Il mio non è un giudizio tranchant su tutto il libro con l'intento di disincentivare la lettura, sono le prime impressioni in parte condivise da altri , probabilmente andando avanti la narrazione sarà più coinvolgente. È un thriller particolare che per certi aspetti assomiglia ad un saggio storico per lo scrupolo con cui l' autore descrive una New York di fine Ottocento violenta e degradata dove i crimini sono all'ordine del giorno di cui sono vittime soprattutto gli immigrati e fra questi bambini che praticano la prostituzione , ma meglio oscurare tutto, non parlarne e far credere che tutto va bene. Inoltre le indagini per scoprire il colpevole sono per l' epoca innovative , si assiste alla nascita della moderna criminologia, si ricorre alla psicologia...e si dà importanza ai particolari per cui bisogna leggere con pazienza e non troppe pagine insieme come spesso si procede con i gialli.
Aspetti su cui discutere non mancano ma il libro va letto ...


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Ora è chiaro Guido. Ho capito le tue intenzioni, però penso che si possa comunque sempre dire il perché non si vuole unire alla lettura del libro del mese, sopratutto se con motivazioni che hanno un fondamento.

Sono iscritta da un po', ma questa è la prima lettura che riesco ad affrontare con voi...spero di arrivare alla fine!
Ho appena iniziato il libro, quindi il mio è un commento basato sul (quasi) nulla!
Non mi sta assolutamente dispiacendo, ho già notato un paio di aspetti che trovo molto moderni rispetto al momento storico nel quale è ambientato il libro e che spero vengano approfonditi/ confermati. Sono curiosa di anndare avanti e vedere come procederà la storia.
Che dire...Buona lettura a tutti!

guidocx84 ha scritto:

Mi permettete un commento "d'impulso" con la premessa che il mio obiettivo non è di offendere né di "allontanare" qualcuno da qualsivoglia discussione? Si fa per parlare ragazzi, per favore non abbiatene a male per quello che sto per scrivere. E' solo un commento di impulso che se non metto nero su bianco poi ci sto male

Leggendo i commenti lasciati da alcuni di voi proprio all'inizio di una lettura del Libro del Mese (e non è la prima volta che leggo questo genere di commenti... da qui, l'impulso di parlarne), ho avuto la sensazione che non apportassero niente alla discussione di questo Libro del Mese. Anzi...

Alcuni commenti sono del tipo: mi invitano a casa di un amico. Penso che ci andrò soltanto per dirgli che non volevo essere lì... ma che senso ha?

Non voglio accusare nessuno di "disturbare" l'ambiente, anche perché non si tratta di questo... per così poco... saremmo proprio sensibili ad essere turbati da questo genere di messaggi... non è assolutamente questo il caso.

Però devo ammettere che francamente mi lasciano un po' una brutta sensazione... opinione personale ovviamente. Liberi di agire/continuare ad agire come preferite... ma dovevo dirlo

La tiratina di capelli di Guido, sembra rivolta soprattutto a me, almeno mi sembra. Fai bene Guido, a mettermi ogni tanto in riga. Io ci sorrido perché lo fai con affetto, e con altrettanto affetto ti dico che quando mi sarà passata l'ondata sopra la testa, cercherò di essere più attiva e più responsabile. Un abbraccio a tutti.

All'inizio del libro la giovane vittima dell'efferato omicidio si chiama Giorgio Santorelli, 13 anni, in "arte" Gloria. Italiano, immigrato o figlio di immigrati si guadagnava da vivere prostituendosi. Un poliziotto parlando di lui ne parla come di "quell'essere" perché

"Maschio non era, per come si atteggiava, ma Dio non l'aveva creato neanche femmina. Un essere indefinito, ecco cos'era secondo me: lui e tutti quelli come lui".

Il tutto nella New York di fine ottocento. Non è che tutto questo ci ricorda qualcosa tipo razzismo e omofobia?

Più avanti si decrive l'atteggiamento della polizia nei riguardi di omicidi come quelli del giovane Santorelli, e un dirigente delle forze dell'ordine afferma:

"Le forze dell’ordine si impegnano al massimo se la vittima è rispettabile e benestante, ma un ragazzo come questo, un immigrato dedito al meretricio… Mi vergogno ad ammettere che non abbiamo mai investigato in un caso simile. E l’atteggiamento di Flynn lo dimostra». Si portò di nuovo le mani ai fianchi. «Ma sono stanco. In questi sordidi quartieri mariti e mogli si uccidono fra loro, alcolizzati e tossicomani ammazzano gente perbene, le prostitute vengono massacrate e si suicidano a decine e tutto questo al massimo viene considerato uno spettacolo sinistro da chi lo osserva dal di fuori. È già abbastanza brutto così, ma che poi accada a un bambino e la reazione generale sia quella di Flynn… perdio, mi viene voglia di dichiarare guerra ai miei stessi uomini. Quest’anno abbiamo avuto già tre casi del genere, e la polizia non ha mosso un dito»."

Insomma a quanto pare la morte violenta di un giovane immigrato non era materia degna di indagini .

Mi pare che il quadro che viene dipinto nella prime battute del libro sia esaurientemente tracciato.