Martedì, 04 Novembre 2025

TAPPA 6 - La fuggitiva

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23/03/2019 21:52 #40406 da guidocx84
TAPPA 6 - La fuggitiva è stato creato da guidocx84
Topic dedicato alla discussione di "La fuggitiva", sesta tappa (25.7.2019 - 25.9.2019) della maratona di lettura.

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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25/03/2019 12:31 #40420 da Francesca Granata
Risposta da Francesca Granata al topic TAPPA 6 - La fuggitiva
Eccomi.
Giusto ieri sera ho iniziato la lettura di questo libro.
Scusate l’assenza.

Dopo aver terminato il 4, Sodoma e Gomorra, ho avuto bisogno di staccare un po’ dalla scrittura proustiana e quindi non ho fatto una lettura unica.
Quel 4 libro mi è stato di più impegnativa lettura.
Adesso ho ripreso a navigare a vele spiegate in questa Opera meravigliosa.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Kira990, Graziella

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25/04/2019 20:37 #40687 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 6 - La fuggitiva
Albertini scomparsa è il momento più erotico della Ricerca.

“Qui invece, come se la morte di Madamoiselle Simonet avesse liberato lo scrittore dall’auto censura, assistiamo a un proliferare di rapporti sessuali, sia omo sia eterosessuali, ricostruiti mediante complesse indagini investigative.”
Una delle interrogate dal Narratore è Andrèe, l’amica del cuore che così racconta, parlando di Morel che procurava le ragazze prima da lui sedotte ad Albertine.

“Una volta ebbe il coraggio di portarne una, con Albertine, in un bordello di Couville, dove in quattro o cinque la presero insieme o successivamente. Era la sua passione, e anche quella di Albertine. Ma Albertine poi, aveva terribili rimorsi. Credo che qui da voi la tenesse a freno, questa sua passione, e rimandasse di giorno in giorno il momento della ricaduta. E poi, il bene che vi voleva era tanto, che si faceva degli scrupoli. Ma ero più che certo che se mai vi avesse lasciato, avrebbe ricominciato. Soltanto, credo abbandonandovi ancora, dopo avervi lasciato, a quella voglia furiosa, i suoi rimorsi fossero molto più forti. Sperava che la salvaste, che la sposaste. Sentiva che, in fondo, era una specie di follia criminale, e mi sono chiesta spesso se dopo aver provocato una storia così, un suicidio in qualche famiglia, lei stessa non si sia uccisa. Devo ammettere che, i primissimi tempi che stava con voi, non aveva rinunciato del tutto ai suoi giochi con me.”

Nel capitolo primo “Il dolore e l’oblio” Il nostro narratore si affanna a ricercare, mandando anche degli investigatori, tutti gli atti e i rapporti sessuali che Albertine avrebbe avuto con delle donne. Questo ricerca è ossessiva e pare quella di uno psicopatico. Tutto questo gli serve per tenere desto il suo amore per lei e il rimpianto che se ne sia andata.

“Ogni donna, quando più grande è il suo potere su un uomo, sente che l’unico modo d’andarsene è fuggire. E’ così: fuggitiva perché regina.” (Proust)

Proust prediligeva le pagine del dolore e dell’oblio, di questo libro perché in esse sono custoditi i ricordi del suo più grande amore, con Agostinelli, suo ex autista caduto in un incidente con l'aeroplano ad Antib.
Però c’è una seconda spiegazione più interessante e cioè, la morte di Albertine e il successivo oblio apparterebbero al “registro tragico” della Ricerca.

Nel capitolo III, Soggiorno a Venezia, il nostro va finalmente a Venezia con la madre.
Questo è uno dei capitoli più belli in assoluto con punte di prosa lirica.

“Un’ora è arrivata per me in cui se ricordo il battistero, davanti ai flutti del Giordano dove San Giovanni immerge il Cristo mentre la gondola ci aspettava davanti alla Piazzetta, non mi è indifferente che accanto a me in quella fresca penombra ci fosse una donna drappeggiata nel suo lutto con il fervore rispettoso ed entusiasta della donna anziana che si vede a Venezia nella Sant’Orsola del Carpaccio, e che questa donna dalle guance rosse, dagli occhi tristi nei suoi veli neri, e che niente potrà mai far uscire per me da quel santuario dolcemente illuminato di San Marco dove sono sicuro di ritrovarla perché ha lì il suo posto riservato e immutabile come un mosaico, sia mia madre.” (Proust)

Una sera mentre il Narratore va a spasso per Venezia attraversando piccole calli:

"Di colpo, in fondo a una di quelle stradine, sembra che nella materia cristallizzata si sia prodotta una distensione. Un vasto e sontuoso campo che certo, in quel dedalo di stradine, non avrei immaginato di tanta importanza, e a cui nemmeno avrei saputo trovar posto, si stendeva davanti a me, circondato di palazzi incantevoli, pallido al chiaro di luna. Era uno di quei complessi architettonici verso i quali, in un’altra città, le strade si dirigono, ci conducono e lo indicano. Qui sembra essersi nascosto a bella posta in un intrecciarsi di stradine, come quei palazzi dei racconti orientali dove viene portato di notte un personaggio che, ricondotto prima di giorno a casa sua, non deve poter ritrovare la magica dimora in cui finisce col credere d’essere stato solo in sogno” (Proust)

Quando la madre decide di partire, il Narratore capisce di non poter lasciare quei luoghi da Mille e una notte e meno ancora quelle donne, quelle ore e promesse di piacere. La sua agitazione diventa febbrile quando sul registro degli ospiti attesi in albergo legge il nome della baronessa di Putbus; dopo aver chiesto invano alla madre di ritardare di qualche giorno la partenza, le comunica la sua decisione di restare (lei finge di non sentire) e lui lascia che si imbarchi da sola per la stazione. Sulla terrazza dell’albergo è tuttavia ben presto invaso da un insopportabile senso di tristezza e di fredda solitudine; ma è come ipnotizzato dalle note di Sole mio, che un musicista canta su una barca ferma davanti all'albergo. Solo all'ultimo minuto trova la forza di precipitarsi alla stazione e di raggiungere sul treno la madre.

Sul treno madre e figlio aprono le rispettive lettere che gli erano arrivate in albergo.
Il Narratore apprende che Gilbert Swann sposa Robert Saint Loup. Mentre la madre gli comunica, finita di leggere la sua lettera, che è stata informata di un altro matrimonio: quello del giovane Cambrener con la nipote di Jupien, trasformata in Madamoiselle d’Orlon da quando Charlus, adottandola, l’ha provvista di un titolo appartenente ai Guermantes.

Qui il Narratore scopre che Robert nonostante sia sposato con Gilbert, é omosessuale e la tradisce con Morel. Il Narratore crede che Robert dia molti soldi a questo Morel, prendendoli comunque dal patrimonio della moglie.

“Personalmente ritenevo del tutto indifferente, dal punto di vista della morale, che si trovasse il proprio piacere con un uomo o con una donna, e sin troppo naturale e umano che lo si cercasse là dove si poteva trovarlo. Se, dunque, Robert non fosse stato sposato, la sua relazione con Charlie (Morel) non avrebbe dovuto causarmi nessun dolore. Sentivo invece che quello che provavo sarebbe stato altrettanto intenso anche se Robert fosse rimasto celibe. In chiunque altro quel che faceva mi sarebbe rimasto indifferente. Ma piangevo pensando d’avere avuto un tempo per un Saint Loup diverso un affetto così grande e che – lo sentivo dai suoi nuovi modi, freddi e evasivi – lui non mi ricambiava più perché da quando erano diventati suscettibili di dargli dei desideri, gli uomini non gli ispiravano più amicizia.” (Albertine scomparsa, capitolo quarto)

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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26/04/2019 19:10 #40694 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic TAPPA 6 - La fuggitiva
Io sto ultimando, con immane fatica, il primo libro. Tu come diavolo fai a passare tra i vari topic dei libri???

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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27/04/2019 20:21 #40698 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 6 - La fuggitiva

VFolgore72 ha scritto: Io sto ultimando, con immane fatica, il primo libro. Tu come diavolo fai a passare tra i vari topic dei libri???


Io li ho letti tutti e sette e tranne l'ultimo, volevo postarli tutti. Dopo ogni lettura di un volume, ho cercato di farmi una scheda di lettura, qualcosa tra il riassunto, ciò che mi aveva più colpito, e ciò che avevo capito tramite la lettura delle note e delle presentazioni. Dalle cose che ho scritto per me, ho estratto qualcosa che potesse interessare i lettori del club. La conclusione definitiva cioè "il tempo ritrovato", la lascio a uno dei mie compagni di lettura.
Quando ho letto il primo volume, "Dalla parte di Swann" mi sono detta, "ma questo Proust ha ancora i piedi nell'ottocento"; poi ho capito che non era così e già "All'ombra delle fanciulle in fiore" ha incominciato a piacermi molto, anche la sua prosa, ho capito che dovevo aver pazienza e continuare a leggere. Non ho mai smesso fino alla fine. Anzi il VII "Il tempo ritrovato" lo sto rileggendo e mi mancano ancora una settantina di pagine. E' un po' come una gara con te stesso, come quando parti per una gita in montagna, che sai che sarà faticosa, lunga, però il silenzio della montagna ti affascina, le cose che vedi oltre i 2000 metri sono più belle di quelle che vedi normalmente a quota 1500 e così non vuoi mollare, vuoi arrivare in cima, a tutti i costi. Ecco i queste 3600 pagine le ho lette con questo spirito.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
I seguenti utenti hanno detto grazie : Kira990, hallerina37, VFolgore72

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01/08/2021 12:54 - 01/08/2021 12:57 #53871 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 6 - La fuggitiva
Ho riletto per la terza volta "Albertine Scomparsa" o "La fuggitiva" come in un primo tempo Proust voleva intitolare questo VI volume.
Il motivo della rilettura è che avevo acquistato tutta la Recherche in edizione Meridiani, che è fornita ampie  di note. In questo modo il lettore interessato ha modo di fare una lettura approfondita e di "scoprire" ciò che diversamente resterebbe nascosto: le vicende del narratore, il suo pensiero, legate a doppio filo con i pensieri di Proust.
Devo ammettere che non è facile, spesso per alcune pagine l'autore si prolunga in considerazioni filosofiche molto interessanti, ma difficili da ricordare. Non ci si annoia mai però, nulla  è da considerare scontato. La cultura di questo uomo è così vasta ed egli quando scrive ne fa continuamente cenno. Ora non mi rimane che leggere l'ultimo "capitolo" cioè "Il tempo ritrovato"
"Alla ricerca del tempo perduto" resta e rimane il mio rifugio letterario. Dopo alcuni romanzi letti inutilmente, che non mi hanno lasciato nulla, riprendo in mano Proust e mi immergo in qualcosa di assolutamente unico.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 01/08/2021 12:57 da Graziella. Motivo: Correzioni qua e là e una piccola aggiunta.
I seguenti utenti hanno detto grazie : gavi

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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