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I libri degli altri
" di Italo Calvino (Mondadori, 2022, 660 pagine), una
raccolta di lettere (nuova edizione riveduta) a cura di Giovanni Tesio che Calvino scambiò con altri autori (emergenti e non) tra gli anni '50 e gli anni '80.
L'incipit sul quale si basa la collezione è una frase che Calvino disse durante un'intervista del 1979: "
Il massimo del tempo della mia vita l'ho dedicato ai libri degli altri, non ai miei".
Infatti, in quegli anni Calvino lavorò per Einaudi nella veste di impiegato, dirigente e assiduo collaboratore. Calvino si occupava dei rapporti con gli autori italiani e dell'ufficio stampa e tale attività è documentata da circa 5.000 lettere conservate negli archivi della casa editrice e tra le quali adesso possiamo sbirciare, grazie a questo libro in cui ne sono state raccolte 300.
Calvino lavorava in Einaudi e nel frattempo lavorava ai suoi libri. Questo perché considerava lo scrivere un'attività non remunerativa con la quale sostenersi e anzi, in una sua lettera, scrive in risposta ad un autore che auspica di essere pubblicato quanto prima per risolvere i propri problemi finanziari:
"
Vedo che metti in relazione le tue difficili condizioni economiche con la pubblicazione del libro. Ti consiglio di abituarti a non connettere mai in nessun modo queste due preoccupazioni. Se pensi di guadagnare qualcosa facendo lo scrittore, in tristissime condizioni ci sei e ci resterai tutta la vita. Il problema di guadagnarsi da vivere è tutto un'altra cosa, e ti consiglio di affrontarlo con tutt'altro ordine di idee, dimenticandoti completamente la letteratura".
Molto interessanti sia le note esplicative a margine delle lettere che ci permettono di contestualizzarle al meglio che ovviamente le lettere in sé stesse, perché ci permettono di capire come si svolgesse il lavoro della casa editrice, intenta nel valutare i vari manoscritti (un dietro le quinte che, come lettori, non può lasciarci indifferenti).
A tratti la lettura delle lettere è anche divertente. Calvino sapeva essere duro ma anche divertente. In generale, si rapportava agli altri con stile amichevole e colloquiale e si nota quanto tenesse a fare bene questo lavoro.
Ci metterò un po' di tempo a leggerlo perché il tomo è bello grande però, per via della sua struttura (raccolta di lettere), scorre benissimo. Io faccio così: prima di dedicarmi ad altre letture (es. il Libro del Mese), mi ritaglio un quarto d'ora di tempo per leggere qualche lettera, portando avanti gradualmente la lettura che forse, letta tutta di filata, potrebbe risultare noiosa.