Martedì, 04 Novembre 2025

Gennaio 2020 - L'avversario

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16/01/2020 18:33 #42479 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic Gennaio 2020 - L'avversario

vanna ha scritto: Anche in Italia alcuni ex brigatisti rossi percepiscono reddito di cittadinanza come Etro che ha scontato la pena e la Saraceni che ha partecipato agguato D' Antona ma figlia di un noto magistrato che l' ha difesa sapientemente. Ho visto ciò a "Non è l'arena" con Giletti e si affrontava proprio questo problema.Chi si è macchiato di gravi delitti e in questo caso ha combattuto lo Stato e poi dallo Stato prende il sussidio

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Davvero un paradosso. Per coerenza avrebbero dovuto rinunciare al reddito di cittadinanza, no?

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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16/01/2020 19:20 #42480 da vanna
Risposta da vanna al topic Gennaio 2020 - L'avversario
Per logica sì. Ma il discorso è più complesso, un colpevole dopo aver scontato la pena e rinnegato il suo passato diventa un cittadino come un altro e se non trova lavoro ha diritto al sussidio , almeno così alcuni sostenevano., anche se razionalmente ciò è difficile da accettare soprattutto nel caso della Saraceni che ancora non ha finito lo sconto di pena, e per di più figlia di un noto magistrato di lunga carriera che avrebbe di che camparla.Il parlamento avrebbe dovuto fare un emendamento per escludere dal reddito chi si è macchiato di reati gravi contro lo Stato ma per il momento non è stato fatto nulla.
A me viene in mente anche l'art.27 della Costituzione che parla della riabilitazione della pena e può essere che non si possa cambiare niente, io non sono esperta in questo campo ma certo tali situazioni sono difficili da accettare per un cittadino che sempre si è comportato onestamente e magari fatica ad arrivare a fine mese.

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17/01/2020 01:06 #42491 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic Gennaio 2020 - L'avversario

aleinviaggio ha scritto: al momento ho letto circa 1/4 del libro, e mi sta piacendo molto. ci ritrovo lo stile e la capacità di catturare il lettore che avevo apprezzato in Limonov.

probabilmente è presto per esprimere giudizi, ma, riguardo i discorsi che portavate avanti nei vostri post circa la prospettiva di Carrère su Jean-Claude, mi sembra illuminante questo passaggio:

"vedendo in lui non un uomo che ha fatto qualcosa di agghiacciante, ma un uomo al quale è accaduto qualcosa di agghiacciante"


Ecco un'altra osservazione che mi ha lasciata perplessa... Esattamente cosa gli è accaduto? L'incontro con il demonio a cui allude il titolo? Carrère ci rimanda ad una visione religiosa della questione? Oppure fa riferimento al fatto che Romand sia stato vittima della sua follia? Romand non ha mai, in tutta la vicenda, avuto possibilità di scelta? È questo il punto? :dry:

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17/01/2020 10:57 #42495 da SARA1984
Risposta da SARA1984 al topic Gennaio 2020 - L'avversario

Anna96 ha scritto:

aleinviaggio ha scritto: al momento ho letto circa 1/4 del libro, e mi sta piacendo molto. ci ritrovo lo stile e la capacità di catturare il lettore che avevo apprezzato in Limonov.

probabilmente è presto per esprimere giudizi, ma, riguardo i discorsi che portavate avanti nei vostri post circa la prospettiva di Carrère su Jean-Claude, mi sembra illuminante questo passaggio:

"vedendo in lui non un uomo che ha fatto qualcosa di agghiacciante, ma un uomo al quale è accaduto qualcosa di agghiacciante"


Ecco un'altra osservazione che mi ha lasciata perplessa... Esattamente cosa gli è accaduto? L'incontro con il demonio a cui allude il titolo? Carrère ci rimanda ad una visione religiosa della questione? Oppure fa riferimento al fatto che Romand sia stato vittima della sua follia? Romand non ha mai, in tutta la vicenda, avuto possibilità di scelta? È questo il punto? :dry:


Secondo me e da quello che ho letto lui si è sempre trovato nella condizione di nascondere e poi mentire le proprie sensazioni fin da bambino ...non vi dimenticae che in casa sua vigeva la regola:
" non bisogna mentire ma le bugie bianche dette a fin di bene non contano"
è brutto dirlo ma più ci penso e più credo che la propria famiglia lo abbia forgiato in questa maniera .... ricordate il cane? ... l'unico a conoscere i suoi veri pensieri e anche lui scompare dietro una bugia....
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17/01/2020 20:33 #42505 da aleinviaggio
Risposta da aleinviaggio al topic Gennaio 2020 - L'avversario
nella frase che ho citato ci ho letto la compassione che si può riservare a uno schizofrenico, inconsapevole delle azioni della/a sua/e altra/e personalità. se fingi di essere un altro da te per così tanto tempo, il tuo io si frammenta, inizi a pensare che la finzione appartenga davvero a qualcun altro. e così Romand è allo stesso tempo carnefice e vittima di questa tragedia

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer
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18/01/2020 21:36 #42528 da AuLore79
Risposta da AuLore79 al topic Gennaio 2020 - L'avversario
Buonasera. Sono nuova del gruppo. Ho scelto di partecipare al libro del mese per ampliare i miei orizzonti.

Questo libro mi ha attratto subito: descrizione accattivante!
L'ho letto in 2 gg scarsi... mi ha letteralmente rapita!
Però.... però.... è stata una lettura strana! Innanzitutto, mi sembrava di leggere la trama di un film poliziesco ma di bassa qualità.

Stamattina, ho dovuto cercare la foto dei protagonisti, non riuscivo a pensare che potessero essere reali... era tutto troppo assurdo! Vi giuro, mi ha scosso, non riesco ancora a formulare un pensiero coerente...

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19/01/2020 14:10 #42536 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Gennaio 2020 - L'avversario
Finito anche io e mi ritrovo nei vostri commenti.
Riguardo la narrazione: concordo che scorre veloce, l'ho letto anche io in due giorni, e non perchè speravo di scoprire chissà che, ma proprio perchè si rimane stupiti sempre più man mano che scorrono le pagine e quindi non si riesce a metterlo giù. Ma ho anche io una critica come Anna, riguardo al modo in cui Carrere ha affronntato il tipo di narrazione: nè vera cronaca nè vera narrazione. Il fatto che abbia cambiare ogni tanto con un tono più giornalistico, elencando dati e date, porta probabilmente il lettore ad appassionarsi di più,senza però annoiarsi. Da forse più un tono di realtà rispetto a se avesse deciso di trattare tutto in forma di racconto. Tuttavia, lui stesso ha rifletturo sul taglio da dare alla narrazione, ha scelto di raccontare la storia e non solo riportarne la cronaca, ha scelto di assumere un punto di vista (si interroga infatti su dove porre il suo io). E qui anche a me è mancato qualcosa. Riesco a capire che non fosse l'obiettivo di Carrere l'analizzare in modo approfondito la questione, dal punto di vista psicologico, psichiatrico, umano, però mi chiedo alla fine quale fosse di fatto il suo obiettivo, visto che non era neanche il resoconto giornalistico. Come dice Anna, il fatto che non si è interessato molto ad approfondire parti della storia che butta là per dare completezza al quadro e il fatto che si approcci alla questione con ben poco senso critico, mi lascia un po' insoddisfatta. si capisce che lui non sta dalla parte di Ramond, che non ci prova neanche a tentare di giustificare quel che è successo, che non riuscirà mai a chiamarlo col nome di battesimo, e dimostra stupore a sentire i volontari che conntinua a credere a storie palesemente costruite. Però dice anche più volte come lui in tutta la storia sia da vedere come tra quelli che stanno dalla parte di Ramond e che abbiano interesse a capirlo. Sicuramente la frase in cui afferma che probabilmente Ramond non sta piu mentendo agli altri, ma che forse continua ad essere vittima delle bugie che racconta a sè stesso è quella più decisiva, ma sarebbe stata più soddisfacente se fosse stata frutto di un'analisi critica della storia.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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20/01/2020 17:31 #42548 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Gennaio 2020 - L'avversario
Terminato anch’io: una lettura sconvolgente e affascinante allo stesso tempo e una vicenda “così surreale” – scrive Anna96 – “che se non fosse stata una storia vera avrei pensato ad una pessima trama per un romanzo”.

Ebbene: questa frase, insieme alle considerazioni di chi ha avvertito la mancanza di un approccio più critico alla questione da parte dell’autore, mi ha fatto pensare ad una correlazione tra il libro di Carrère e il romanzo di James ( Il giro di vite ) letto in condivisione da alcuni di noi, il cui senso appare sfuggente e che molti hanno giudicato inconcludente.

Questo perché James ha scritto un’inquietante novella tutta condotta sul filo di un’ambiguità alimentata da un narratore tutt’altro che onnisciente e in cui è difficile (se non impossibile) distinguere tra accadimenti e allucinazioni, tra bene e male, tra vittime e colpevoli.

Ora mi chiedo: il punto di vista di quale "onnisciente" esperto avrebbe potuto assumere Carrère per soddisfare pienamente “la nostra anche morbosa curiosità di come l’animo di una persona umana possa spingere a tali livelli di atrocità” (VFolgore72) ?

Quello del giornalista? Del romanziere? Dell'avvocato? Del poliziotto? Dello psicologo/psichiatra? Io credo nessuno di questi. Perché neppure Jean-Claude Romand potrà mai spiegare il perché di quanto commesso e/o accadutogli. Quanto all’opinione personale, credo che l’autore abbia ben espresso i dubbi – e perché no, anche i sentimenti (dalla pietà all’indignazione) - che una storia simile può suscitare nell’animo della gente comune, prima che venga espressa una qualunque sentenza definitiva.

Si dice che spesso la realtà supera la finzione, e in questo senso la storia raccontata mi pare proprio esemplificativa. Lo stile garbato ed estremamente rispettoso (nei confronti non solo del soggetto trattato, ma anche dei lettori, cui vengono lasciati ampi margini per riflettere e trarre le proprie personali conclusioni) adottato da Carrère nel riportarla mi è sembrata così la scelta migliore per rendere l'orrore in qualche modo almeno approcciabile, se non digeribile.
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21/01/2020 11:14 #42550 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Gennaio 2020 - L'avversario
Lettura terminata e pure a fatica! Niente, non c'è stato verso, questo libro non mi ha presa per niente. L'unica cosa che mi ha spinta a continuare a leggere è la storia vera che racchiude. Ho trovato la scrittura piatta e non sono riuscita a empatizzare con nessun personaggio. Più di ogni cosa mi ha dato fastidio l'esigenza di scrivere un libro su un elemento del genere. Cosa se ne può ottenere? Sono d'accordo con la giornalista che sul finale dice: “Chissà com’è contento che tu scriva un libro su di lui. Non ha sognato altro per tutta la vita. In fondo ha fatto bene a uccidere l’intera famiglia, finalmente tutti i suoi desideri si realizzano. La gente parla di lui, appare in televisione, uscirà la sua biografia e per la pratica di canonizzazione è già sulla buona strada. È quel che si dice venirne fuori alla grande. Percorso netto. Tanto di cappello”
Ecco, non poteva esprimere meglio quello che ho provato durane tutta la lettura. E ancora peggio, provo repulsione per per il modo in cui pratica la fede, non che un peccatore non possa trovare pace nella preghiera ma Jean-Claude lo fa con una sicurezza e una certa ostentazione che mi fa credere tutt'altro riguardo al suo pentimento. Esattamente come dice il libro, sta interpretando un nuovo personaggio.
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25/01/2020 10:00 #42590 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Gennaio 2020 - L'avversario

Bibi ha scritto: Lettura terminata e pure a fatica! Niente, non c'è stato verso, questo libro non mi ha presa per niente. L'unica cosa che mi ha spinta a continuare a leggere è la storia vera che racchiude. Ho trovato la scrittura piatta e non sono riuscita a empatizzare con nessun personaggio. Più di ogni cosa mi ha dato fastidio l'esigenza di scrivere un libro su un elemento del genere. Cosa se ne può ottenere? Sono d'accordo con la giornalista che sul finale dice: “Chissà com’è contento che tu scriva un libro su di lui. Non ha sognato altro per tutta la vita. In fondo ha fatto bene a uccidere l’intera famiglia, finalmente tutti i suoi desideri si realizzano. La gente parla di lui, appare in televisione, uscirà la sua biografia e per la pratica di canonizzazione è già sulla buona strada. È quel che si dice venirne fuori alla grande. Percorso netto. Tanto di cappello”
Ecco, non poteva esprimere meglio quello che ho provato durane tutta la lettura. E ancora peggio, provo repulsione per per il modo in cui pratica la fede, non che un peccatore non possa trovare pace nella preghiera ma Jean-Claude lo fa con una sicurezza e una certa ostentazione che mi fa credere tutt'altro riguardo al suo pentimento. Esattamente come dice il libro, sta interpretando un nuovo personaggio.


Be si, dal momento che il libro non offre approfondimento psicologici o non ci fa capire quel che hanno provato famigliari e amici o non approfondisce aspetti legali o altro, hai ragione nel dire, come dice anche la giornalista nel libro, che è un'opera che alla fine si ritrova ad avere come unico fine il fare pubblicità a una persona simile :-(. Posso dire che grazie a questo libro conosco una caso di cui non ero a conoscenza, ma sinceramente tale conoscenza non mi ha portato alcun arricchimento essendo la storia trattata come puro fatto di cronaca.
Nell'articolo che avevate postato all'inizio viene detto che Carrere è spinto a scrivere queste storie perchè sono cose che potrebbero accadere a ciascuno di noi, in determinate circostanze:
"dall’altro il dubbio che, a determinate condizioni, chiunque potrebbe trovarsi nella sua situazione, costruendo una rete di bugie, una dopo l’altra, e poi, nel momento in cui tutto inizia a sgretolarsi, scegliendo di cancellare il mondo intorno a sé – ammazzando tutti – invece di accettare la verità."

Non so se questo potrebbe essere un messaggio che Carrere vuole trasmettere andando oltre il mero fatto di cronaca...sinceramente mi sembra un po' forzato, dal momento che il caso in sè è fortunatamente molto estremo.
A parte il libro in sè, penso sia però stato un buon libro del mese, perchè ad esempio non mi ero mai soffermata a pensare a come possano campare gli assassini dopo aver scontato la loro pena, e il fatto che continuino ad essere mantenuti dalle tasse pagate da cittadini che si vedono togliere dallo stato una buona parte dello stipendio dovuto per aver fatto un lavoro che contribuisce in un modo o nell altro al benessere della società, mi lascia molto interdetta.

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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