Nonostante il libro e le riflessioni interessanti, sicuramente la cosa che mi rimarrà più impressa della condivisione di questa lettura è l´ aver scoperto cosí che Alice è siciliana
Comunque, ho terminato la lettura, non mi ha entusiasmato, ma l'ho trovata sicuramente molto interessante. Come avete detto voi, e interessante la ricostruzione storico-sociale-culturale di quel periodo e di quella ambientazione, ad esempio io non avevo mai sentito parlare del rinnovo delle promesse battesimali. Però no, io son vostra coetanea ma le situazioni descritte mi risultano completamente estranee, non importava a nessuno come io andassi vestita e di certo non mi soffermavo a pensare a come fossero vestiti gli altri
Mai rivolto la parola ai commercianti della mia vita, non mi è mai capitato di pensare manco un secondo a cosa facessero. Il quartiere dove sono cresciuta è famoso per le scuole private (è quello dove si svolge Tre metri sopra il cielo, Baby, ecc) ma io sono andata alla pubblica e non c'era alcuna differenza. Bo, probabilmente è il vantaggio-svantaggio delle grandi città, più anonimato, che ti fa vivere meno intensamente l'ambiente in cui sei inserito, ma che ti fa sentire più libero, non c'é nessuno che sta là a guardarti o a parlare di te.
Non so se ho capito bene il libro. Mi spiego: capisco che quell'evento abbia rappresentato una sorta di rottura, una specie di trauma, di punto di non ritorno. Tuttavia, per come racconta i successivi episodi di "vergogna" mi sembra che essi siano sia un po'le occasioni di vergogna che potrebbe provare chiunque di noi in certe situazioni (penso al fatto di non potersi permettere le gite a pagamento durante il viaggio a lourdes o il farsi pulire le scarpe), quindi indipendenti da quel che le è successo e che invece in questo modo l´ autrice ingigantisce come se lei provasse vergona per queste cose a causa di quel che è successo; sia perchè quella è l'estate dei suoi 12 anni, quindi secondo me è in ogni caso una fase in cui si cambia, in cui rispetto all´ infanzia si comincia a confrontarsi con gli altri, a vergognarsi se i genitori fanno qualcosa di strano, o se non si hanno le disponibilità economiche, ecc, mi sembra fisiologico, e quindi anche qua non so,se forse quella scena l'avesse vissuta quando aveva 5 anni o 18 probabilmente avrebbe avuto un impatto meno significativo, ma la vergogna per le altre cose secondo me l'avrebbe provata lo stesso.
Quindi non so, il libro è interessante per il modo in cui racconta i vari dettagli e per come analizza il concetto di vergogna, ma come invece raccontod i un' esperienza personale non mi ha convinto molto.