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Ottobre 2023 - La nausea

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07/10/2023 12:31 #64362 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Ottobre 2023 - La nausea
Sono circa un terzo e le ultime pagine sono volate, si viene immersi in una domenica e ci si sente subito avvolti dall'atmosfera della calma mattutina, con i parchi vuoti, tutto silenzioso, e poi piano piano inizia a esserci la gente, ad aprire i negozi, a incontrarsi per un aperitivo e poi per andare al cinema. L'ho trovata una descrizione veramente molto bella, con belle immagini, e si percepisce la città portuale (che dovrebbe essere Le Havre).

In realtà una volta superato lo scoglio delle prime pagine, trovo la narrazione molto coinvolgente; mi è piaciuto ad esempio anche quando incontra la sua domestica in lacrime, ci mette un po'a riconoscerla, si sente in dovere di farle capire che può farle da sostegno, ma senza esser troppo esplicito, e poi però cambia idea, perchè pensa che in realtà tra i due è lei quella a essere fortunata, perchè è lei che prova emozioni così forti da farla sentire viva, mentre lui è "calmo da tre anni", e come dargli torto. Mi è piaciuto come ha descritto la scena e come ci sia stata un'evoluzione della sua percezione.

Interessante anche la figura dell'Autodidatta, che si istruisce in ordine alfabetico e che ha una curiosità sconfinata, secondo me nonostante le critiche Satre lo ammira e invidia.

Una frase che anche ho segnato é invece proprio all'inizio, quando riflette sulla natura di scrivere un diario:
"Credo sia questo il pericolo, quando si tiene un diario: si esagera tutto, si sta in agguato, si forza continuamente la realtà.
Ne avevamo parlato qualche settimana fa leggendo "Dove sei,mondo bello?" di Sally Rooney, perchè anche là viene analizzato questo concetto, ovvero che anche solo il fatto che decidi di scrivere un diario, cambia la percezione che hai della realtà, perchè mentre la vivi pensi a se stai vivendo cose abbastanza interessanti da metterle nel diario, e quando poi le scrivi inevitabilmente dai a eventi passati la percezione che ne hai nel presente.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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07/10/2023 20:34 - 07/10/2023 21:23 #64363 da michael.h04
Risposta da michael.h04 al topic Ottobre 2023 - La nausea

il fatto che decidi di scrivere un diario, cambia la percezione che hai della realtà, perchè mentre la vivi pensi a se stai vivendo cose abbastanza interessanti da metterle nel diario, e quando poi le scrivi inevitabilmente dai a eventi passati la percezione che ne hai nel presente.

Sono d'accordo! Questa dicotomia, se così può essere definita, tra la vita e il racconto è molto interessante ed emerge diverse volte (per non occupare troppo spazio ho riportato nella sezione "Spoiler" qualche passaggio inerente a questo, ma nessuno contiene spoiler).

Al momento, comunque, ho superato la metà del romanzo e mi sta piacendo.
Ho trovato molto interessante, oltre al flusso di pensieri di Antoine, la descrizione della nausea stessa, che si nasconde anche nelle cose ("Oggi è intollerabile. Un sole freddo imbianca la polvere dei vetri. Cielo pallido, velato di bianco. I rigagnoli erano gelati, stamane. Sto facendo la mia pesante digestione accanto al calorifero, so già che la giornata è perduta. Non concluderò nulla di buono, salvo, forse, a notte fatta. È per via del sole; indora vagamente sudice brume biancastre, sospese nell‘aria sopra il cantiere, cola nella mia stanza, biondissimo, pallidissimo, e distende sul mio tavolo quattro riflessi sbiaditi e falsi."). 
Per curiosità ho voluto approfondire questo aspetto e ieri ho visto su YouTube una conferenza molto bella di Massimo Recalcati, che potrebbe offrirci secondo me tanti spunti di riflessione. Per chi fosse interessato e avesse tempo può vederla qui: 


Attenzione: Spoiler!

 

"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso." (Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)
Ultima Modifica 07/10/2023 21:23 da michael.h04.
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12/10/2023 12:38 #64394 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Ottobre 2023 - La nausea
anche io, dopo le prime pagine, trovo la narrazione coinvolgente.
anzi, direi che vi è un ritmo tutto particolare nella narrazione del malessere che non è per nulla noioso e mi porta a divorare il romanzo, pagina dopo pagina.
in questo senso mi ricorda Svevo, in particolare nelle pagine di Senilità e nella descrizione del malessere/gelosia di Emilio Brentani 
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12/10/2023 18:51 #64396 da vanna
Risposta da vanna al topic Re:Ottobre 2023 - La nausea
Finito da poco per me è stata una rilettura dopo quasi 50 anni. Ricordo che all ' epoca, durante gli studi universitari, mi piacque così tanto che lo rilessi più volte ed in pochissimo tempo, certo fresca di studi filosofici mi sembrò una rivelazione ed una conferma delle teorie dell' Esistenzialismo.
Di Sartre ricordo di aver letto altre opere così come alcuni testi teatrali e qualche libro di Simone de Beauvoir,sua compagna con cui aveva un rapporto affettivo libero ma soprattutto filosofico.In verità le conoscenze si sono sbiadite e diventate fumose tanto che all' inizio della rilettura mi sembrava tutto sconosciuto,poi pian piano quando è sopraggiunta" la nausea" ho rivissuto,anche se in maniera più pacata,quell' entusiasmo giovanile e qualche nozione scolorita che mi veniva in mente.
L' ho riletto proprio volentieri , nonostante sia una riflessione filosofica ma esposta con un racconto ricco di suspence, quasi fosse un poliziesco.Non pesano le frequenti allucinazioni di Roquentin espresse in un flusso di coscienza sui generis anzi attirano il lettore che si ritrova nella coscienza del protagonista anche durante i suoi attacchi di delirio.
Facile percepire la condizione dell' uomo solitaria ed angosciosa per cui viene da chiedersi: se l' uomo è solo che senso ha l' esistenza con il vuoto,il terribile vuoto che ci circonda?Siamo di fronte ad un pessimismo senza scampo? Forse no, la fine del racconto lascia intravedere qualcosa di positivo!


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14/10/2023 10:36 #64404 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Ottobre 2023 - La nausea
Mi manca poco per terminare la lettura, dove ho alternano momenti in cui il flusso di coscienza mi catturava completamente immergendomi nelle atmosfere della cittá, del bar, di tutto quel che il protagonista osserva e a cui si rapporta, a momenti in cui leggevo senza capire niente, ad esempio nelle sue riflessioni su Rollebon in cui mi son proprio persa, oppure le parti sull'esistenzialismo, alcune bellissime, molto maliconiche, ma altre veramente molto astratte. Penso sarebbe un libro molto interessante da studiare, nel senso con qualcuno che te lo spiega e soffermandosi su alcuni passi. Recupererò infatti il video di Recalcati (grazie michxk4!) per approfondire!
Verso metà si capisce che la nausea è data sì da un disagio esistenziale, ma soprattutto dalla perdita di sicurezze data dalla fine di una relazione, e questo si percepisce soprattutto nella parte finale

Attenzione: Spoiler!


Ecco, questa nausea é forse anche un po'una sensazione di impotente attesa. Nella seconda parte Satre riporta vere e proprie definizioni della nausea, fa un'autoanalisi di cosa prova, e sicuramente il sentimento principale con cui l'accumuna é l'indifferenza, e lo capisco benissimo. Peggio di essere arrabbiati e scontenti vi è il sentimento di indifferenza che fa sì che ogni giornata sia uguale, che non si provi alcun stimolo a far niente, alcun interesse. È decisamente peggio di provare sentimenti negativi, che quanto meno ti fanno sentire vivo. Oltre a ciò, io ci vedo però anche questo sentimento di attesa, come se lui vivesse ogni giorno così, aspettando che succeda qualcosa che non è in grado di far accadere e l'incontro con Annie gli fa sperare che finalmente questa attesa sia finita.

Un aspetto che ritorna ogni tanto e che mi è molto piaciuto è il suo rapporto con la musica, mi sembra che la musica sia l'unica cosa in grado si smuovergli delle emozioni, a farlo sentire vivo.

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14/10/2023 23:34 - 14/10/2023 23:39 #64406 da michael.h04
Risposta da michael.h04 al topic Ottobre 2023 - La nausea

bibbagood post=64404 userid=1044Mi manca poco per terminare la lettura, dove ho alternano momenti in cui il flusso di coscienza mi catturava completamente immergendomi nelle atmosfere della cittá, del bar, di tutto quel che il protagonista osserva e a cui si rapporta, a momenti in cui leggevo senza capire niente, ad esempio nelle sue riflessioni su Rollebon in cui mi son proprio persa, oppure le parti sull'esistenzialismo, alcune bellissime, molto maliconiche, ma altre veramente molto astratte. Penso sarebbe un libro molto interessante da studiare, nel senso con qualcuno che te lo spiega e soffermandosi su alcuni passi. Recupererò infatti il video di Recalcati (grazie michxk4!) per approfondire!Verso metà si capisce che la nausea è data sì da un disagio esistenziale, ma soprattutto dalla perdita di sicurezze data dalla fine di una relazione, e questo si percepisce soprattutto nella parte finale

Attenzione: Spoiler!
Ecco, questa nausea é forse anche un po'una sensazione di impotente attesa. Nella seconda parte Satre riporta vere e proprie definizioni della nausea, fa un'autoanalisi di cosa prova, e sicuramente il sentimento principale con cui l'accumuna é l'indifferenza, e lo capisco benissimo. Peggio di essere arrabbiati e scontenti vi è il sentimento di indifferenza che fa sì che ogni giornata sia uguale, che non si provi alcun stimolo a far niente, alcun interesse. È decisamente peggio di provare sentimenti negativi, che quanto meno ti fanno sentire vivo. Oltre a ciò, io ci vedo però anche questo sentimento di attesa, come se lui vivesse ogni giorno così, aspettando che succeda qualcosa che non è in grado di far accadere e l'incontro con Annie gli fa sperare che finalmente questa attesa sia finita.Un aspetto che ritorna ogni tanto e che mi è molto piaciuto è il suo rapporto con la musica, mi sembra che la musica sia l'unica cosa in grado si smuovergli delle emozioni, a farlo sentire vivo.

Condivido tutte le tue impressioni, soprattutto la difficoltà di comprendere alcune parti. A proposito di malinconia, tra l'altro, ho scoperto da poco che il titolo originario dell'opera era proprio "Melancholia", in onore all'incisione che ho allegato di Albrecht Dürer (Melancholia I). Il protagonista dell'opera sembra proprio Antoine effettivamente

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Ultima Modifica 14/10/2023 23:39 da michael.h04.

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15/10/2023 11:45 #64407 da guybrush
Risposta da guybrush al topic Ottobre 2023 - La nausea
Il video di Recalcati, è stato illuminate nel chiarirmi alcuni punti. L'ho visto due volte, e non ho capito molte cose. Mi mancano i termini e la conoscenza per comprenderlo del tutto. Ho impressione che ai filosofi piace giocare con le parole.

Sto leggendo il libro di Sartre. Sto alternando la lettura con quello di Frazen del mese precedente. Mi sembra di vedere la famiglia Lambert sul lungomare di Bouville, ed Antoine sulla stessa crociera di Enid e Alfred ad ascoltare i rumori provenienti dalle viscere della nave. Nello stesso modo di come osservava la superficie del mare sul lungomare di Bouville intuendo quello che si trova sotto.

Recalcati parla di un processo di rimozione collettiva degli abitanti di Bouville. Facendo una forzatura: mi piace pensare che i progettisti della nave da crociera cercando silenziare i rumori dei motori per non disturbare il sonno dei viaggiatori abbiano (inconsapevolmente) usato il meccanismo della rimozione. "Restava quel tremito da due hertz, quasi inafferrabile, residuo e promemoria irriducibile di un silenzio imposto a qualcosa di potente." Un pò come gli abitanti di Bouville che cercano di silenziare la consapevolezza dell'esistente attraverso la ripetizione ossessiva della routine. Quella Cosa potente alla fine emerge, anche se solo per Antoine. Non so perché il mio cervello faccia certe associazione
 
La Nausea ha fatto riemergere dalla mia memoria un vecchissimo ricordo.  Da adolescente ho visto in televisione un film con Totò che fuggendo dall'inferno dantesco, capitava nel locale degli esistenzialisti. Lì incontra Miss Angoscia, e lui si presenta come Signor Nausea. Dopo le presentazioni propone alla signorina Angoscia di prendere una boccata d'aria al cimitero. Il film è Totò all'inferno. L'assurdità del dialogo è rimasta sepolto nella mia meroria fino a qualche settimana fa.


 
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15/10/2023 16:13 #64408 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Ottobre 2023 - La nausea

guybrush post=64407 userid=7675
 
La Nausea ha fatto riemergere dalla mia memoria un vecchissimo ricordo.  Da adolescente ho visto in televisione un film con Totò che fuggendo dall'inferno dantesco, capitava nel locale degli esistenzialisti. Lì incontra Miss Angoscia, e lui si presenta come Signor Nausea. Dopo le presentazioni propone alla signorina Angoscia di prendere una boccata d'aria al cimitero. Il film è Totò all'inferno. L'assurdità del dialogo è rimasta sepolto nella mia meroria fino a qualche settimana fa.


 

visto anche io

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15/10/2023 23:22 - 15/10/2023 23:25 #64411 da michael.h04
Risposta da michael.h04 al topic Ottobre 2023 - La nausea
Comunque è molto interessante la questione del linguaggio e dei suoi limiti ("Si, davvero, pensavo che «l‘Odio» esistesse, e che venisse a posarsi sulle persone e ad elevarle al di sopra di loro stesse. Naturalmente non ci son che io, io che odio, io che amo. E allora questo io è sempre la stessa cosa, una pasta che s‘allunga, s‘allunga... e si rassomiglia talmente che ci si domanda come la gente abbia avuto l‘idea d‘inventare nomi, fare distinzioni.")

"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso." (Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)
Ultima Modifica 15/10/2023 23:25 da michael.h04.

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19/10/2023 15:55 #64430 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Ottobre 2023 - La nausea
ho quasi finito il romanzo.
mi sembra di poter dire che il malessere del protagonista, la nausea, riguarda due piani:
- il rapporto con gli altri, i quali sono percepiti come ostili;
- il rapporto con il mondo materiale, che è incolore e vago.
Dunque, la nausea è innanzitutto l'impossibilità di trovare una conciliazione con quanto ci circonda: è crisi dell'io-uomo, a partire da ciò che lo caratterizza rispetto agli altri animali e cioè la parola.

Mi sembra ci siano grandi similitudini tra il malessere e la crisi di identità vissuti dall'uomo all'inizio del Novecento e quelli che stiamo vivendo oggi.

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