Roberta, posso capirti per quando riguarda il fatto di essere abituata a rispettare il dolore degli altri in silenzio. Anch’io sono cresciuta con questo ideale. Mi è stato insegnato che, se non so cosa si prova per quanto riguarda un determinato dolore, meglio restare ad ascoltare in silenzio, perché vale più di mille parole.
Ho letto la storia di questa famiglia con religioso silenzio. Sono stata abituata a rispettare il dolore degli altri e di conseguenza mai potrei dire che questo libro è stata una lettura inutile, anche perché da bambina anch'io ho avuto una mamma dipendente da un farmaco a causa della depressione e degli attacchi di panico e comprendo il senso di terrore e inutilità che un figlio ha durante gli episodi di panico di un genitore.
Posso concordare sul tuo pensiero di vita e sulla vecchiaia.Credo che, arrivare alla vecchiaia, sia una delle conquiste più belle che ci sia. Il più bel regalo che la vita ti posso fare. Diciamo che questo mio pensiero è dato indipendentemente dalla mia fede, anche perché non mi va di basare i miei pensieri tramite la mia fede.
Non è semplice esprimere la mia opinione sulla vecchiaia, sul suicidio e su questi temi così delicati. Credo nella vita, credo che la vecchiaia sia una conquista meravigliosa, mi piace immaginarmi vecchia, con un secolo sulle spalle a contemplare tutto quello che la vita mi ha dato. Ma se la vita decidesse di non darmi niente come faccio a chiudere gli occhi e a immaginarmi ancora in quel modo? Allora vacillo un attimo e dubito di tutto ma come sempre in questi casi a salvarmi è la fede.
Per quanto riguarda il suicidio mi ricollego al pezzo che ho scritto prima, e aggiungo che la vita è uno dei doni più belli che ci possano essere. E penso anche che, ci sono mille ragioni per cui non ricorrere al suicidio, e che secondo me, tutto prima o poi si aggiusta. E anche qui, ribadisco che questi miei pensieri non sono ricollegati alla mia fede. Questi sono pensieri che mi faccio indipendentemente dal mio credo. Ma comunque, rispetto ogni tuo pensiero, ci mancherebbe.
Stesso discorso per il suicidio. Credo nella vita e credo che il suicidio sia un peccato grave a cui non voglio nemmeno pensare, però mi sono fermata e mi sono immaginata dall’altra parte. Quanto coraggio ci vuole per scegliere di morire? A cosa pensa un suicida l’attimo dopo che si taglia le vene? Vorrebbe rimediare? È felice di morire? Si è pentito di morire? Quanto è facile parlare quando ci troviamo dalla parte di quelli che grazie a Dio non hanno mai avuto modo di pensarci al suicidio? È una cosa talmente delicata e personale che non mi va di sparare sentenze, ma nel mio piccolo prego che tutti quelli a cui si è accesa questa lampadina possano trovare la fede e il coraggio di continuare a vivere. Perché ci vuole un coraggio assurdo anche a scegliere di vivere tutti i giorni.
Apprezzo le tue riflessioni che hai fatto fin'ora. Soprattutto questa. Perché hai ragione, ci vuole coraggio ad avere un pensiero diverso dalla "massa". Diciamo che il discorso che hai fatto sull'aborto però non lo condivido. Ma questa non è la sede giusta per discutere su queste cose. Però ci tengo a dire che apprezzo la tua opinione e la rispetto in pieno. Perché sono dell'idea che nella propria vita non incontrerai mai persone con le tue stesse idee, e quindi bisogna apprezzare e rispettare ogni singola idea diversa dalla tua, indipendentemente se ti piaccia o no. Perché nella base di tutto ci dev'essere il rispetto. E io rispetto a pieno la tua idea, anche se è diversa dalla mia. E secondo me dev'essere così il mondo. Rispetto reciproco a prescindere dalle proprie idee e apprezzarle, indipendentemente se ti piacciono o meno.
In corrispondenza del suicidio ho riflettuto in minima parte anche sull’aborto, fermo restando che si tratta anche in questo casi di scelte personali, mi sono chiesta perché i batteri su Marte vengono considerati vita e un feto di 4/5 settimane no? Perché l’aborto non è riconducibile a un omicidio?
Sono riflessioni mie, non entro nel merito di nessuno, e anzi non ero nemmeno convinta di scriverlo perché oggi è difficile discutere di cose così delicate senza scatenare lotte tra fazioni, spero che non sia questo il caso.
E' vero. Io amo la Sicilia, vorrei tanto venirci. E questa cosa di dar un nome a ogni dinastia non la sapevo. Ho apprezzato questa nuova curiosità, e devo dire che alla fine nasce anche una cosa diverdente da condividere(magari ci può scappare qualche risata
)
Del libro posso ancora dire che ho ritrovato moltissima sicilianità e questo non può farmi che piacere. Un particolare che voglio condividere con voi sono gli ‘nciuri. Io ad esempio sono ‘a figghia nica di Scintilla in quanto mio padre da giovane durante un’impennata con la vespa si è fatto non so quanti metri con la ruota dietro che faceva scintille con l’asfalto.
Si, io sono davvero soddisfatta di questa lettura. L'ho apprezzata moltissimo, grazie di averla proposta.
Sono contenta che molto di voi sono rimasti abbastanza soddisfatti della lettura.
Tranquilla!!Almeno a me non hai mancato di rispetto. Anzi, a me a davvero piacere parlare con persone che la pensano diversamente da te. Anche per scambiarsi punti di vista differenti. È molto bella come cosa. Io vorrei dirti che, con questa risposta, io non ti abbia mancato di rispetto. Ma volevo condividere con te, con voi, un mio pensiero. Spero che venga apprezzato, e nel caso qualcuno si sentisse offesso con questa mia risposta, chiedo in anticipo scusa.
Spero il mio commento non manchi di rispetto a nessuno, sono solo le mie personalissime opinioni.