Eccomi, sono un po' in ritardo ma ci sono!
Devo iniziare la parte quarta, quella relativa al "fortino" nonché scritta dal dottore Livesey.
Che dire? Sto leggendo una edizione ORRIBILE che verrà presto sostituita da una più decente, non vi dico i refusi che sto trovando, ma anche gli errori grammaticali e una traduzione antiquata... vabbé, tutto questo non mi ha impedito di amare questo romanzo la prima volta che l'ho letto e non lo impedirà neanche stavolta per la rilettura!
Ricordo di aver sempre avuto un debole per il pirata Long John Silver, ancora adesso sento qualcosa per lui nonostante non sia questo stinco di santo... ho riletto la descrizione che ne fa Stevenson attentamente e no, non lo ricordavo per niente così... nel mio immaginario è molto più affascinante esteticamente
Comunque, può non piacere il genere avventura perché lì si va a gusti, ma il grandissimo pregio di Stevenson è che, pur non dilungandosi troppo in descrizioni, riesce a caratterizzare benissimo i personaggi (spesso sono più le frasi a far capire il carattere) e ti catapulta immediatamente nella storia.
Fino a ora, i pirati rispecchiano pienamente l'immaginario di tutti noi: sono beoni, violenti, rozzi, non troppo perspicaci e avidi... l'unica eccezione è proprio Long John Silver che pur avido e violento, ha comunque una parvenza di uomo perbene, ci sa fare con le parole, è molto carismatico, autoritario quando serve ed è sicuramente un uomo intelligente. In qualche modo, sul piano carismatico, dell'autorevolezza e della fine intelligenza, suo pari è senz'altro il dottore Livesey ma, ovviamente, lui è un personaggio positivo e integerrimo. Se prendiamo in considerazione sempre questi tre elementi, noteremo come il cavaliere Trelawney sia una sorta di sempliciotto credulone, poco perspicace e ha ben poco autorevolezza esattamente come la ciurma, l'unica differenza con i pirati sta nell'essere di base un gentiluomo e questo è dovuto soprattutto ai vantaggi della posizione sociale (istruzione, denaro, ecc.). Jim è un caso diverso, nel senso che secondo me non possiamo fare similitudini perché non c'è un suo corrispettivo tra i personaggi finora incontrati: è sicuramente un ragazzo sveglio ma non troppo e, del resto, è anche normale visto la sua età (non possiamo mica pretendere sia Sherlock Holmes!). Ha delle intuizioni/sensazioni giuste, ma gli manca quella decisione che si acquisisce in età matura grazie all'esperienza e, infatti, cede molto rapidamente alle lusinghe di Long John Silver (e chi non lo farebbe con quel carisma?) e, come il ragazzino che è, rimane ferito quando si rende conto che quelle stesse parole Silver le riserva anche ad un altro mozzo. E' avendo a che fare con Silver che il piccolo Jim cresce e impara come va il mondo, secondo me già in queste pagine iniziamo a vedere la sua evoluzione. Ovviamente ha un rapporto di fiducia con Livesey, mentre prende poco in considerazione il cavaliere (come fanno praticamente tutti, del resto).
Ma quanto è ben caratterizzato Ben Gunn? Non dà la perfetta idea di un povero cristo vissuto da solo, in un'isola abbandonata, con una fissazione (la ricerca del tesoro) durata per ben tre lunghi anni? Come possiamo immaginarci un individuo del genere, mentalmente soprattutto, se non come lo dipinge Stevenson?