Buongiorno a tutti!
Inizio questo mio commento facendo ammenda: prendendo il testo in mano mi sono resa conto che non esiste alcun Capitolo 5! Libro e audiolibro seguono una distinzione in capitoli nettamente differente. Andando col testo, sono circa a metà Capitolo II.
Confermo quanto detto nel commento precedente: “Cuore di tenebra” è un bel libro sul periodo coloniale e sulla tratta degli schiavi.
Mi stanno piacendo molto le descrizioni della natura selvaggia e inesplorata, che fa sentire l’uomo piccolo e privo di potere:
Il grande muro di vegetazione, una massa esuberante e intricata di tronchi, rami, foglie, frasche, liane, immobili sotto il chiaro di luna, era come un’invasione ribelle di vita muta e insondabile, un’ondata di piante gonfia, increspata, pronta a riversarsi sull’insenatura, a spazzar via ognuno di noi piccoli uomini dalla nostra piccola esistenza.
Rispetto al protagonista, all’inizio avevo delle perplessità su Marlow, perché non capivo il suo pensiero fino in fondo. Andando avanti con la lettura mi sono schiarita un po’ le idee: Marlow è sicuramente un uomo del suo tempo, che non si fa moltissime domande sul perché si sfruttino altri esseri umani; tuttavia è anche un uomo molto cinico, a tratti misantropico, con idee molto nette ed estremiste. Il suo non indagarsi, secondo me, è connesso al fatto che, per lui, il mondo sia un po’ alla “
Sweet Dreams” degli Eurythmics: “C’è chi abusa, c’è chi è abusato”, in una catena senza fine.
Il passaggio che mi ha convinta di ciò è stato:
Quando ci si deve concentrare su cose di questo genere, su meri incidenti di superficie, la realtà – la realtà, vi dico – perde consistenza. La realtà interiore è nascosta – per fortuna, per fortuna. Eppure io la percepivo ugualmente; spesso sentivo la sua misteriosa immobilità osservare i miei numeri da scimmia ammaestrata, proprio come osserva voialtri mentre vi esibite sulle vostre rispettive corde tese per – quanto vi danno? Mezza corona a capriola …
[...]
Chiedo scusa. Dimenticavo il dolore che viene a completare il prezzo. E in fondo, che importa il prezzo se l’esercizio è ben fatto? Voi eseguite i vostri numeri benissimo.
In questa considerazione mi è sembrato di rivedere il principio dell’
homo homini lupus della tradizione giurisprudenziale. In effetti, lo sfruttamento a oltranza di ogni risorsa e persona per i propri scopi personali emerge spesso in questo libro: ognuno cerca il modo più facile per ottenere un profitto e bypassare la punizione. Ci troviamo in un ciclo infinito, in cui l’uomo bianco sfrutta l’indigeno ma anche altri uomini bianchi, avvalendosi di gerarchie di potere scelte sulla base della crudeltà e della capacità di agire senza troppi scrupoli. L’uomo più feroce fa carriera; l’uomo con meno risorse soccombe.
Con gli occhi di oggi, il libro acquista sicuramente un valore storico importante, e trasmette anche dei messaggi contrari allo sfruttamento delle terre e degli uomini.
Ci sono delle parti che mi hanno francamente stizzita (come quella in cui Marlow parla del fuochista come di un animale; tornerò su questo punto in un successivo commento), ma alla luce di tutto ciò che ho letto fin’ora sono approdata ad una mia idea (forse buonista; non mi piace pensare che questo libro inneggi davvero al razzismo e alla discriminazione).
“Cuore di tenebra” ci fa vedere il colonialismo come l’ennesima giustificazione dell’animale violenza dell’essere umano. Non siamo di certo nuovi a questa tematica: ce lo ha detto la Arendt, con “La banalità del Male”; ce lo ha ribadito Zimbardo, con “L’effetto Lucifero”; ce lo ricorda Golding con “Il signore delle mosche”.
L’uomo è un animale pronto a degradare il proprio comportamento e a ritornare a modi d’essere atavici e amorali quando il contesto glielo permette. Di fronte alla prospettiva di un tornaconto, poi, l’uomo non esita a danneggiare il suo simile, anche se ha diviso con lui la tavola fino a 10 minuti prima.  
E allora ci chiediamo: sono più bestiali gli indigeni, turbati nella loro esistenza naturale, costretti a soddisfare la sete di potere e l’avidità dello schiavista bianco; o gli uomini occidentali, progrediti, acculturati, tecnicamente avanzati, ma che non esitano a schiacciare sotto i loro piedi i propri consimili per la ricchezza?
Chiudo la mia dissertazione con questa frase che parla di noi lettori:
Vi garantisco che smettere di leggere fu come strapparmi al rifugio sicuro di una vecchia e solida amicizia
Siamo d'accordo con te, Marlow!