Lunedì, 03 Novembre 2025

Luglio 2024 - Maus

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06/07/2024 22:59 #67628 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Luglio 2024 - Maus

zia Betty:

Ho letto, peraltro, che ci sono state molte critiche sulla scelta di rappresentare gli ebrei come topi, visto che era un paragone della propaganda nazista. Secondo me l'autore lo ha fatto proprio per questo, lo confermerebbe anche la citazione di Hitler in epigrafe. 

Anche secondo me non è per nulla casuale, ha voluto mandare un segnale.. non capisco le critiche.. 

Io ho finito ma si interrompe un po' per aria, so che ci sono due volumi, leggiamo anche il secondo? Nella vostra edizione ci sono entrambi?  

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07/07/2024 06:29 #67629 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Luglio 2024 - Maus
Nella mia edizione ci sono entrambi, parte I e II... io leggo anche il secondo 

"Che te ne fai di tutti quei libri?"
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07/07/2024 11:29 #67632 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Luglio 2024 - Maus
Anche nella mia edizione ci sono entrambi i volumi e ho già iniziato il secondo!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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07/07/2024 18:12 #67636 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Luglio 2024 - Maus
Nel primo capitolo della seconda parte ho fatto ancora più caso a un aspetto secondo me centrale della prima parte. Nella prima parte si nota come per Anja e in generale per la famiglia la cosa più difficile di tutte all'inizio è stata il dover prendere in considerazione l'idea di sgretolare  la famiglia, che i vari fratelli, zii, nonni, ecc si disperdessero, era la paura principale e il fatto che dividersi voleva dire cercare una possibilità per salvarsi non bastava come motivazione. Penso che per le famiglie ebree questo tenere unita la famiglia é un qualcosa di particolare, che noi non possiamo capire non essendoci nella nostra cultura, ma già mi aveva colpito ad esempio in Unorthodox, dove si sta sempre tutti insieme.
Nel primo capitolo della seconda parte
Attenzione: Spoiler!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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09/07/2024 19:46 #67677 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Luglio 2024 - Maus
Come procede la lettura? Chi si è unito nel frattempo ?

Nel capitolo 2 della seconda parte ho trovato un altro aspetto interessante
Attenzione: Spoiler!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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09/07/2024 20:30 #67678 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Luglio 2024 - Maus
Ho terminato oggi, a proposito delle maschere mi ha colpito molto quella degli americani 
Attenzione: Spoiler!


Per rispondere a Bea 
Attenzione: Spoiler!

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10/07/2024 17:58 #67685 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Luglio 2024 - Maus

Bibi post=67678 userid=1269
Per rispondere a Bea 

Attenzione: Spoiler!

Sì, è più o meno quello che intendevo anche io quando l'ho interpretato come un sentirsi assegnato un ruolo, però tu lo hai espresso molto meglio

Un'altra riflessione che mi è piaciuta molto del secondo capitolo della seconda parte è di quando sta dallo psicologo. Non lo metto sotto spoiler perchè è una riflessione generale, ovvero la tendenza a definire eroi chi è sopravvissuto o definire l'eccezionale l'essere sopravvissuti a eventi come questi; in questo modo non ci rende conto che si implicita che invece chi non è sopravvissuto è stato più debole, non è riuscito in questa impresa. È un discorso che vedo spesso essere affrontato anche oggi per quanto riguarda le malattie, in cui spesso si definiscono guerrieri chi combatte contro una malattia e si sottolinea di qua e di là la forza delle persone che sono riuscite a sconfiggere tipo il cancro o malattie molto invalidanti. Come se invece chi non riesce a reagire e viene sopraffatto dalla malattia fosse un debole. La discussione con lo psicologo l'ho trovata a questo proposito molto ben riuscita, oltre anche alla frase che aggiunge riguardo a come l'essere riusciti a sopravvivere non dice niente su quanto quella persona abbia "meritato" di sopravvivere rispetto a tante altre persone, o per meglio dire di quanto l'essere sopravvissuto non l'ha reso nè una persona migliore nè era tra le persone che in una situazione simile avrebbero decisamente meritato di sopravvivere (premettendo che ovviamente tutti hanno diritto a sopravvivere, sto cercando di tradurre a braccio la vignette, avete capito cosa voglio dire su xD)

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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12/07/2024 11:28 #67703 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Luglio 2024 - Maus
Leggendo ciò che hai scritto, Bea, e la discussione con lo psicologo mi è venuto in mente Primo Levi, che era invece convinto che i sopravvissuti fossero gli individui peggiori: per sopravvivere ad Auschwitz secondo lui bisognava essere egoisti, privi di scrupoli e di coscienza. Dietro questo pensiero c'è evidentemente il senso di colpa del sopravvissuto, che ha colpito molti ma non tutti i sopravvissuti - ad esempio non mi pare sia il caso di Anja e Wladek, nonostante il lager sia ovviamente un grosso fardello, insostenibile.

Ho appena concluso la lettura e le ultime parole del libro, pronunciate da Wladek e apparentemente "niente di che", mi hanno colpita e commossa. 
Ho trovato Artie fastidioso: spesso sgarbato e poco paziente con il padre, sembra non gli interessi nulla di lui ma solamente della sua esperienza nel lager per farci il fumetto. Certo non dev'essere stato un rapporto facile, considerando anche il carattere di Wladek, eppure mi ha disturbato diverse volte il modo di fare del figlio. Se anche questo rispecchi la realtà non è dato saperlo. 
Quello che emerge più di tutto è l'amore tra Anja e Wladek, commovente nella sua tenacia. 
Sarebbe stato bello se l'autore avesse avuto a disposizione i diari della madre per raccontarci anche la sua storia e il suo rapporto con lei. 
Per me è stata una lettura interessante e "nuova", sono molto contenta di averla proposta. 
 

"Che te ne fai di tutti quei libri?"
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14/07/2024 11:08 #67719 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Luglio 2024 - Maus

ziaBetty post=67703 userid=96Leggendo ciò che hai scritto, Bea, e la discussione con lo psicologo mi è venuto in mente Primo Levi, che era invece convinto che i sopravvissuti fossero gli individui peggiori: per sopravvivere ad Auschwitz secondo lui bisognava essere egoisti, privi di scrupoli e di coscienza. Dietro questo pensiero c'è evidentemente il senso di colpa del sopravvissuto, che ha colpito molti ma non tutti i sopravvissuti - ad esempio non mi pare sia il caso di Anja e Wladek, nonostante il lager sia ovviamente un grosso fardello, insostenibile.

 

Sì, ho cercato di essere più soft nel mio commento ma è quello che dice anche lo psicologo, riguardo al fatto che la maggior parte delle persone che sopravvivono son quelle che lo meritano di meno. Mi ha colpito infatti anche che dica che visto che la storia la racconta solo chi è sopravvissuto, sarebbe più giusto non raccontare niente, visto che in effetti anche qua vediamo un sopravvissuto, Wladek, che però era particolarmente forte fisicamente, sveglio intellettivamente, ambizioso di carattere, e quindi ci sembra quasi una storia inventate se si seguono tutti gli step di quello che ha vissuto, e non conosciamo invece come si son sentiti coloro che questa forza di volontà per un motivo o per l'altro non ce l'hanno avuta, o che magari si sono sacrificati per far vivere qualcun altro, o che magari erano altrettanto forti e determinati ma hanno avuto sfortuna dove Wladek invece ha avuto fortuna (lo psicologo sottolinea infatti come i sopravvissuti son tali principalmente in base al caso). Certo, è giusto, come avevamo detto anche ad aprile con Arendt, che la memoria sopravviva e che quindi i sopravvissuti raccontino, però è in effetti sempre un po'la questione che la storia viene scritta dai vincitori e si sa sempre e solo la loro prospettiva, la loro storia.

Riguardo ad Art invece no, non ho provato questo fastidio che hai provato te, mi sembra piuttosto provato da tutta la storia e da come possa venire strumentalizzata. Secondo me non è semplice esser vissuto con un padre sopravvissuto all'olocausto, che tira fuori la storia anche quando vuole sfruttarla a suo vantaggio per far pena ai commessi di un supermercato e avere i soldi indietro. Si cresce probabilmente sentendosi sempre in difetto, perché quel che si vivrà di brutto e difficile non potrà mai essere comparato a quel che ha vissuto il genitore, e il mondo intero si aspetta anche tu hai un continuo senso di orgoglio verso tuo padre e per quello che rappresenta. Non lo so, mi immagino che possa essere una situazione non così semplice, e Art mi è comunque sembrato genuinamente interessato a a sapere di più della storia dei genitori.

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14/07/2024 18:47 - 14/07/2024 18:50 #67724 da laurabol
Risposta da laurabol al topic Luglio 2024 - Maus
Ciao!  Ho completato la lettura e leggendo i vostri commenti, condivido molti vostri punti di vista :)

Anche io all´inizio ho avuto un momento di adattamento al modo di parlare del padre: ho iniziato a leggerlo in italiano e pensando ci fosse un errore di interpretazione/traduzione, ho cambiato all´inglese. Qui mi sono resa conto che era proprio il modo di parlare di Vladek. 

È la prima volta che leggo un libro sull´olocausto a fumetti, e devo dire che, nonostante questo, le scene sono dettagliate e ricche di particolari che non mi sarei aspettata in un fumetto. Per questo, ammiro il lavoro di Spiegelman: è riuscito a rappresentare graficamente questa parte di storia dell´umanità in modo scorrevole e allo stesso tempo completo di dettagli (città, stati d´animo, avvenimenti personali e storici). Talvolta forse anche troppo (?!), ogni tanto mi perdevo nel ricordare chi fosse chi (tra cugini, zii etc.). Ma questo d´altronde evidenzia la caratteristica di cui parlavate, ovvero il valore della famiglia e la loro tendenza nel voler stare uniti. 

Da subito anche a me ha colpito il tratto comportamentale di Vladek, tipico di chi ha sperimentato periodi di povertà assoluta. La sua continua insistenza nel risparmio e nel lavoro fai da te, mette in risalto la sua inclinazione a dovercela fare da solo a tutti i costi. Aspetto caratteriale che fa perdere la pazienza ad Art, non avendo vissuto in prima persona la guerra. Un altro aspetto che mi ha incuriosito, è la determinazione di Vladek nello stare in forma, o per lo meno attenuare i sintomi legati ai problemi della salute. Forse anche questo è una conseguenza nell´aver sofferto fisicamente durante quegli anni, che lo ha portato a prendersi cura consapevolmente del proprio corpo. 

Il legame tra padre e figlio è molto particolare e capisco entrambi i punti di vista. Il padre, come ho scritto prima, cerca di far capire al figlio l´importanza del risparmio e del lavoro ´fai da te´. Mentre Art, non avendo sperimentato situazioni estreme come la guerra, non riesce a capire fino in fondo questo atteggiamento quasi maniacale da parte del padre, che lo porta addirittura a un rifiuto totale portandolo a comportarsi in modo opposto. Non ci sono dettagli sulla sua infanzia, però presumo che non sia stato semplice adattarsi alle insistenze e pretese del padre, facendo sentire Art incapace. Qui si ricollega anche l´aspetto psicologico del sentirsi inferiori, inadatti nel comprendere, come dei bambini (interessante rappresentazione tra l´altro). Inoltre, non so se nel suo modo di approcciarsi al padre ci si siano state influenze legate alla morte della madre (forse Art si sentiva più legato a lei che al padre?), evento drammatico che forse ha incrinato il rapporto con il padre. Su questo aspetto non si sofferma, a parte quando espone il suo continuo desiderio di voler leggere i diari della madre. Probabilmente il fatto stesso di voler scrivere il fumetto sulla guerra, è la volontà inconscia di Art di capire e avvicinarsi al padre.
Infine la pressione che il padre trasmette ad Art nel fargli vista, fa riemergere la tendenza a voler vicine le persone care in momenti di debolezza e solitudine (anche se questo è tipico in generale delle persone anziane). Art, al contrario, non ne capisce il motivo dal momento che, probabilmente, non ha mai sperimentato fino in fondo il valore stesso della famiglia (il fratello non l´ha mai conosciuto e la madre è morta quando era ancora bambino).

Interessante anche il modo con cui i personaggi stessi vengono rappresentati (topi, maiali, gatti, etc.), mettendo in risalto le interazioni e il modo con cui si sentivano nei confronti degli altri. 
 
Ultima Modifica 14/07/2024 18:50 da laurabol.

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