Sto leggendo vari libri che rientrano nella visione della donna che prendono spunto dal nostro forum.
Il primo è quello del premio Nobel Aleksievic Svetlana
La guerra non ha un volto di donna, una lettura forte e piena di racconti di donne che hanno rivestito svariati incarichi. Il primo libro che ho amato sulla guerra perché non narra di attacchi e strategie di guerra ma di emozioni, sentimenti ed esperienze contornate da sangue, morte e disperazione che si vivono in guerra.
Un'altra lettura che sto affrontando con voi, riguarda la maratona della Woolf, il suo saggio
Una stanza tutta per sé
, che ripercorre la donna nella storia letteraria.
Mi piacerebbe fare una sorta di giro del mondo, desiderio nato con la lettura de
Il sesso inutile della Fallaci, Libro del Mese di Giugno 2012
, sulla condizione della donna nel mondo oltre i vari libri che ne trattano in generale.
La mia lista cresce da un po' di tempo e condivido alcuni titoli con voi.
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Vendute! di Muhsen Zana
Zana Muhsen, nel 1980, aveva 15 anni quando suo padre, Muthana Muhsen, decise di vendere lei e sua sorella Nadia all'amico e compatriota Abdul Khada, yemenita. Le due ragazze, partite dall'Inghilterra per una vacanza estiva nel paese del padre, si ritrovano invece prigioniere sulle montagne dello Yemen del Nord e sposate contro la loro volontà a due coetanei. Solo Zana, alla fine, riesce con una fuga avventurosa a tornare in Inghilterra, e a scrivere la sua storia. Il libro, Vendute!, è diventato un enorme successo internazionale.
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A'isha, l'amata di Maometto di Jones Sherry
A'isha ha sei anni quando viene promessa in sposa a Maometto. Essendo ancora troppo piccola, trascorrerà tre anni chiusa nella sua casa prima di celebrare il matrimonio con il Profeta. Durante questo lasso di tempo e dopo il matrimonio, in attesa della pubertà, A'isha vivrà da reclusa, impossibilitata a vedere qualunque uomo che non sia un suo familiare o lo stesso Maometto. Prigioniera dei propri sogni, A'isha immagina spesso di vivere una vita diversa. In questa esistenza parallela, sposa il suo amichetto Safwan e, per opporsi allo strapotere degli uomini, non esita a impugnare la spada. Sullo sfondo, si agitano gli intensi avvenimenti che caratterizzarono la diffusione dell'Islam, a partire dalla celebre fuga dalla Mecca, quando A'isha è costretta a seguire il Profeta nelle sue battaglie per la diffusione della nuova fede. Ormai A'isha vive nella stessa casa di Maometto e, grazie alla fierezza del suo carattere, gode del rispetto di tutti e dell'amore del Profeta. Non è più una bambina, ma una donna in grado di guidare la fazione che si oppone al cugino di Maometto nello stabilire le regole dell'Islam ortodosso: il culmine di un'avventura di amore e di fede capace di dare un volto e una storia alle figure più importanti del mondo musulmano.
Questo mi è stato consigliato per le tradizioni dei matrimoni
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La mandorla di Nedima
Il romanzo di una misteriosa scrittrice marocchina che inneggia senza veli all'erotismo del corpo e dell'anima. Badra fugge da un matrimonio imposto e violento ed è trascinata in un travolgente vortice di avventure libertine da un appassionato amante. Nedjma è uno pseudonimo adottato dall'autrice per evitare di subire ritorsioni, un omaggio alla leggendaria protagonista dell'omonimo romanzo di Kateb Yacine. Di lei si sa solo che vive in un Paese del Mahgreb (probabilmente in Marocco) e che ha una quarantina d'anni.
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Murata viva. Prigioniera della legge degli uomini di Leila
È mezzanotte. Leila, giovane marocchina cresciuta in Francia, sta dormendo della piccola stanza che condivide insieme ai fratelli, quando la madre la sveglia. Le ordina di mettersi il suo vestito più bello e di preparare il tè per l'uomo seduto sul divano della sala: lo deve accogliere come fosse un re. Leila non lo conosce. Eppure tra pochi giorni quell'uomo diventerà suo marito. Perché così ha deciso suo padre e, se lei oserà ribellarsi, la punizione sarà terribile. Per Leila è l'inizio di un incubo. Suo marito la tratta come una schiava, la picchia, la umilia. Per tre volte Leila tenta il suicidio. Solo la nascita di suo figlio Ryad le dà la forza di ribellarsi. A costo di essere ripudiata dalla famiglia, Leila chiede la separazione.
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Dovevo morire da vedova nera di Sabine Adler
Raissa non sa cosa fosse la vita prima che la paura tingesse le strade, i muri, l'aria; non lo sanno le sue sorelle; quasi nessuno ricorda cos'era la Cecenia prima che troppi anni di odio aggredissero come un cancro le tradizioni di un popolo. I soldati russi che opprimono, torturano, uccidono, radono al suolo città. I giovani ceceni che non conoscono che guerra, violenza, terrore. E vendetta. Raissa ha due sorelle, Hejda e Medina. Medina ha preso marito, Malik. Solo ieri si è sposata e oggi è qui di fronte ai soldati che cospargono di benzina suo marito, accendono un cerino e la costringono a guardare. Ieri era una sposa. Oggi è una vedova. Non basta. Non può bastare urlano i fratelli. Deve morire da vedova nera.
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La schiava bambina di Bah Diaryatou
È l'ottobre del 2003. In un monolocale di quindici metri quadri, in un sobborgo alle porte di Parigi, una ragazza infreddolita fissa assente un piccolo televisore. Sullo schermo scorrono le immagini, ma lei non le vede, i suoi occhi sono vuoti, il suo cuore batte ma non sente più nulla. Persino i lividi non le fanno più male. Passano i giorni. Nella dispensa c'è solo pane e latte. E quello che resta di cento euro che - così ha detto partendo il marito della donna - devono durare due mesi. D'un tratto, la ragazza sente una voce. È una voce che potrebbe essere la sua, e racconta la sua stessa vita. Sposata dai genitori a 14 anni a un uomo di trent'anni più vecchio di lei, deportata in Europa dall'Africa per essere stuprata, picchiata e umiliata, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, in un incubo senza fine. Ma la voce di donna che viene dalla televisione racconta anche qualcosa di inimmaginabile: da una vita così si può fuggire. Si può chiedere aiuto, si può scappare. La giovane donna ora sa cosa deve fare. Deve alzarsi, uscire, parlare, piangere, spiegare. E ricominciare a vivere. Solo così potrà ricordare chi è, ritornare al suo villaggio in Guinea, chiudere gli occhi e rivivere i giorni felici con la nonna, che l'ha cresciuta come una vera madre, anche se non ha saputo evitare che le venisse inflitta l'usanza spietata dell'infibulazione. Solo così potrà cercare di curare quelle ferite che urlano tutto il suo dolore.
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La nuova me di Dangarembga Tsitsi
Romanzo al femminile, "La nuova me" è la storia di una giovane ragazza Shona (Zimbabwe) e della sua volontà di trovare il suo posto nel mondo. È la storia del percorso che la porterà a combattere per ricevere un'istruzione adeguata, per essere rispettata in quanto donna e per essere fiera del suo essere nera. Un libro allo stesso tempo leggero e profondo, raccontato in prima persona dalla fresca voce di Tambu, la giovane protagonista capace di incantare il lettore immergendolo nei riti e nelle tradizioni Shona, ma anche di stimolare in lui una riflessione sulle varie sfaccettature che compongono la condizione di donna - una giovane donna nera che ha deciso di combattere per la propria dignità in prima persona, senza rinnegare le proprie origini, la propria cultura, la propria identità.
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Mercury 13. La vera storia di tredici donne e del sogno di volare nello spazio di Ackmann Martha
A cavallo del 1960, tredici donne pilota americane hanno sostenuto e superato brillantemente gli stessi test a cui venivano sottoposti gli astronauti (maschi) americani. Purtroppo i tempi non erano maturi, le donne erano ancora tenute essenzialmente a fare le "mogli dell'astronauta" e la Luna è rimasta un sogno per tutte loro. Eppure, i loro sforzi non sono stati vani: la loro resistenza, la loro caparbietà, il loro coraggio, l'impegno da loro profuso, la loro testardaggine hanno infatti fatto da apripista per le donne che sono venute dopo di loro. La grande abilità della Ackmann sta proprio nel saper parlare di temi scientifici e riportare fatti storici in modo coinvolgente e suggestivo; ci informa su date e procedure, su retroscena politici e risvolti diplomatici, ma in tono narrativo, chiaro e comprensibile, mai didascalico né oscuro. La sua cronaca è molto attenta alla psicologia delle persone di cui ci riferisce, ed espone dettagli che avvicinano il lettore a quelle figure eccezionali, facendogliele sentire vicine, facendogliene percepire il lato umano.
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Le figlie perdute della Cina di Xinran
"Hai mai sistemato una bambina?" chiede insistente una contadina del villaggio alla giornalista Xinran, durante un'intervista. La giovane sposa di campagna sa bene che è suo dovere dare alla luce un maschio, ed è convinta che ogni donna, come lei, quando mette al mondo una femmina sappia altrettanto bene cosa fare: deve trovare il modo di "sistemare" la bambina, di sbarazzarsi di lei. Deve, suo malgrado, abbandonarla. L'abbandono delle bambine appena nate era, ed è tuttora, una pratica tristemente diffusa in Cina, e non solo nelle zone rurali, ma anche nel resto del paese, complici le ristrettezze economiche e una legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. Alle bambine più fortunate il destino ha riservato l'amorevole accoglienza di una famiglia adottiva in un paese occidentale. Per molte altre nascere femmina ha significato essere brutalmente uccise appena venute al mondo. Grazie a un lavoro di ricerca e di inchiesta durato anni, Xinran dà finalmente voce al silenzioso dolore delle donne cinesi che hanno abbandonato le proprie neonate sulla strada di una città, fuori da un ospedale o da un orfanotrofio o sulla banchina di una stazione, offrendoci uno spaccato della Cina odierna per molti aspetti inedito, e al tempo stesso narrandoci una storia fatta di drammi e di speranze ritrovate, una storia capace di lasciare il segno.
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Fiore di neve e il ventaglio segreto di See Lisa
Nella Cina del XIX secolo, quando mogli e figlie avevano i piedi bendati e vivevano in uno stato di isolamento quasi totale, le donne di una remota contea dell'Hunan ricorrevano a un codice segreto per comunicare tra loro e si scambiavano lettere tracciate a pennello sui ventagli o messaggi ricamati sui fazzoletti, e inventavano racconti, sfuggendo così alla propria reclusione per condividere speranze, sogni e conquiste. E uno di quei ventagli porta ancora il segreto del tragico equivoco che ha amaramente segnato un legame lungo una vita, quello tra Giglio Bianco e Fiore di Neve, la sua laotong, l'amica del cuore. Ora, ottuagenaria e tormentata dai rimorsi, Giglio Bianco ripensa al proprio passato e a Fiore di Neve, scomparsa ormai da molti anni. Prima di morire desidera onorare l'amica raccontandone la storia, rivelando la verità...
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Sorella del mio cuore di Divakaruni Chitra B.
Calcutta, anni Ottanta. Anju e Sudha secondo le leggi del sangue non sono neanche cugine di primo grado. Ma perfino le crepe dei muri sanno che, più e meglio di due gemelle, intendono il mutamento degli umori, l'altalena dei cicli, la giostra degli sguardi. A cercare di dividerle, ostacoli di ogni genere: ombre di antiche maledizioni, suocere come streghe cattive, imperscrutabili capricci del destino e persino due continenti distanti e diversissimi. Lungo il dispiegarsi delle pagine sono proprio le voci di Anju e Sudha a tracciare in controluce la complicata sequenza di passi di danza che accomuna le loro vite e a far emergere un sentimento più forte di ogni regola e di ogni cosa.
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Il mondo è delle donne di Touraine Alain
Relegate ai margini della lotta per il potere, che ruolo hanno oggi le donne nel mondo globalizzato? Come interpretano l'eredità del femminismo? Che definizione danno di sé? Un gruppo di ricercatori coordinati da Alain Touraine ha posto questi interrogativi a un gruppo di donne di varia estrazione sociale e diversa religione, ottenendone l'unanime risposta: "Io sono una donna, io costruisco me stessa in quanto donna attraverso la mia sessualità". Facendo leva sul loro appello alla specificità sessuale come punto di partenza del processo di costruzione di sé, Touraine individua nelle donne le protagoniste della rivoluzione culturale, dominata dal "soggetto". Nello spazio liminare in cui è stata confinata dall'uomo, estraneo all'agone politico e alle tensioni sociali, la donna ha plasmato un modello di conciliazione di quegli opposti che l'universo maschile, da un lato, e il femminismo, dall'altro, avevano giudicato irriducibili: corpo e mente, privato e pubblico, religione e laicità, e, soprattutto, donne e uomini. Lo scontro tra determinismi e poteri sociali, da una parte, e rivendicazione del diritto ad avere diritti, dall'altra, si risolve, in tal modo, in un universo coerente di pratiche e riflessioni che antepongono alla conquista del mondo globale la costruzione di sé; un universo in cui il velo può convivere con l'ascesa professionale, un credo profondo non esclude l'adesione a costumi laici, la tradizione sa sposare la modernità.
Ho trovato quest'opera di cinque volumi che narrano della donna dall'antichità fino al novecento ma non so
realmente come possa essere:
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Storia delle donne in Occidente editore Laterza
Questa è una parte della lista che vorrei leggere. Voi avete qualche altro testo da suggerire?