Motivata dai vostri commenti positivi, ho deciso di dare una possibilità anche a questo libro del mese, che non mi ispirava per niente e che non avevo intenzione di leggere. E purtroppo non mi sono ricreduta

. Fino a quasi metà ero continuamente indecisa se mollarlo o meno, e quest´anno è la prima volta che mi capita. Quando poi ho capito che era una storia vera, ho deciso di sforzarmi e di convincermi che almeno non era del tutto tempo sprecato

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La narrazione e la storia le ho trovate prive di originalità, ho letto qualche opera siciliana e anche se il Gattopardo e L´arte della gioia mi sono piaciuti, trovo il genere fatto con lo stampo. Già ero rimasta delusa l´altr´anno da un libro di Simonetta Agnello Hornby e dopo I Leoni di Sicilia credo di mettere una pietra sopra a questo tipo di letteratura. Le frasi in dialetto, comprensibili, sembrano messe là forzatamente, giusto per fare colore, e tolgono spontaneità alla narrazione. I temi trattati sarebbero interessati, se non fossero presentati come cliché sulla Sicilia (e mi stupisce che non abbiano creato qui discussioni: forse perchè appunto trattati in modo scontato e non vi hanno molto colpito).
Le parti storiche a introduzione dei capitoli le avrei tolte in toto, dal momento che sono anche esse semplicemnte un riassunto superficiale dei libri di storia di scuola, non vengono date particolari informazioni e sarebbe stato sufficiente e secondo me più riuscito il presentare l´ascesa di questa famiglia nel contesto della storia italiana e sicialia che si può trarre dalla narrazione. È infatti questo un aspetto che mi è piaciuto, la descrizione passo passo dello sviluppo dei Florio, della loro ambizione e del sentimento di rivalsa.
Nonostante alcuni abbiano qui detto che I personaggi mancano di caratterizzazione, trovo siano invece ben presentati, con personalità ben definite. Ho trovato bello il rapporto tra Vincenzo e Ingham, mentre ho trovato molto contradditorio il personaggio di Giuseppina. Sarebbe stato interessante leggere se ha provato ad analizzare se stessa e i suoi sentimenti, odiando quello che è stato fatto a lei, ovvero un matrimonio di interesse rinunciando a un possibile amore, e lottando con rancore, odio e rabbia affinchè al figlio potesse succedere di fatto la stessa cosa e non invece provare gioia che il figlio non dovesse vivere quello che ha vissuto lei. In questo trovo significativo il discorso che Giulia fa al figlio quando lui le annuncia l´intenzione di sposarsi, discorso che chiude un po´ il cerchio su uno dei temi su cui ruota il libro.
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