Martedì, 04 Novembre 2025

"Viaggio al termine della notte" di L.F. Céline

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31/01/2023 18:28 #62141 da Kheper
Ciao a tutti!
abbiamo appena iniziato a leggere Viaggio al termine della notte, di Céline, libro che di primo impatto sembra stupendo ma impegnativo, qualcuno vuole unirsi alla lettura?
Ne trascrivo la prima parte della presentazione:

A novant'anni dalla sua pubblicazione e a oltre sessanta dalla morte dell'autore, Viaggio al termine della notte si impone come il romanzo che ha saputo meglio capire e raccontare il Novecento, illuminandone con provocatoria originalità espressiva gli aspetti fondamentali."Céline è stato creato da Dio per dare scandalo", scrisse Bernanos quando nel 1932 il romanzo diventò un successo mondiale, suscitando entusiasmi e contrasti feroci.
Lo scandalo Céline, che dura tuttora, è la profetica lucidità del suo delirio, uno sguardo che nulla perdona a sé e agli altri e che ha il coraggio di affrontare la notte dell'uomo così com'è.



 

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04/02/2023 23:12 - 04/02/2023 23:16 #62216 da Kheper
Sperando di non essere rimasto solo nella lettura, sono circa a un terzo di questo libro cupo, cinico, pessimista e stupendo.
All'inizio lo stile è un po' sgangherato ma credo sia un artificio voluto per impersonare meglio la voce narrante, un popolano, uno estratto a sorte tra i tanti, che si arruola per la guerra a vent'anni e vede con i propri occhi (presto disillusi) come funziona il mondo e come vanno le cose. Ne vengono fuori delle istantanee come radiografie più che foto, che mostrano il marcio che c'è nell'uomo, nella società, e ovunque pare ci si volti a guardare.
Voglio riportate alcuni passaggi che mi sono piaciuti:

Se la gente è così cattiva, forse è solo perché soffre, ma è lungo il tempo che separa il momento in cui smettono di soffrire da quello in cui diventano migliori.

Si perde la maggior parte della propria gioventù a colpi di goffagini. Era chiaro che stava per abbandonarmi la beneamata, presto e per sempre. Non avevo ancora imparato che esistono due umanità molto diverse, quella dei ricchi e quella dei poveri. Mi ci sono voluti, come a tanti, vent'anni e la guerra, per imparare a starmene nella mia categoria, a chiedere il prezzo delle cose e degli esseri prima di toccarli, di prenderli, e soprattutto prima di attaccarmici.

Delle file di negri, sulla riva, sfacchinavano a colpi di frusta, intenti a scaricare, stiva dopo stiva, navi mai vuote, rampicando su passerelle tremolanti e sconnesse, con il grosso cesto pieno sulla testa, in equilibrio tra le ingiurie come formiche verticali. Tra quelle forme a lavoro, qualcuna portava in più un piccolo punto nero sul dorso, erano le madri, che si trascinavano anche loro i sacchi di palmisti col bambino a mo' di fardello supplementare. Mi chiedo se le formiche possono fare altrettanto.

Al servizio della Compagnia del Piccolo Togo sgobbava dunque insieme a me, come ho detto, negli hangar e nelle piantagioni, un gran numero di negri e di bianchi poveri del mio genere. Gli indigeni, loro, funzionano insomma solo a colpi di bastone, conservano questa dignità, mentre i bianchi, perfezionati dall'educazione pubblica, fanno da soli.

Per lugubre che fosse l'ospedale, era comunque il posto della colonia, il solo dove uno si poteva sentire un po' dimenticato, al riparo degli uomini di fuori, dai capi. Vacanze dalla schiavitù insomma, l'essenziale e sola felicità alla mia portata.
 


PS: Il libro è dedicato ad Elizabeth Craig (1902) che Cèline conobbe a Ginevra nel 1926 e che fu presenza fondamentale e decisiva nella sua vita. Di lei Céline scriveva "Che genio in quella donna! Non sarei mai stato niente senza di lei... Che intelligenza! Che finezza! Che poesia... che mistero. Capiva tutto prima ancora che se ne facesse parola [...] come fosse una strega o una fata, intorno a lei, tutto diventava un sabba". 
La Craig è stata rintracciata e intervistata in California, ottantaseienne, nel 1988: www.edition-originale.com/it/letteratura...te-celine-1988-55606
Uno degli aneddoti racconta:
- Lei ha bruciato le lettere?!
- Sì, ero sposata, e ogni volta che le guardavo pensavo… di essere perfida conservandole segretamente. Le tenevo in un sacchetto che mio marito mi aveva regalato quando ci eravamo sposati, una piccola borsa ricamata, e mi sentivo in colpa.
Solo cinque lettere, scritte in un inglese goffo e imperfetto, sono sopravvissute al fuoco, insieme a un paio di fotografie che ritraggono la coppia in montagna sugli sci: erano state riposte in un cofanetto di gioielli e dimenticate lì.

Quest'aneddoto mi ha ricordato terribilmente Il carteggio Aspern! (...di cui ancora non conosco il finale...)
Ultima Modifica 04/02/2023 23:16 da Kheper.

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14/02/2023 18:25 #62336 da valentinad.
Risposta da valentinad. al topic "Viaggio al termine della notte" di L.F. Céline
Ciao sto andando avanti nella lettura, che trovo parecchio impegnativa e sto cercando di scorgere il lato oscuro che tu menzioni.
Vado avanti, provando a scovare la parte di Bukowski, attendendo di scoprire quella parte che l'ha così affascinato e che non ho ancora trovato, per ora 

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20/02/2023 20:33 #62456 da Kheper
Ciao a tutti!
Causa una metà del mese complicata e una seconda parte del libro più impegnativa della prima, ho impiegato davvero più tempo del previsto a completare la lettura. La seconda parte è meno movimentata della prima e alla lunga risulta un po' sfiancante. Non c'è brezza di vento che non sia portatrice di fuliggine, non c'è pianto di bambino che non sia disperato. Non c'è bambina che potrà mai essere felice nella vita, o madre che non patirà le pene dell'inferno. Questo era il mondo attorno a Céline - e si, forse anche attorno a noi - ma se non riesci che a vedere le cose in questo modo, allora davvero "la cosa più sensata che puoi fare quando sei al mondo è di uscirne", come diceva lui stesso.
In definitiva, è comunque un libro che va letto almeno una volta nella vita. I libri impegnativi spaventano sempre, ma è difficile che un capolavoro non lo sia. 
L'essenza di questo libro è tutta qui; mai titolo fu più autoesplicativo. E' un vero e proprio viaggio, da soli, nella notte e quanto più si ha l'animo inquieto, tanto più si apprezza il libro, che in sostanza racconta di un uomo tormentato dall'infinito, uno che ne sa troppo eppure non ne sa mai abbastanza, che "è malato di andare oltre", uno che cerca nella notte le risposte ultime, quelle che nessuno ha il coraggio di affrontare.
Da questo punto di vista lo si può considerare come un pioniere, Céline; anche quando tutti gli altri volti sono spariti nella nebbia e lui si è ritrovato solo, non si è mai fermato né è tornato indietro ("Se morissi domani posso dire di esser stato fedele alla mia anima"), ha camminato nella notte solo per vedere cosa c'era oltre e farlo giungere fino a noi, a nostra volta erranti nella nostra notte.

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20/02/2023 21:10 - 20/02/2023 21:13 #62457 da Kheper

valentinad. post=62336 userid=7794Ciao sto andando avanti nella lettura, che trovo parecchio impegnativa e sto cercando di scorgere il lato oscuro che tu menzioni.
Vado avanti, provando a scovare la parte di Bukowski, attendendo di scoprire quella parte che l'ha così affascinato e che non ho ancora trovato, per ora 


Ciao Valentina!
Secondo me c'è un problema di fondo; il fatto che a Bukowski piacesse Céline non vuol dire che Céline scrivesse come Bukowsky... anzi.
Lo "scandalo-Céline" è più uno scandalo di tipo politico-morale, rispetto a quello morale-sessuale di Buk'.
Se vuoi leggere qualcosa di più simile, io ti consiglio Miller, Tropico del Cancro in particolare, un libro-scandalo-capolavoro che all'epoca fece parlare di rivoluzione sessuale nella Parigi dei primi del '900 (stessa ambientazione di Cèline in pratica); oppure se vuoi qualcosa di più recente (ma sempre del periodo di Bukowski, prova On the road di Keruouac, stupendo in fatto di ubriachezza molesta e avventure!

Tra i prossimi libri "scandalosi" che intendo leggere io invece ci sono Madame Bovary e Noi ragazzi dello zoo di Berlino, ma non a strettissimo giro. Se ti interessa ci organizziamo.
Ciao!

 
Ultima Modifica 20/02/2023 21:13 da Kheper.

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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