La linea verticale di Mattia Torre, Baldini+Castoldi, 2017, pp. 137
CATEGORIA 2: Contemporaneo - attualità - sociale - psicologico
Lui è Luigi, un quarantenne equilibrato, sentimentale, sereno e innamorato della moglie incinta. La casualità di un banale esame medico lo pone di fronte a una tremenda rivelazione: ha un tumore al rene e bisogna intervenire con urgenza. Così, con il ricovero, la vita di Luigi cambia drasticamente e si riduce a un’unica semplice realtà: l’ospedale, il reparto, i compagni di stanza, infermiere e caposala, i medici e, fra questi, su tutti, la mitica presenza del professor Zamagna, genio della chirurgia urologica, che vive solo per operare e che a Luigi appare un salvatore. Quella che scopre giorno per giorno Luigi è una verità a lento rilascio in cui tutto viene rimesso in discussione: l’aleatorietà del sapere medico, che cambia in base alle persone, la saldezza della fede, che può perdere anche un prete malato, la passione per la medicina, che possono perdere anche i medici, e la resilienza di chi, giovane o anziano, vuole solo sopravvivere. Compagni di avventura di Luigi sono soprattutto i pazienti: un somalo assolutista, un ristoratore che sa tutto di medicina, un prete in crisi, un intellettuale taciturno e uno stuolo di anziani cattivi perché in cattività. Nato assieme alla realizzazione della serie omonima, in uscita sulla Rai con protagonista Valerio Mastandrea, La linea verticale riesce a dosare con straordinario equilibrio comicità e dramma, emozione e distacco, per diventare una riflessione molto umana sulla malattia come occasione per rinascere.
Open. La mia storia di Andre Agassi, Einaudi, 2015, 502 pp.
CATEGORIA 3: Realistico - cronaca - saggi – biografia
Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l'odio smisurato per il tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la consapevolezza di possedere un talento eccezionale. Ed è proprio in bilico tra una pulsione verso l'autodistruzione e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l'orecchino e una tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto l'austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai vista prima.
Psicologia delle folle di Gustav Le Bon, Edizioni Clandestine, 2013, 159 pp.
CATEGORIA 3: Realistico - cronaca - saggi – biografia
La "Psicologia delle folle", edita nel 1895, costituì e costituisce tuttora una vera e propria miniera d'oro per chi vuole comprendere il comportamento della folla. Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l'opera di Le Bon e l'uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura sembra trarre ispirazione dai suoi consigli. "Qualsiasi bugia, se ripetuta frequentemente, si trasformerà gradualmente in verità". (Hitler). Perfino Mussolini fu un fervido ammiratore dell'opera dello psicologo francese. "Ho letto tutte le opere di Le Bon - diceva - e non so quante volte abbia riletto la sua 'Psicologia delle folle'. È un'opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno". Il moderno dittatore, secondo Le Bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni. Ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di esserne capace: "Nella storia - aggiunge Le Bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà". Un testo incredibilmente attuale che ogni cittadino, per non divenire 'mera parte di una massa facilmente manovrabile' dovrebbe conoscere.
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