Sabato, 06 Settembre 2025

"Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" di Fannie Flagg

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16/02/2025 15:25 #70122 da callmeesara

mulaky post=70118 userid=3998Io ritardo 7-10 giorni temo, ma ci sarò!

Idem

“Tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine.”

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17/02/2025 10:35 #70139 da pallina
Ci sono anche io e ho approfittato del weekend per portarmi avanti nella lettura! Si legge molto scorrevolmente, l'unico problema è l'alternanza di soggetti e date che cambiano ad ogni paragrafetto e all'inizio crea un po' di confusione, ma poi si riesce a seguire.
Leggendo si intuisce perchè il film si chiami "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno" ;)

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19/02/2025 10:35 #70180 da ziaBetty
Io purtroppo sono un po´ in ritardo, non ho ancora iniziato la lettura ma spero di farlo nel fine settimana

"Che te ne fai di tutti quei libri?"

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19/02/2025 11:45 - 19/02/2025 11:45 #70183 da elis_
Semmai, a poche pagine dall'inizio, vi venisse voglia di mollare tutto e lanciare il libro per aria, vi consiglio di resistere e continuare la lettura perchè poi andrà meglio!   Devo ammetterlo: avevo iniziato il libro settimane fa e mi ero arenata dopo una quarantina di pagine, intenzionata a mollare la lettura, poi per fortuna il commento di Pallina (e l'aver letto la trama su wikipedia per cercare di capirci qualcosa   ) mi hanno fatto venire voglia di riprovarci e quindi ho ricominciato la lettura da capo con, non sto scherzando, block notes e penna alla mano per prendere appunti sui vari personaggi e le loro storie perchè facevo confusione!  Non amo particolarmente l'impostazione dei capitoli, avrei evitato tutti quelli dei bollettini settimanali, ma anche la storia con continui flashback raccontati da diversi punti di vista tende ad essere un po' confusionaria, oltre ad essere anche una storia un po' troppo descrittiva per i miei gusti. Superando questi scogli e capendo che è una storia in cui la trama viene svelata piano piano, con una linea temporale mescolata, il libro può essere apprezzato di più!

La storia in sè, infatti, è effettivamente molto bella: racconta di una famiglia, di amore, di amicizia ma anche di bontà d'animo, di altruismo, di superamento delle barriere. Il caffè di Whistle Stop è gestito da due donne, diverse tra loro ma che si completano, che danno ospitalità a chiunque, anche ai meno fortunati che non possono permettersi un pasto e alle persone di colore, che nell'Alabama degli anni '20 avevano ancora strutture separate dai bianchi. Chi sono Idgie e Ruth si scopre man mano che il racconto procede, pezzettino per pezzettino si mette insieme la loro storia partendo dalla loro infanzia (gli anni '15), con continui salti temporali tra il periodo della loro vita adulta (gli anni '30) e il presente in cui viene raccontata la storia (gli anni '80).

E poi c'è Evelyn, che protrebbe essere la protagonista ma in realtà è solo la donna che si trova per caso a conoscere e stringere amicizia con l'anziana Virginia Threadgoode, cognata di Idgie e "figlia adottiva" della famiglia Threadgoode, alla quale racconterà tutta la storia. Evelyn ha 48 anni e si sente "troppo giovane per essere vecchia e troppo vecchia per essere giovane", è infelice e insoddisfatta di una vita che ha vissuto pensando di dover seguire le regole, di dover essere una madre e una moglie perchè era l'unica vita possibile per le donne del suo tempo, e adesso si ritrova ad avere una simil crisi di mezza età perchè i figli, ormai grandi, sono quasi degli sconosciuti ed ha un marito che a stento sopporta. Evelyn pensa addirittura al suicidio, tanto si sente triste e fuori posto, mi è piaciuto il capitolo in cui racconta della visione delle donne di allora, che appunto dovevano essere a modo ed educate, mai concedersi agli uomini, mai parlare di sesso, e adesso alla sua età si rende conto che anche chi non ha seguito quelle regole vive una vita simile alla sua ma soprattutto che poi i tempi sono cambiati e adesso non è poi così scandaloso che una donna conosca il sesso; ho riso molto quando è andata al Women community center e poi è scappata perchè non è riuscita a guardarsi la vagina allo specchio   così come quando la figlia le chiede come mai abbia avuto solo un uomo nella sua vita e come faccia ad esserne soddisfatta. L'ennesimo esempio che ci fa capire che l'unica vita che vale la pena vivere è quella che decidiamo per noi, senza seguire le regole e le pressioni di una società che è destinata a cambiare ma che, soprattutto, non è universale e adattabile a tutti.

Per quanto riguarda il tema LGBT
Attenzione: Spoiler!
 

Proseguo la lettura, con immensa curiosità nel saperne di più! 
Ultima Modifica 19/02/2025 11:45 da elis_.
Ringraziano per il messaggio: pallina

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19/02/2025 13:59 #70185 da bibbagood
Anche io ho iniziato la lettura e sono a buon punto. Ho già letto altri libri di Fannie Flagg, quindi da una parte conosco il suo stile narrativo non lineare, dall´altra ero molto curiosa di leggere la sua opera più famosa dal momento che le altre le ho molto apprezzate. Lo stile della narrazione discontinua, sia per piani temporali che per personaggi è un suo tratto tipico, tuttavia devo dire che qui è portato più allo stremo, visto che non ci sono solo due piani temporali, bensì ce ne sono vari, che spesso si mischiano (vengono narrate cose del 1948, poi si passa al 1986, poi al 1922, poi al 1947, ecc), e anche il focus sui personaggi è talmente frastagliato che di fatto direi che non ci sono dei veri protagonisti. Nelle sue storie i personaggi i contorno son sempre importanti, necessari per ricreare la cittadina dell´Alabama tipica della sua narrazione, una cittadina che fa molto la Stars Hollow delle ragazze Gilmore, dove tutti si conoscono e ognuno ha il suo ruolo nella Comunità, però negli altri due romanzi che ho letto c´era una storia principale con dei protagonisti, qui invece ogni capitolo è guidato dalla storia di un personaggio, ricordando un po´l´impianto delle saghe famigliari, per le quali però il libro dovrebbe essere lungo almeno il doppio. Infatti di tanti personaggi seguiamo un particolare evento e poi magari li ritroviamo personaggio di contorno dopo 20 anni. Peccato .

Comunque, il fatto che sia un mix non solo di piani temporali e di storie ma anche di registri narrativi mi piace sempre, mi piace che si alternino i bollettini di Whistle Stop e degli altri paesi con parti narrative e con le parti dialogate degli anni ´80. Il bollettino in particolare é una Cosa a cui sono affezionate perchè anche negli altri libri c´è sempre questa voce di donna, soprattutto tramite la Radio, che fa un po´di gossip e il punto della situazione, un modo divertente per seguire quel che succede ai nostri personaggi. Le lettrice percepisce subito l´importanza che aveva la radio allora, come collante sociale.
Ma è anche un espediente secondo me per introdurre la questione femminista, evidentemente molto cara a Flagg. Infatti, anche qui vediamo non solo Dot Weems che fa un professione riconosciuta e socialmente più valorizzata di quel che fa il marito, ma anche che dice tranquillamente la sua opinione su quello che vuole, è libera; e abbiamo anche Opal, sempre della famiglia Threadgoode, che ha un salone da parrucchiera grazie al quale mantiene la famiglia; oltre ovviamente alle nostre Idgie e Ruth. Quindi una comunità in cui negli anni 30 e 40 le donne erano indipendenti e rivestivano anzi un ruolo centrale. Penso che Flagg dia molto valore a questo tema, come indicano anche gli esempi riportati da Alice, ma non è qui così estrema come invece  trovo che sia nella critica sociale verso le differenze razziali, che a me pare quasi il tema principale e che mi piace molto come viene affrontato. Molto meno di petto viene affrontato invece il tema dell´omosessualità, come sottolineava anche Alice: si viene detto come la madre di Idgie da subito capisce che la figlia è innamorata e ne parla come se non fosse una cosa strana, cosa che è apprezzabile, ma che mi risulta un poco credibile; così come il crescere un bambino in una coppia omosessuale, di fatto mi sembra di capire che non si siano mai sposate, ma il bambino chiama Rith mamma e Idgie zia, per poi chiamare quest´ultima però anche mamma in alcune occasioni. E al di là del matrimonio, non riesco a credere che il fatto che fossero una famiglia non tradizionale potesse venire accolto senza neanche un´osservazione, come la cosa più normale del mondo. Solamente quando il bambino è adolescente si fa accenno al fatto che lui tranquillizzi Idgie che non è omosessuale. Quindi mi chiedo se ciò vuole semplicemente rispecchiare il pensiero di Flagg; oppure se fosse un tema spinoso anche per gli anni 80 e quindi ha preferito non essere troppo esplicita nell´affrontare la tematica; oppure se volesse dipingere un luogo ideale, potenzialmente possibile, dove le persone di colore potessero essere considerate come i bianchi, dove le donne potessero essere considerate come gli uomini, dove due persone omosessuali potessero costituire una famiglia come chiunque altro e venissero considerate solo persone.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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21/02/2025 11:51 #70203 da pallina
Anche io sono rimasta molto stupita dalla naturalezza con la quale viene raccontata la storia di Idgie e Ruth... proprio ieri leggevo i capitoli relativi al matrimonio
Attenzione: Spoiler!

Sono proprio curiosa di andare avanti con la lettura per capire come le due ragazze si siano poi ricongiunte.
La figura di Evelyn direi che è la perfetta incarnazione di quello che si pensava dovesse essere una brava donna e anche a me ha fatto sorridere il passaggio in cui lei stessa si è resa conto che le altre donne, ritenute scostumate per i loro comportamenti, alla fine non sono così diverse da lei e non sono state punite dalla vita.

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22/02/2025 10:15 #70214 da bibbagood
A pagina 168 (poco prima della metà) è stato bello trovare una citazione famosa, secondo me molto espressiva; quando il marito di Vesta Adcock se ne va le lascia un biglietto che termina con:
"Quando sentirai il telefono che non suona, sarò io che non chiamo."
Ma quanto è bella? E quanto è bello trovare a sorpresa il testo originale di frasi e citazioni che si son spesso sentite ma di cui non ci si è mai chiesta l'origine? A me è successo anche la scorsa é stata, ero andata a vedere la Turandot e a un certo punto ho capito che mi sa che stavano per cantare all'"Alba vincerò" ed è stata un'emozione incredibile.

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24/02/2025 08:09 #70224 da ziaBetty
Iniziato anche io! La narrazione discontinua, di cui già avete parlato, mi confonde non poco al momento ma non mollo, spero che andando avanti diventi tutto un po´ più chiaro

"Che te ne fai di tutti quei libri?"

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24/02/2025 16:05 #70225 da bibbagood
Sììì sono convinta che se vai avanti ti appassionerai!
Ho deciso di utilizzare il libro per il punto della challenge riguardo all'autrice che ritengo sottovalutata, visto che di lei si conosce praticamente solo questo libro, anzi, spesso si conosce solo il film senza sapere che è tratto dal suo libro, ma in realtà ne ha scritti tanti, tutti con uno stile secondo me molto originale, con una narrazione scorrevole e con temi importante. E le ambietazioni le trovo sempre molto ben riuscite. Affronta sempre temi sociali importanti e i suoi libri sarebbero un ottimo punto di partenza per avvicinare anche lettori e lettrici ad esempio al liceo per affrontare insieme determinati temi.
Ad esempio, nel capitolo "1 settembre 1986" (p. 251 di 360, non è unvero spoiler, ma una riflessione femminista che si trova in quella pagina)
Attenzione: Spoiler!

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25/02/2025 09:11 #70235 da ziaBetty

bibbagood post=70225 userid=1044
Ad esempio, nel capitolo "1 settembre 1986" (p. 251 di 360, non è unvero spoiler, ma una riflessione femminista che si trova in quella pagina)
 

Ho letto la prima quarantina di pagine, quindi ho appena iniziato a conoscere Evelyn nel capitolo "5 gennaio 1986", che dà tantissimi spunti di riflessione.
Tra la generazione dei nostri genitori (per i più giovani tra noi, nonni) e noi c´è un abisso per quanto riguarda il ruolo della donna nella famiglia e nella società e per quanto riguarda la concezione del sesso. Se fino a quarant´anni fa una ragazza che rimaneva incinta prima del matrimonio era una svergognata e si organizzava in fretta e furia il "matrimonio riparatore" (mia madre non poté nemmeno scegliere un abito da sposa col velo perché aveva il pancione e sarebbe stato indecoroso, visto che il velo simboleggia la purezza), oggi credo che quasi nessuno arrivi vergine al matrimonio... divertentissimo quando la figlia chiede a Evelyn se sia mai stata con altri uomini e lei, fiera, risponde: "Certo che no" e la figlia la compatisce .

Alla lunga, non aveva importanza se si era stati buoni o cattivi. Le compagne di liceo che erano andate "fino in fondo" prima del matrimonio adesso non vivevano nella vergogna in qualche vicolo sporco e mal frequentato, come era parso naturale. Erano felicemente o infelicemente sposate, proprio come tutte le altre. Quindi tutta questa battaglia per restare pura (...) era stata soltanto uno spreco di energia.

Evelyn non ha fatto nulla "per convinzione" - né restare pura, né sposarsi, né far figli: si è adattata al ruolo che la famiglia e la società si aspettavano da lei e solamente ora, arrivata alla mezza età, si accorge che questo non fa di lei una persona migliore, ma anzi una persona frustrata e infelice. Sebbene il mondo sia cambiato, ci sono sempre e comunque aspettative degli altri nei nostri confronti: liberarsene e scegliere la strada che crediamo sia la più giusta per noi delle volte è difficile, ma è davvero l´unica via per la felicità.

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

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Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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