Lunedì, 03 Novembre 2025

"Ad ora incerta" poesie di Primo Levi

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16/02/2022 16:39 - 16/02/2022 19:16 #57971 da Graziella
"Ad ora incerta" di Primo Levi è stato creato da Graziella
Miriam, mi dicevi di "Scemà" che compare nella prima pagina di "Se questo è un uomo"
Nella prima quartina: "Voi che vivete sicuri"...... e nella seconda parte:"Considerate se questo è un uomo,"...... Levi introduce la condizione dei prigionieri nel campo, spogliati di tutto, ed esorta noi lettori, ai quali lui parla di "Meditare che questo è stato:
Poi trasforma questa poesia in un ordine come quello che Dio impone al popolo di Israele e che inizia appunto con: 
"Vi comando queste parole.  
  Scolpitele nel vostro cuore
  Stando in casa o andando per via, 

  Coricandovi alzandovi:
  Ripetetele ai vostri figli.
  O vi si sfaccia la casa,
  La malattia vi impedisca,
  I vostri nati torcano il viso da voi."

In queste ultime nove righe, Levi riprende una parte dello Schemà Israel * (Ascolta Israele) ; Deuteronomio 6, 4 - 9  e le fa proprie.
* lo Shemà è una affermazione di monoteismo e chiede all'uomo di amore Dio, con tutto il suo cuore, la sua anima e la sua forza. 
Gli ebrei ra recitano alla mattina al risveglio e alla sera prima di coricarsi. E in punto di morte.
Mi sembra che questa poesia ci possa dare l'idea della ebraicità di primo Levi, che nel 1946, data in cui è stata scritta, vuole mettere in evidenza la sua appartenenza a un popolo che è stato massacrato. 
 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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16/02/2022 17:44 #57974 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
Questa tua spiegazione fa luce proprio su quanto meditavo, grazie.
In questa poesia io avverto tutta l'urgenza e l'esigenza di Levi di comunicare con il mondo affinché volga lo sguardo sull'orrore per far si che non resti indifferente, che si indigni, che mediti e non dimentichi.
Racchiude perfettamente il senso del messaggio di " se questo è un uomo" e non è un caso se la ritroviamo nella prima pagina come apertura.
L'invito ad ascoltare rifacendosi all'esortazione contenuta in questa preghiera ebraica, sicuramente rivendica le sue radici.
Se la preghiera del Deuteronomio però è un messaggio di amore verso Dio qui è un messaggio diretto di amore verso l'uomo stesso, verso il prossimo, per riconoscerne l'ingiustizia nella privazione della dignità e questo contrasto è ancora più evidente all'esordio in cui si rivolge al fortunato lettore per poi compararlo con la condizione degli uomini del Lager.
Alla fine invece manifesta  la condanna per coloro che sceglieranno di restare indifferenti e trincerati nel proprio sordo egoismo.
 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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16/02/2022 22:18 - 16/02/2022 22:20 #57977 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
In questa raccolta mi sono imbattuta inizialmente in due poesie: "Crescenzago" e "Buna"
La prima risale ad un periodo antecedente alla deportazione. 
Tra il 1942 e il 1943, infatti, Levi lavorò come chimico presso la Wander a Milano, un industria Svizzera sita nel quartiere di Crescenzago appunto.
Questa poesia ritrae un paesaggio grigio e asfittico della malinconica periferia milanese, dove il bello non riesce a permeare lo spesso strato dei fumi delle ciminiere e dove il lavoro scandisce i ritmi della triste e monotona vita che passivamente scorre. Tutto è incolore, eccetto l'amore che esprime un guizzo di vita nell'ultima parte.
Leggendo questa poesia e a seguire "Buna"( scritta nel 1945) ho trovato una certa somiglianza apparente. 
Il grigiore, il logorio del duro lavoro, i corpi stanchi, i fumi densi, il tempo stagnante, la bellezza assente e lontana in ogni sua forma.
Quello che qui però è differente è il senso del vivere, il senso del duro lavoro. È pur vero che la misera rende schiavi e può privare della libertà, ma non quella di essere uomini dignitosi per se stessi e gli altri. Non nega gli affetti e la voglia di fare l'amore. 
Nel Lager invece un uomo senza un nome, privato del suo scopo, degli affetti, chi o cosa è? Per lo più bisogni e istinti messi insieme. Un'involuzione dell'essere umano, a poco a poco deprivato della sua essenza, ombra del suo sbiadito passato.
Levi così si chiede, semmai fossero l'uno difronte all'altro da uomini liberi, chi e cosa riconoscerebbe  nell'animo altrui?

Specifico che queste sono le mie impressioni sulle poesie, molto probabilmente l'interpretazione che ne faccio non è corretta.

Attendo il vostro parere ;)

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
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(Francesco Petrarca)
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17/02/2022 09:54 - 17/02/2022 09:57 #57981 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
Sono bellissime le tue interpretazioni sono come l'oro che risplendeno sotto al sole delle 5 stelle.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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17/02/2022 19:45 - 17/02/2022 19:46 #57986 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
25 febbraio 1944 
Vorrei poter credere qualcosa oltre,

oltre che morte ti ha disfatta.
Vorrei poter dire la forza 
con cui desiderammo allora,
noi già sommersi,
di potere ancora una volta insieme
camminare liberi sotto il sole.

Una breve poesia ma dal carico emotivo immenso. In poche parole riesce a rendere il concetto del "non vissuto". Tutto ciò che non era più, tutto ciò che non è stato e poteva essere, tutto ciò che non sarà. Gli amori mai assaporati e in silenzio preservati, sono stati forse una delle ancore a cui molti giovani hanno saputo aggrapparsi. Il desiderio di ritrovarsi era nient'altro che la speranza, un modo per guardare al domani o per lenire sognando l'aridità di quel doloroso presente, che noi ormai appelliamo facilmente "passato".
I suoi versi sono dedicati a Vanda Maestro:

Ebrei di origine triestina, i Maestro si erano trasferiti prima a Padova e poi a Torino dove, appunto, era nata Vanda. Conseguita la maturità classica, la ragazza si era laureata a Genova nel 1942 e, tornata a Torino, aveva partecipato con gli amici alla difesa del Tempio ebraico. Si era poi trasferita a Milano di dove, dopo l'8 settembre 1943, aveva cercato di riparare in Svizzera. Non essendoci riuscita, aveva raggiunto in Val d'Aosta amici sfollati a Brusson che, con Primo Levi e altri pochi giovani avevano stavano costituendo una piccola banda partigiana presso Amay, una frazione di Saint-Vincent. Catturato dai nazifascisti, il gruppo fu avviato alla deportazione. Dopo una sosta a Fossoli, Vanda finì al Auschwitz dove venne eliminata nelle camere a gas di Birkenau.

Aggiungo un mio pensiero forse andando oltre la poesia stessa. Vanda non è una parentesi, non è un sospiro tra i versi di Levi, non è una breve storia con la sua genealogia. Vanda è le milioni di donne, di essere umani, che la storia che noi scriviamo ha osato cancellare. Forse di lei potrebbe anche non esserci una sola goccia di sangue su questa terra, come del resto sarà per noi un domani. Ma il ricordo di Levi, di chiunque l'abbia amata, l'ha tenuta in vita e di lei ha raccontato. 
Ecco perché non possiamo dimenticare.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
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Ultima Modifica 17/02/2022 19:46 da Giami23.
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17/02/2022 23:18 #57999 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
"La bambina di Pompei" (20.11.1978)

Toccante poesia, la bambina di Pompei, carbonizzata dalla lava. E' esposta in una teca a Pompei. Giace per l'eternità abbracciata alla madre, così a lei legata che sembra quasi voglia ripenetrare in lei. 
"fanciulla scarna che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei."
"Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata"
"Così tu rimani tra noi, contorno calco di gesso"

Ma c'è un altra bimba, che non c'è più, e di lei non abbiamo potuto conservare neanche le ceneri; perché esse sono andate disperse al vento. E' è Anna Frank nascosta "come murata tra quattro mura"
"La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito."
Così come la scolara di Hiroshima,
"ombra confitta nel muro della luce di mille soli."
Il poeta esorta i nuovi potenti, "padroni di nuovi veleni" a pensare bene e a fermarsi a considerare che all'umanità bastano le disgrazie che comunque ci manda già il cielo.

I Gabbiani di Settimo  (9 aprile 1979)

I gabbiani, invece di vivere nel loro habitat marino, naturale, vengono a risiedere, quindi a volare ed a mangiare sopra i nostri rifiuti, negli entroterra, lontani dalle coste; sono perfino inconsapevoli dei veleni che occasionalmente ingoiano e delle sostanze innaturali con le quali vengono a contatto; riescono a vivere anche attraverso le progressive, lente, devastazioni ambientali. Ma in realtà non si tratta affatto - o ben poco, allora - di un testo ecologista; la tematica principale è l'adattamento, con quella tristezza elegiaca che spesso colora di toni cupi molti dei poemi di Levi.  Anche quelli che hanno per protagonisti  alcune creature della Natura: cfr. con Cuore di legno, Agave, Meleagrina, L'elefante, ed infine - comprese nella sezione ALTRE POESIE...Il dromedario, ed ancor più nella pagina precedente, la Mosca, della quale si potrebbero analizzare alcuni punti in comune con i Gabbiani;  più spesso si tratta di animali che non di vegetali, lo notiamo (un ippocastano che dà il titolo a Cuore di legno e un'agave per il testo omonimo...), anche se : 1) vi è un numero minore - tre testi - di poemi che non presentano tale tematica elegiaca, di grande disforia, come La chiocciola e Vecchia talpa nonché Schiera bruna (che adombra un paragone tra una insensatezza incosciente di esseri umani e quella più istintiva di formiche), per i quali non si può parlare di tale tristezza; 2) il pessimismo leopardiano, talvolta incarnato appunto in creature della Natura e nel dato naturale, viene superato di gran lunga nei testi di Levi; ossia: in Levi è assai più integrale e brutalmente attuale. Il pessimismo di Primo Levi si colloca infatti dopo il 1945. E' un sentimento forte, dopo Auschwitz e dopo le bombe atomiche sganciate sul Giappone. 

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18/02/2022 08:32 #58000 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
Ho letto le poesie da te commentate Graziella. Trovo che la sensibilità di Levi, verso l'ingiustizia e l'indifferenza di ogni sorta, lo spinga a non esitare nell'usare la parola per ammonire e  ridestare le coscienze assopite. Non si risparmia dai giudizi, nel sollevare questioni che toccano gli uomini al potere e le cui scelte ricadono sui popoli.
Ad ogni poesia una nuova sfumatura di Levi emerge impetuosa e delicata allo stesso tempo. Trovo questo percorso davvero edificante, grazie.

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18/02/2022 10:28 - 18/02/2022 10:42 #58004 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
Cercavo te nelle stelle

Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace. 
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.

11 febbraio 1946


In riferimento a quanto detto ieri sull'amore come ancora di salvezza aggiungo questa struggente poesia che è una vera e propria dedica. In questo sentimento Levi riesce ad estrarre la forza sufficiente a desistere alla morte e alle sopraffazioni. È il desiderio che tiene in piedi corpi stanchi e animi afflitti nella speranza di ricongiungersi alle persone che alimentano la propria vita, come quello di una madre che anela di ritornare dal proprio figlio e per questo resiliente spera, lotta e attende.

"meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo."


Un'affermazione che reca però una domanda ricca di perché, difronte a cui l'uomo non sa trovare risposte. 
Noi siamo vita e a questa dovremmo tendere in ogni nostro gesto e invece la distruzione per mano dell'uomo è all'ordine del giorno. C'è qualcosa di innaturale in noi se attentiamo alla nostra stessa esistenza. 
E nonostante questa consapevolezza e la morte intorno a sé, Levi riesce a scorgere la bellezza del mondo per amore di una donna, per amore della vita.

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Ultima Modifica 18/02/2022 10:42 da Giami23.
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18/02/2022 23:16 - 18/02/2022 23:22 #58018 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
Il tramonto di Fossoli

"Io so cosa vuol dire non tornare.
A traverso il filo spinato
Ho visto il sole scendere e morire;
Ho sentito lacerarmi la carne
Le parole del vecchio poeta :
"Possono i soli cadere e tornare:
A noi, quando la breve luce é spenta,
Una notte infinita é da dormire"


Questo é il ricordo di un addio al mondo già non più da uomo libero. Un addio all'Italia, terra natia, che sa di dover abbandonare.

"Ho sentito lacerarmi la carne".

Radici strappate e vite rubate. 
La libertà é una delle cose che rivendichiamo ogni giorno. Vogliamo essere liberi di pensare, di inventare, di scrivere, di lavorare, di partire e di ritornare.
Ma immaginate un viaggio di sola andata contro la vostra volontà, che  costringe senza potersi congedare dagli affetti, dalle proprie case, dai sogni sognati, per andare incontro all'ignoto di cui ciò che é certo é la paura, la sofferenza, l'oblio.
" Ho sentito il sole scendere e morire,....la breve luce é spenta..., Una notte infinita da dormire..."
Si avverte il buio incombere ed avanzare in questa poesia, quello della fine, quello della ragione ottenebrata dalla follia e dalla sete di sangue e di potere, quello che tormenta le notti dei prigionieri nei Lager. 
Di queste notti lui scrive nella poesia "Alzarsi":

Sognavamo nelle notti feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo:
Tornare; mangiare; raccontare.
Finché suonava breve sommesso
Il comando dell’alba:
“Wstawac”;
E si spezzava in petto il cuore.
Ora abbiamo ritrovato la casa,
Il nostro ventre è sazio,
Abbiamo finito di raccontare.
È tempo. Presto udremo ancora
Il comando straniero:
“Wstawac”.


Ormai ogni sonno é contaminato, pur tornando alle origini. La guerra con i suoi orrori e le sue macerie lascia tracce indelebili.
Il prezzo che hanno dovuto pagare sopravvivendo, non poter dimenticare e con quei ricordi convivere. 
Nessuna pietà per questi giusti.

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19/02/2022 14:19 - 19/02/2022 14:55 #58020 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Ad ora incerta" poesie di Primo Levi
  Avigliana  (28. giugno 1946)Poesia dedicata alla donna amata, forse di nome Lucia. Sicuramente in ricordo a quel paesino fuori Torino.La poesia esprime ancora speranza per il suo futuro, anche se malinconica e piena di nostalgia. Ma qui il poeta vuole sgombrare il terreno da riminiscenze leopardiane del secolo passato: banda via l'uccello sull'altra sponda. Ricorda però le lucciole di giugno che illuminano con il loro piccolo lume in buio della notte
.Epigrafe  (6 ottobre 1952Commovente richiesta di un partigiano sepolto. Egli chiede agli uomini che sulla terra ci sia finalmente una pace duratura, che il sangue non giunga "attraverso le zolle dentro il suo sepolcro
"Lilith   
(25 maggio 1965)Lilith è stata, della tradizione ebraica-babilonese, la prima moglie di Adamo, la donna che si è ribellata la marito e che non ha voluto stare alle sue leggi. Lillith, scacciata diventa una diavolessa e senza prole si aggira per le case dei bimbi addormentati e appena nati, secondo la leggenda per ucciderli. Le donne d'Israele mettevano sulle culle dei bimbi maschi appena circoncisi un amuleto, si chiama Hamsa, la famosa manina
Annunciazione  (22 giugno 1979)Di ben altra "Annunciazione" il poeta di racconta, non certo di quella dell'Angelo di Dio per annunciarle la venuta del Cristo sulla terra. Lui infatti non intende il bell'Angelo dalle magnifiche ali del Beato Angelico (1442) esposto a Firenze:
"Non sgomentarti donna, della mia forma selvaggia:
Vengo da molto lontano, in volo precipitoso;" [omissis..]
"Un Angelo, ma non quello delle vostre pitture,
 Disceso un altro tempo a promettere un altro Signore.
Vengo a portar novella, a aspetta che mi si plachi L'ansimante petto,
il ribrezzo del vuoto e del buio." (Viene dall'inferno?)
Ed è l'annunciazione della venuta di Hitler.E così continua la poesia:
"Dorme dentro di te chi reciderà molti sonni;
E' ancora informe, ma presto ne vezzeggerai le membra
.Avrà virtù di parola ed occhi di fascinatore, 
Predicherà l'abominio, sarà creduto da tutti.
 Lo seguiranno a schiere baciando le sue orme,
 Giubilanti e feroci, cantando e sanguinando.
Porterà la menzogna nei più lontani confini,
 Evangelizzerà con la bestemmia e la forca.
 Dominerà nel terrore, sospetterà veleni
Nell'acqua delle sorgenti,nell'aria degli altipiani,
Vedrà l'insidia negli occhi chiari nei nuovi nati.            (
fa riferimento ad Erode e alla strage degli Innocenti)
Morrà non sazio di sangue, lasciando semenza d'odio,
E' questo germe che cresce in te. Rallegrati donna.

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Ultima Modifica 19/02/2022 14:55 da Graziella.
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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