Ci sono anch'io!
Lo sto leggendo in e-book e sono appena al 15% di avanzamento. Purtroppo, al momento, devo aggiungermi anche io al gruppo di voi che non lo sta apprezzando, anche se è veramente presto per me per dare un giudizio definitivo.
Premessa: adoro lo spazio, sono affascinato dalla fisica dell'Universo e da tutto ciò che ci consente di esplorarlo, quindi ho un'aspettativa altissima nei confronti di questo libro. I film ambientati nello spazio sono tra i miei preferiti, così come i documentari.
Al momento però, l'unica nota positiva che riesco a riconoscere al libro, è l'originalità dell'ambientazione: non mi era mai capitato infatti di leggere un libro ambientato nella stazione spaziale internazionale.
Al netto di questo però, anche io sto trovando la narrazione un po' troppo lenta, così come la caratterizzazione dei personaggi praticamente assente.
Affascinante la visione della Terra dallo spazio e, nelle prime pagine del libro, la si apprezza.
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La Terra, da qui, è un paradiso. Trabocca di colori, un'esplosione di colori pieni di speranza. Quando siamo su quel pianeta guardiamo in alto e pensiamo che il paradiso sia altrove, ma ecco cosa pensano gli astronauti e i cosmonauti, a volte: forse tutti noi che siamo nati su quel pianeta siamo già morti e ci troviamo nell'aldilà".
Poi però, andando avanti, provo una sensazione di ripetitività che mi infastidisce. Dopodiché mi addormento e mi risveglio il giorno dopo con il Kindle a giro nel letto
Questo, così come i commenti di quelli di voi che lo hanno già finito e che non lo hanno apprezzato, non mi fermerà ovviamente. Andrò avanti, anche perché il libro indubbiamente sa regalare anche qualche perla.
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Sai cosa sarò felice di ritrovare, quanto torniamo? Le cose di cui non ho bisogno. Inutili. Tipo un ninnolo su una mensola. Un tappeto. Roman ride. Non alcol o sesso, solo un tappeto. Non ho detto cosa farei sul tappeto. Giusto, dice Anton. E non dirlo, per favore. Cosa faresti? chiede Nell. Chie gli strizza l'occhio. Dai Pietro, cosa faresti? Me ne starei lì disteso, dice Pietro. A sognare lo spazio."
Ad ogni modo, concordo con Edo quando dice:
Non mi aspettavo né volevo un libro di fantascienza; avrei voluto, invece, vivere più direttamente l'atmosfera dello stare a bordo di una stazione spaziale e avere una visione più introspettiva dei personaggi.
Tra l'altro ho pensato ad una cosa (da investigare). Secondo voi l'autrice per scrivere questo libro ha parlato effettivamente con qualche astronauta oppure si sarà unicamente documentata per poi provare ad immaginare le sensazioni di un essere umano da lassù?