Anche io ho iniziato e letto finora una cinquantina di pagine. Ci sono senz´altro riflessioni interessanti, ma non mi fa venire granché voglia di proseguire nella lettura. Gli do ancora un pochino di tempo prima di decidere se abbandonarlo...

ho iniziato ieri sera il libro anche io, sono ancora all'inizio, ma devo dire che come tanti altri anche io non lo sto trovando interessante. vero è, che è un libro diverso dal genere che leggo di solito (amo i thriller), ma leggendolo non mi fa venire voglia di continuare, anzi il contrario. troppo monotono e descrittivo, con descrizioni sempre identiche. data la lunghezza del libro proverò ad andare avanti, altrimenti per come sono fatta lo avrei già abbandonato . Sapevo fin dall inizio che non sarebbe stato il mio genere, ma visto il premio ricevuto per la narrattiva ammetto che avevo delle aspettative sulla storia, comunque non demordo e provo a proseguire!

Laura87 ha scritto:

 troppo monotono e descrittivo, con descrizioni sempre identiche.
 

Io ero anche indecisa se proseguire ma sto andando avanti e ho trovato un paio di punti che mi hanno appassionata



Sono arrivata alla conclusione che la narrazione monotona sia stata cercata apposta dall´autrice per rendere l´atmosfera a bordo della navicella spaziale. Ma questo libro mi sembra più che altro un´occasione persa...

Io ero anche indecisa se proseguire ma sto andando avanti e ho trovato un paio di punti che mi hanno appassionata

Attenzione: Spoiler!

come ad esempio la storia familiare dell´astronauta giapponese

 

A me il racconto della vita di questi due genitori, con questa casa di fronte al mare, mi ha ricordato un po’ i miei nonni e mi ha fatto commuovere. Sicuramente è un libro con tantissimo potenziale e chissà che nel futuro l’autrice non “aggiusti un po’ il tiro” riguardo alla scrittura dei futuri romanzi. 

Secondo me è un libro dove ogni lettore trova degli spunti di riflessione legati alla propria storia personale. 
Per esempio nel mio caos i due personaggi che mi hanno fatto riflettere di più sono stati Chie e Shawn.
Per quanto riguarda Chie ho ricondotto la sua assenza da casa con la mia distanza dalla mia famiglia (io abito a oltre 500 km dai luoghi in cui sono nato e dove ancora vive la mia famiglia).
Nel caso di Shawn, poi, ho avuto molto da pensare sul ruolo che ha la religione nella vita delle persone: lui difende l'esistenza di Dio mentre si trova nello Spazio, di fronte ad un'attonità Nell che non se ne capacita. E nel frattempo gli atei sulla Terra superstiti del tifone si sentono quasi protetti da Gesù Bambino... Cioè: ti mette in prospettiva le cose e poi ti smonta la prospettiva. L'ateismo sulla Terra è messo in discussione dalla rivoluzione scientifica che è l'esplorazione dello Spazio, ma comunque qualcuno (Shawn) durante l'esplorazione scientifica dello Spazio riesce a trovare costanza nella propria fede... Questo mi ha fatto molto riflettere.

Francis ha scritto:

L'ateismo sulla Terra è messo in discussione dalla rivoluzione scientifica che è l'esplorazione dello Spazio, ma comunque qualcuno (Shawn) durante l'esplorazione scientifica dello Spazio riesce a trovare costanza nella propria fede... Questo mi ha fatto molto riflettere.
 

Sì quello pezzo l´ho sottolineato anche io, mi ha fatto riflettere e anche un po´ sorridere, come ognuno trovi il suo senso diverso nelle cose.

Una cosa che ho trovato divertente sono le toilette separate per russi e non russi sarà stato davvero così o è un´invenzione dell´autrice? Anche se sto procedendo lenta, sto imparando tante cose su un mondo a me sconosciuto, di questo gliene devo dare atto

ziaBetty ha scritto:

Francis ha scritto:

L'ateismo sulla Terra è messo in discussione dalla rivoluzione scientifica che è l'esplorazione dello Spazio, ma comunque qualcuno (Shawn) durante l'esplorazione scientifica dello Spazio riesce a trovare costanza nella propria fede... Questo mi ha fatto molto riflettere.


 

Sì quello pezzo l´ho sottolineato anche io, mi ha fatto riflettere e anche un po´ sorridere, come ognuno trovi il suo senso diverso nelle cose.

Molto bella questa riflessione Francis, ottimo spunto.

Ripartendo dalla definizione di "fede", ovvero credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive (Treccani), personalmente trovo che il comportamento di Shawn non sia necessariamente "strano". Quanto meno mi rende meno attonito di Nell 

Siamo spesso abituati a vedere in antitesi le due questioni: scienza vs fede. Tipico della nostra tendenza ad essere dicotomici in tutto.

Però seppur Shawn, per via del suo lavoro, sia evidentemente un "uomo di Scienza", secondo me questo non esclude che al contempo possa credere in un qualcosa di superiore e che, fluttuando nello Spazio sconfinato, veda in esso e nella Terra anche qualcos'altro, qualcosa di cui evidentemente in quel momento sente la necessità.
Tra l'altro penso che da uomo di Scienza possa essere ancor più difficile per lui (o chi per lui) avere anche fede in qualcosa/qualcuno di superiore, nel suo caso, riconoscendo l'esistenza di Dio mentre fluttua in mezzo al cosmo.

E allora la domanda che rivolgo a noi lettori è: si può essere al contempo uomini di Scienza e uomini di fede? Oppure necessariamente dovremmo schierarci e perché?

Avvaloro la tua tesi secondo cui tendiamo ad essere dicotomici
Nel caso degli astronauti si può vedere, come in effetti fa Shawn, Dio nel cosmo, un ginecologo vede in una gravidanza il miracolo divino della vita... ma dico solo "obiezione di coscienza" come esempio più lampante del perché non DOVREBBERO coesistere! Secondo me chi fa un lavoro di scienza a un certo punto si trova a dover "scegliere" tra scienza e fede perché le due visioni sono spesso incompatibili.

Io ho finito la lettura nel weekend e devo dire che, nonostante non sia stata facile, sono contenta di non aver abbandonato il libro perché mi ha comunque lasciato qualcosa. A parte il fatto di aver imparato come si vive a bordo di una navicella spaziale, alcuni passaggi mi hanno fatto molto riflettere su come l´uomo sia una piaga per se stesso e per la Terra
 

Da sempre credo e sostengo che Scienza e Fede esistano, anzi coesistano, e possano andare di pari passo. Da figlia e nipote di personale infermieristico d'alta intensità (cardiochirurgia per intenderci), da sempre sento in casa di pazienti "più di là che di qua", dove dopo interventi di ore ed ore, tra trapianti e cose varie, quando l'intervento è ufficialmente riuscito, tra il personale sanitario si dice "ora è nelle mani di Dio". La Scienza non riesce e non può spiegare tutto e in questo credo che risieda il mistero della Fede.

lisa_96 ha scritto:

La Scienza non riesce e non può spiegare tutto
 

Su questo sono d´accordissimo, ci sono tante cose che non riusciamo a spiegarci e le religioni si nutrono proprio di questo. Io continuo a sperare in un mondo laico, comprendo il modo di dire "ora è nelle mani di Dio", ma il merito non è di dio, ma dell´uomo (di scienza) se un intervento di molte ore è andato a buon fine. Scusate la mia irriducibile razionalità su questo tema
Non sono d´accordo invece quando dici che Scienza e Fede possano andare di pari passo. Riprendo il mio esempio dei medici obiettori di coscienza: da sempre, secoli e secoli, la Chiesa (perché chi ha fede ne segue i precetti) ostacola la scienza e in questo caso persino l´esercizio della propria professione!