea del matrimonio così negativa sono tutti fattori che mi hanno portato a prendere un po’ le distanze perché la mia visione del mondo e delle persone, per quanto non idilliaca, è diversa e meno negativa.
Anche i drammi non mi hanno toccato perché queste passioni sono esagerate e non dico siano irreali, ma mi danno comunque un senso di distacco dalla realtà, per quanto da un altro lato continui a ripetermi che contestualizzando tutto (la guerra, ecc.) può essere verosimile.

Comunque leggerò un terzo romanzo dell’autrice per farmi una idea, al momento non ho capito se mi piace o no.

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16/11/2021 14:44 #55581 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Due" di Irène Némirovsky
Terminata anche io la lettura e secondo me si conclude con un cerchio che si collega ai capitoli iniziali.

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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