Mi manca l'ultimo capitolo delle pratiche e poi ho concluso il libro.
Greta ha già detto tutto, volevo però prestare l'attenzione sulle frasi (
mantra) che Thay ci suggerisce di dire quando proviamo paura, irritazione o ci sentiamo più giù. Prima di tutto che cosa è un
mantra: una sorta di "formula magica" che, una volta pronunciata, può cambiare una situazione modificando noi e gli altri. Deve essere pronunciata in uno stato di concentrazione, cioè quando il corpo e la mente sono focalizzati come se fossero un'unica cosa (per farla facile, quando siamo ben piantati nel presente, consapevoli, concentrati). Sono mantra volti a ristabilire la comunicazione tra persone care, attraverso la comprensione e l'amore.
1.
Mia/o cara/o, sono qui per te.
Questa frase è volta ad offrire la nostra presenza e il nostro tempo alla persona amata, cosa importante da fare visto che corriamo sempre e siamo spesso assenti gli uni con gli altri.
2.
Cara/o, so che sei qui e sono tanto felice.
Questa frase serve per riconoscere la presenza dell'altra persona perché essere amati significa, per prima cosa, essere riconosciuti come esistenti.
Sia il primo che il secondo mantra possono essere usati anche se l'altra persona è a distanza, quindi per esempio al telefono.
3.
Cara/o, so che stai soffrendo. Ecco perché sono qui per te.
Questo mantra è importante per offrire sollievo all'altra persona. Quando si soffre si ha un enorme bisogno della presenza della persona amata e, infatti, se questa non ci degna e non comprende la nostra sofferenza, soffriamo ancora di più.
4.
Mia/o cara/o, sto soffrendo. Per favore aiutami.
Anche Thay ritiene che questa sia la frase più difficile da dire e io stessa penso che molte persone preferirebbero strapparsi un arto o vendere un rene al mercato nero invece di vincere l'orgoglio (e del resto l'ho fatto pure io molte volte
). Questo mantra è utile quando riteniamo che la persona amata ci abbia fatto un torto e quindi ci stiamo male. L'orgoglio rappresenta un ostacolo al riavvicinamento e alla riconciliazione e Thay ci ricorda che in base agli insegnamenti del Buddha, nel vero amore non c'è posto per l'orgoglio. L'orgoglio divide e lo scopo del mantra è, appunto, superare questo sentimento e ritornare dalla persona amata.
Infine, molto bella l'idea della comunità (
sangha) perché in gruppo si ha più forza e ci si fa più forza. Nel caso di praticanti, si genera più consapevolezza e più concentrazione, inoltre ci sono sempre persone un po' più solide (nel senso che sono ad un livello più alto della pratica) per cui possono essere un buon sostegno per chi, invece, da solo non riesce a lasciar andare il dolore. Ovviamente la comunità può essere anche la famiglia, gli amici, l'importante è che ci sia guarigione e pace, sostegno, ascolto e parole amorevoli.