Dopo una lunga indecisione voto anche io "La Linea Verticale", sia perché con il gdl leggeremo un saggio a gennaio e due mi sembra davvero troppo per i miei standard, sia perché anche io mi riprometto di conoscere meglio Mattia Torre.
Temo che il libro si rivelerà "forte", mi aspetto stilettate nel cuore ben mascherato da battute brillanti, ma anche quello è parte del suo fascino, a maggior ragione conoscendo la storia del suo autore.

Do alcune indicazioni sulle ragioni che mi hanno spinto a proporre questi libri. Ragioni che peraltro sono strettamente personali, quindi dubito possano far decidere qualcuno in un senso o nell'altro

Ho scelto "La linea verticale" perché Boris, di cui Mattia Torre era uno degli autori, è la mia serie italiana preferita nonché a mio avviso una delle 2-3 serie italiane guardabili (in effetti mentre scrivo non me ne vengono in mente altre, tranne la recentissima di Zerocalcare). Pur non avendo letto nulla di Mattia Torre, molte volte ho assistito alla lettura di alcuni suoi scritti, che mi sono parsi geniali, da parte di Valerio Aprea a Propaganda Live. Inoltre, questo libro è stato proposto senza successo un paio di volte nel Gdl di Roma e vorrei condividere la lettura con voi.

"Open" di Agassi appartiene a quel famoso genere di nicchia che preferisco: LE AUTOBIOGRAFIE DEGLI SPORTIVI Tra l'altro, credo che sia la migliore di questo genere, dato che il livello medio è di regola imbarazzante (il che non impedisce che io le adori ). Boh non so perché lo dovreste votare: forse perché è l'emblema delle grandi contraddizioni che possono riguardare un essere umano??

Ho proposto la Psicologia delle folle perché è stato consigliato da Paolo Mieli in una delle puntate di "Passato e presente" e mi è parso interessante. Mi affascina il modo in cui l'uomo cambia quando è immerso in una folla (ad es. allo stadio). Molti autori ne hanno parlato (ricordo Manzoni e di recente la Fallaci in "Un uomo") e penso che potrebbe essere utile leggere qualcosa di specifico sul tema.

ha scritto:

Ho scelto "La linea verticale" perché Boris, di cui Mattia Torre era uno degli autori, è la mia serie italiana preferita nonché a mio avviso una delle 2-3 serie italiane guardabili (in effetti mentre scrivo non me ne vengono in mente altre, tranne la recentissima di Zerocalcare). Pur non avendo letto nulla di Mattia Torre, molte volte ho assistito alla lettura di alcuni suoi scritti, che mi sono parsi geniali, da parte di Valerio Aprea a Propaganda Live. Inoltre, questo libro è stato proposto senza successo un paio di volte nel Gdl di Roma e vorrei condividere la lettura con voi.
 

Io ho votato proprio questo . In quest'ultimo periodo sto iniziando anch’io ad essere una grande fan delle serie tv italiane. Ho cercato la serie e mi incuriosisce tanto quanto il libro. Quindi ho pensato che fosse meglio prima leggere il libro e poi vedere la serie.

Dunque, escludendo il secondo che conosco di fama e che non rientra nei miei interessi e il terzo perché un saggio di quel tipo in un GDL lo trovo poco opportuno (parere personale ovviamente e l'ho detto anche di altre proposte simili) resta il primo.

Per giudicarlo (non conosco Mattia Torre, non conosco la serie TV di cui è un autore e da cui il libro è tratto) devo prima leggerne qualche pagina non voto al buio! Quindi me lo procuro e vi saprò dire...

 

Ho visto Boris e leggendo la trama del libro direi che son due cose completamente diverse  e che la serie non c´entra assolutamente niente con questo libro specifico  . Mattia Torre era un autore di libri, teatro e sceneggiature tv e Boris è semplicemente tra i suoi prodotti più famosi. Ma magri mi sbaglio, vediamo che dice Davide

bibbagood post=55809 userid=1044Ho visto Boris e leggendo la trama del libro direi che son due cose completamente diverse  e che la serie non c´entra assolutamente niente con questo libro specifico

 . Mattia Torre era un autore di libri, teatro e sceneggiature tv e Boris è semplicemente tra i suoi prodotti più famosi. Ma magri mi sbaglio, vediamo che dice Davide

Meglio così...comunque questo libro ha il vantaggio di essere anche molto breve essendo di sole 137 pagine, praticamente è un racconto.

bibbagood ha scritto:

Ho visto Boris e leggendo la trama del libro direi che son due cose completamente diverse  e che la serie non c´entra assolutamente niente con questo libro specifico

 . Mattia Torre era un autore di libri, teatro e sceneggiature tv e Boris è semplicemente tra i suoi prodotti più famosi. Ma magri mi sbaglio, vediamo che dice Davide

Esatto non c’è alcuna relazione con la serie. C’è una relazione semmai con la vita di Mattia Torre, nel senso che è tratto da vicende personali (almeno credo).

Inizio ad andare per esclusione e mi trovo a dover eliminare "La linea verticale". Questo perché lavoro in ospedale ed ogni giorno sono a contatto con il dolore della gente, si incontra l'umanità ma anche il cinismo. È una realtà nella realtà che dalla sofferenza può far nascere emozioni e riflessioni positive ma anche negative. Non me la sento di sceglierlo perché mi basta assorbire una dose di dolore al giorno a contatto con i pazienti e quando torno a casa ho il bisogno di staccare da quel mondo. Anche se trovo la trama molto interessante passo oltre. Sorry .
Il secondo mi incuriosisce tanto, anche perché amo il tennis e in generale i valori dello sport, solo che visto il numero di pagine, ho paura di scoraggiarmi strada facendo  qualora non mi prenda e non mi piace lasciare le cose in sospeso .
Il terzo è molto interessante. Credo che per fortificarci e imparare ad essere consapevoli in questo mondo bisogna guardare ai fatti, soprattutto a ciò che ci spaventa o che ci sfugge. Capire la psicologia del comportamento dell'uomo che si modifica e conforma alla folla ci può aiutare ad affrontare le nostre scelte in maniere più individualista e sottrarci alle manipolazioni. 
Siccome questi aspetti mi intrigano, li trovo formativi e stimolanti e mi aiutano a pormi sempre nuove domande, la mia scelta ricade su "La psicologia delle folle"!

Scelto il libro verticale!

Lettura rapida e spero indolore...

@Giami perdona la domanda personale, e il breve off topic, ma la curiosità è troppo forte: che lavoro fai? (chiaramente non rispondere se non ti va )