Ho finito anche io il libro! Allora per quanto riguarda la prima parte, "Peter Pan nei giardini di Kensington" ammetto di aver faticato nelle prime pagine, un pò perchè non riuscivo a capire chi stesse narrando un pò perchè sono arrivata a 32 anni conoscendo solo la versione Disney di Peter pan perciò mi aspettavo altro

Come ha già scritto Bea questa prima parte non sembra essere scritta per bambini, non so anche lo stile narrativo mi sembra diverso rispetto alla seconda parte, la mia sensazione è che la prima parte sia più rude,triste e inquietante un po come quelle storie popolari, tipo quelle che mi raccontava mia nonna che mettevano un pò di finzione magica nella realtà, ma che sostanzialmente volevano spaventarti per farti comportare bene.
La seconda parte è praticamente come ricordavo Peter Pan, cioè la versione Disney, anzi mi ha infastidita non riuscire a leggerla senza pensare o immaginarmi i personaggi e le avventure come il cartone animato o come il film, per me Caitan Uncino aveva le sembianze di Dustin Hoffman e Piumino è Rufio

È stata un'esperienza limitante come sempre quando leggo un libro di cui ho visto il film, è frustrante! Altro fastidio l'ho provato nei confronti del narratore, ho capito che odio immensamente le anticipazioni, troppe tra l'altro, problema mio ovviamente, ma già dovevo fare i conti con il fatto che conoscevo la storia, le continue richieste di fare attenzione a quello perchè si rivelerà importante o questa è un'avventura che vi racconterò dopo ecc mi ha dato ai nervi.

Mi ha fatto un effetto strano anche la finzione di “famiglia” tra Wendy e Peter, quest’ultimo in realtà lo considerava un gioco e anzi in un’occasione ha chiesto proprio di essere rassicurato che lo fosse. Non so in modo contorto ci ho trovato lo stereotipo della donna, in questo caso una ragazzina convinta, la cui massima aspirazione nella vita è la famiglia (pure nel gioco) e l’uomo che invece per sua natura fortunatamente può dedicarsi ad altro. Non dico che l’autore volesse dire questo, ma è quello a cui ho pensato leggendo le scene dove fingono di essere madre e padre della tribù dei bambini smarriti.
In generale non mi è dispiaciuta questa lettura, diciamo che nonostante la versione Disney sia più addolcita, il personaggio di Peter Pan non mi è mai piaciuto e continua a non piacermi, leggendo il libro ne ho avuto conferma, non lo trovo positivo anzi è inquietante, con la sua imprevedibilità, i suo rifiuto a crescere e il suo egocentrismo (tipico dell’infanzia) mi fanno dubitare.