Claudia1221 ha scritto: Come avrei cambiato Mansfield Park... so già che mi inimicherò le appassionate del libro ma io avrei cambiato un po' la storia
Ah, Claudia, Claudia, ultimamente non ci troviamo d'accordo su nulla!

Scherzo, eh?!
Reba91 ha scritto: Per entrambe siamo introverso, insicure, amiamo rifugiarci nei libri, abbiamo una cultura semplice, non eccelliamo in qualcosa, tendiamo a sottovalutare, ma siamo passionali, andiamo oltre alle apparenze e ci vediamo innamoriamo di persone che vanno contro ogni possibile ideale amoroso esternamente ma che sn l opposto nel privato
Come l'hai descritta bene, nelle tue parole mi ci rivedo anch'io.
Comunque, scusatemi se mi ripeterò nel questionario ma certe domande sono collegate ad altre e alcuni libri rientrano nelle risposte di molte.
1) Non ho un genere letterario preferito piuttosto una nazione letteraria preferita, cioè amo la letteratura inglese, classica e contemporanea. Scrittori preferiti parecchi: Jane Austen, George Eliot, William Shakespeare, Jonathan Coe, Elizabeth Gaskell, le sorelle Bronte...ma anche Stephen King, George Martin, Haruki Murakami e Banana Yoshimoto. Scusate ma non riuscivo a lasciar fuori nessuno di questi almeno.

Cosa non mi piace? Boh, non vado a nozze con la fantascienza (da non confondere col fantasy

) e non mi piacciono i romanzi rosa, tipo gli harmony.
2)Ecco, ne ho diversi, ne nomino solo tre per non dilungarmi troppo: La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell, scoperto alle superiori (approfondisco dopo). La banda dei brocchi di Jonathan Coe: è stato amore a prima vista, colpita dalla copertina grazie alla bandiera inglese ben in evidenza; mi ha fatto entrare nel mondo dei personaggi di Coe, da cui non esco più. Middlemarch di George Eliot: passione pura, letto un po' di anni fa, da questo ho riscoperto la mia passione per la letteratura vittoriana.
3)Da fanciulla avrei detto anch'io Jo March e Pippi Calzelunghe con il loro modo di fare ribelle e un pizzico di Paperino, con la sua irascibilità e la nuvoletta di sfortuna che lo segue sempre.
Ora forse Dorothea (di Middlemarch appunto) perchè è idealista, è testarda e corre incontro ai suoi errori a costo di sbatterci la testa, è un po' una pecora nera visto che non fa quello che ci si aspetterebbe da lei o che la sua famiglia e la società vorrebbero.
4)Felicità=Jane Austen

Se devo sentirmi serena mi basta leggere un suo romanzo. Però felicità pura, spensieratezza d'animo e gioia di vivere li trovo tanto in La mia famiglia e altri animali (nominato sopra): questo bambino appassionato che scopre la natura, che vede la sua famiglia in maniera buffa, ognuno con i propri difetti. Molto divertente.
Tristezza direi Non lasciarmi di Ishiguro: un libro che durante la lettura mi faceva dire "si,carino, ma piatto..ma cosa ci trovano in questo libro?" e poi una volta finito mi ha sommerso con una potenza da tsunami e non sono riuscita più a far nulla per una mezzora, prostrata sul divano!
5) Direi La compagnia dell'anello: ho amato moltissimo la trilogia di film e mi aspettavo di provare lo stesso piacere a leggere i libri ma così non è stato, mi sono fermata (per il momento) al primo poichè lo stile di Tolkien mi annoia. Come immaginazione certo è un maestro però...
6)mi ricollego alla risposta precedente e dico che vorrei finire da anni Il signore degli anelli.
7)Alle tragedie di Shakespeare?

con un lieto fine non si chiamerebbero più tragedie. A parte gli scherzi non cambierei finale a nessun libro, penso che, nel bene e nel male, ogni scrittore scelga il finale giusto per la sua opera, il finale che da' un senso al tutto.