aleinviaggio ha scritto: bibbagood, ma davvero non ti è piaciuta la Allende? e soprattutto la Allende di D'amore e ombra. è una delle mie autrici preferite. mi piacciono soprattutto i suoi romanzi familiari, La casa degli spiriti, Ritratto in seppia... Quello che hai letto tu è sicuramente uno dei più politici, e per questo è una buona finestra sulla letteratura sudamericana, ma a mio parere non uno dei più rappresentativi della scrittura della Allende. concordo invece pienamente con EmilyJane su Coelho, il cui successo mi è decisamente inspiegabile.
anche la casa editrice La Nuova Frontiera ha un buon catalogo di letteratura sudamericana
Certo che tra tutte e due siamo messe bene eh...non solo non mi ricordavo del titolo, ma non ci ricordavamo neanche di averne già parlato qui 
 
 Insomma, le conversazioni che ti rimangono dentro proprio.
Comuuunque, ho recuperato La casa degli spiriti della Allende, e menomale perchè mi ha aiutato a ricredermi su di lei, visto che mi è piaciuto molto. Ho ritrovato qui alcuni aspetti che non mi avevano entusiasmato nè in D'amore e d'ombra nè in Cent'anni di solitudine, primo fra tutti la ciclicità. Capisco se sia un tipo di letteratura famigliare, a entrambi gli autori piace molto analizzare la famiglia protagonista e raccontarne l'evoluzione in un periodo storico, però è un espediente letterario che non fa proprio per me, passata la prima ci si dimentica dei protagonisti della prima,, non riesco ad affezionarmi molto, senza contare che inevitabilmente la narrazione diventa ripetitiva (significativo il voler far iniziare e concludere l'opera con a stessa frase). E anche ne La casa degli spiriti ho ritrovato l'artificiosità di rendere tutto il più profondo possibile, ma qui mi ha dato molto meno fastidio, perchè c'è più azione, la profondità questa volta emerge dagli eventi narrati e non solo dalla scrittura, dalle metafore, dai pensieri profondi che mi sembravano spuntare ogni tre per due nell'altro libro della Allende. Questa narrazione ti prende, si riesce a vedere come e perchè cambia il contesto storico e come questo cambiamento cambia i personaggi e gradualmente i rapporti tra essi.
A parte ciò, ovvero l'essermi risultata una lettura piacevole, scorrevole e interessante. ho trovato alcuni capitoli veramente importanti e mi ha fatto pensare alla nostra discussione su che libri far leggere ai ragazzi. Per alcuni versi La casa degli spiriti può essere pesante per un adolescente, in alcuni punti è lento e ripetitivo, ma ci sono alcuni capitoli, alcune parti, che invece potrebbero essere letti a scuola, perchè parlano di situazioni non poi cosi distanti dalla nostra vita e su cui i ragazzi potrebbero tranquillamente esprimere un'opinione e iniziare a formarsi uno spirito critico. Penso a come emerge la figura della donna, con immagini cosi dirette, con frasi buttate là come se fosse una cosa ovvia: ecco, qui la Allende non si è dilungata in riflessioni profonde e perciò mi ha colpito di più, perchè narra con schiettezza e senza fronzoli del contesto in cui è cresciuta (anche se in realtà non so niente di lei e nel libro nonostante si faccia riferimento ad altri paesi, non viene mai detto in che nazione e città si svolga la storia). Sempre attuale e descritta molto bene, è la coscienza politica del popolo e del singolo individuo che a mio parere aiuta a capire o quanto meno a riflettere su situazioni molto vicine a noi.
Sulla copertina della mia edizione è scritto come le 4 donne siano protagoniste di questo libro, ma in realtà a me sembra che il grande protagonista sia Estabn Trueba, sia perchè è l'unico ad esserci dall'inizio alla fine e di conseguenza il suo personaggio diventa più complesso mano a mano che la narrazione procede, sia perchè incarna in sè tutti i temi affrontati: voglia di rivalsa, rabbia, patriarcato, solitudine, attaccamento alla famiglia, delusione, perdono, e molto altro.